_______ IL NAVICORDO

Lanzara Storia

LANZARA_ LA _VERA _STORIA_ DEL _

Palazzo_Calvanese

IL _PALAZZO_ CALVANESE

TRA_ STORIA_ E_ LEGGENDA

Premessa

In questo capitolo vengono affrontati i contenuti di alcune " Leggende " nate intorno al Palazzo Calvanese.

Queste " Leggende ", frutto delle " Contaminazioni " di narrazioni popolari, hanno mescolato realtà di fatti avvenuti veramente, a fatti immaginari, mai avvenuti, ricostruiti e " romanzati ", dalla pura fantasia popolare e non solo .

IL " Romanzo Storico " che ne scaturisce sembra, all' apparenza, molto suggestivo e veritiero, anche perché, spesso, queste " contaminazioni " sono certificate da " Ricordi di Famiglia " esternati da qualche lontano discendente dei Calvanese, ricordi però, privi di documenti, riscontri oggettivi, ecc. , ricordi di tipo indiretto, " mia zia . . . . . diceva . . . . . . ." , ricordi molto lontani nel tempo, infatti la zia che racconta è una zia appartenente o appartenuta alla quarta o quinta generazione .

Leggende queste ultime, per finire, alimentate ulteriormente da molta leggerezza professionale manifestata da chi, ha voluto cimentarsi a scrivere e descrivere " Fatti e Luoghi " di questo Palazzo, senza verificarne nè le fonti né i documenti, innescando in tal modo una reazione a catena di " verità mai accertate " .

Analisi delle metodologie Storiche

Questa ricerca ha l'obiettivo di mettere in luce la " Verità Storica ", separando in maniera oggettiva ciò che si ritiene " Storicamente Certo " da tutte le " Stratificazioni Fantasiose " aggiunte dai racconti popolari e dai vaghi ricordi di famiglia. Per fare ciò è necessario adottare una metodologia che privilegi la ricostruzione Scientifica dei fatti Storici .

Tale approccio si fonda su due pilastri fondamentali della Moderna Ricerca Storica :

1) Ricognizione aggiornata delle fonti e dei documenti ;

2) Interpretazione critica delle stesse, in relazione ai soggetti produttori ;

Questo complesso e innovativo processo di " Indagine " tutela lo Studioso e il suo lavoro da interferenze pericolose e a volte veicolate , di lavori altrui , che per quanto suggestivi risultano privi di quei requisiti Storici necessari ad essere utilizzati per la ricerca.

Per chiarezza e comprensione di quanto sopra esposto, facciamo un semplice esempio concreto utilizzando un documento emerso durante le ricerche su Carmine Calvanese :

Dalle ricerche sul Catasto Murattiano

 

Dettaglio della iscrizione

 

Se ci fermassimo a leggere " superficialmente " questo documento, con caratteristiche di Autenticità e con contenuto Storico probante, conservato presso gli Archivi di Stato di Salerno, scrivendo nella nostra " ricerca Storica " che Carmine Calvanese era un Ingegnere ed un Tavolario, commetteremmo un " grave errore di interpretazione di documenti veri ", producendo un falso storico .

Così come avviene per questo " Autore ", di cui per motivi di Privacy viene omesso il nome :

P E R C H E ' _?

Perchè dobbiamo tener presente la natura giuridica del documento consultato, senza questa analisi l' errore è dietro l'angolo .

Infatti, il documento che riporta le notizie su Carmine Calvanese in merito al suo titolo di studio, è un " documento dichiarativo " dello stato giuridico del contribuente, risultando invece probatorio solo per ciò che concerne la parte fiscale, in termini di superfici e tassazione .

FONTE

SIAS Archivio di Stato di Salerno

Catasto murattiano – Denominazione Utilizzata in Archivio di Stato di Salerno Estremi cronologici: 1810-1926

Storia archivistica:  Il catasto provvisorio o murattiano conservato nell'Archivio di Stato di Salerno, consente di studiare l'evoluzione della proprietà terriera nel XIX secolo , i cambiamenti del paesaggio agrario, nonché le stratificazioni sociali e le condizioni patrimoniali dei vari ceti per tutto il XIX secolo e per i primi anni del XX

Quindi dall'esame di questo documento non si può concludere con " Certezza Storica " che Carmine Calvanese fosse Ingegnere e Tavolario, accertamento questo che dovrà essere dimostrato con altri tipi di documenti giuridicamente comprovanti questa parte di contenuto .

Sorge spontanea la domanda sul perché Carmine Calvanese abbia fatto registrare questi titoli, in fase di accertamento documemtale da parte del Navicordo, sul registro Catastale che riporta le proprietà possedute.

Ebbene, la risposta è contenuta in due documenti, quindi non è una teorizzazione della redazione :

1 ) Ricorso alla Regia Corte nel 1786 per l' attribuzione delllo status di " Benestante " e cancellazione del ruolo di " Fabbricatore " dal vecchio Catasto Onciario del 1754 .

2 ) Entrata un vigore nel 1808 del " Codice Napoleonico ", futuro codice civile italiano, che fa convergere in un' unica attività professionale, quella dei " Ponti e Strade " tutti gli Ingegneri, Architetti e Tavolari .

La paura da un lato di essere inserito in una categoria catastale non consona alla sua attività professionale, non più attribuibile con il principio sociale di " Benestante ", e l' opportunità di essere equiparato professionalmente ad Architetto ed Ingegnere, fanno si che Carmine Calvanese, chieda, al compilatore del registro, di annotare, anche se non necessario ai fini amministrativi, i titoli vantati .

CAP. I

Prologo

Vediamo ora come ha avuto inizio tutta questa storia. Siamo nel secondo dopoguerra, sono trascorsi non più di 15 anni dal 25 Aprile 1945, e anche Castel San Giorgio come tutto il resto dell' Italia cerca di sollevarsi dalle macerie e dai tristi ricordi di fame e miseria patiti .

E' in questo contesto degli anni '60 che si dà il via alla costruzione di Scuole, di asili, ospedali, industrie.

Nei nostri territori sorgono soprattutto industrie di tipo conserviero, industrie che coniugano la vocazione contadina radicata nella popolazione, con la modernità dello sviluppo post bellico, modernità richiesta da una rapida ripresa economica .

Si cerca cioè di guardare avanti, di guardare soprattutto ai giovani, alla loro educazione e al loro futuro .

In questo contesto i cosiddetti " Professori " , pionieri dell' Educazione a 360°, cercheranno con il loro contributo di " incidere " positivamente sulla crescita delle nuove generazioni, trasmettendo loro, quei sani valori di democrazia e senso di comunità, persi a seguito della durezza del conflitto .

Prof. Vito Grimaldi

Spicca tra questi " Professori " il nome di Vito Grimaldi, che, con la sua passione per la " Storia Locale " e l' Archeologia, accese nell'animo dei giovani, quella fiammella di curiosità e amore per la propria terra, necessari a mantenere vivo il nome di Lanzara con i suoi dintorni.

Ovviamente in questa " missione " ci sono stati anche altri valenti Insegnanti, con pari energia e spirito di abnegazione verso la cultura del territorio, come il Prof. Vito, insegnanti che qui però non saranno citati, non per demerito, ma perché esulano da questa Storia del Palazzo Calvanese, insegnanti a cui " IL Navicordo " darà il giusto spazio e la giusta " Luce ", in altra pubblicazione , per il loro impegno profuso tra i giovani.

CAP. II

Inizio della vicenda

La curiosità Storica del Prof. Vito lo spinge, oltre che nel ramo dell' Archeologia, anche in quello che riguarda gli " Uomini Illustri " ,che , sono vissuti sul nostro territorio di Lanzara e non solo, e che hanno lasciato tracce profonde ed indelebili del loro passaggio , con le loro opere, con il loro pensiero, ma anche attraverso le loro Dimore Storiche in cui sono vissuti .

E' il 1965 (1) , il Prof. Vito sta raccogliendo notizie sulla Famiglia Calvanese, per poter scrivere delle memorie che raccontino la Storia e le vicende che l' hanno vista protagonista per diverse generazioni, sia della vita sociale, che pubblica e religiosa di Lanzara, San Giorgio .

I Calvanese ormai non abitano più nel Palazzo da diverso tempo e i loro discendenti si sono trasferiti a Napoli e Salerno .

Il Prof. Vito riesce a contattare uno di essi, l' Avv. Domenico Calvanese, che ha avuto ed ha ancora, in quel periodo, buoni rapporti con Mons. Aniello Grimaldi, zio del Prof. Vito, e gli invia una lettera, dicendogli che vorrebbe scrivere delle memorie sui " Calvanese " e che quindi necessita di notizie storiche su di essa .

L' Avv. Domenico Calvanese, risponde alla missiva del Prof. Vito in data 2 Gennaio 1966, cercando di esaudire la sua richiesta .

(1) La data del 1965 è ipotizzabile, manca però di riscontro documentale, essa risulta essere attendibile in base alla datazione riportata dalla risposta ricevuta dal Prof. Vito .

RISPOSTA DI DOMENICO CALVANESE

TRASCRIZIONE DEL TESTO DELLA LETTERA

 

Dott. DOMENICO CALVANESE ____________________________________________Napoli 2 Gennaio 1966

Egregio Amico

Le invio anzitutto i migliori auguri per il nuovo anno, pregandoLa di ricordarmi al caro Parroco Grimaldi ed alla famiglia di Giuseppe Cioffi .
Ho potuto raccogliere le frammentarie notizie che alligo sulla famiglia Calvanese, ricerca non facile che ho potuto condurre quasi esclusivamente sui testamenti trovati e sui ricordi delle zie sopravvissute Maria ved.Cilento e Margherita ved. Bucci , nonché su appunti di mio padre Avv.to Francesco.
Non ho potuto fare di più e di meglio sia per le intuibili difficoltà dopo i recenti sfaceli di guerra che mi hanno privato di documenti per me carissimi e preziosi sia perché, purtroppo, io vivo di duro lavoro e non ho troppo tempo per effettuare minute ricerche.

Resto, comunque, a Sua disposizione per eventuali ulteriori notizie.

Le sarei molto grato se nel parlare di mio Padre si ricordasse che Egli, fondatore di numerosi Fasci in Provincia di Salerno nel 1922 - 23 e Segretario a vita del Fascio di Castel San Giorgio fu sempre stimato da amici ed avve sari tanto che fu legato da profonda e reciproca stima a Giovanni Amendola anche e specie quando Giovanni Abignente e Mattia Farina (cugino di mio padre) si battevano contro Amendola per il Collegio di Sarno.
Come cronaca può anche ricordare che all*epoca di Zanardelli, con Enrico De Nicola giovanissimo alle sue prime armi, mio padre, offrì un banchetto che si tenne nei viali della Villa ad oltre 300 persone , rappresentanti il fior fiore della politica napoletana e salernitana di allora !

Potrebbesi anche ricordare il profondo senso religioso di mio padre, stretto non solo da vincoli di cuginanza ma da amore e devozione a Mons. Fortunato Farina, Arcivescovo di Troia e Foggia .

Mi creda, con viva cordialità ____________________________________Domenico Calvanese

Punto (2) della Moderna Ricerca Storica

Interpretazione critica delle fonti, in relazione ai soggetti produttori

ANALISI CRITICA DELLA LETTERA DI DOMENICO CALVANESE

 

Analizziamo ora, in maniera critica, alcuni punti salienti della lettera che Domenico Calvanese invia al prof. Vito.

Questa analisi è di fondamentale importanza per comprendere l' attendibilità dei contenuti relativi alle notizie fornite nella risposta allegata a tale lettera di accompagnamento.

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INDICAZIONE DEI PUNTI DI ANALISI

TRATTAZIONE

Analisi dei punti (1) - (2)

Nella lettera ai punti (1) e (2) vengono fornite le fonti da cui provengono le notizie .

riprendiamo allora l'albero genealogico della Famiglia Calvanese per poter capire queste fonti verbali, ancora viventi nel 1966 dove si collocano nella linea temporale .

 

Come può ben vedersi dal grafico sopra riportato, si tratta di soggetti della 5° generazione, quindi lontanissimi dai fatti raccontati , di conseguenza la loro attendibilità è pressoché nulla, in assenza di riscontri oggettivi a supporto dei racconti prodotti .

TRATTAZIONE

Analisi dei punti (3) - (4) - (5) - (6)

Al punto (3) della lettera , risulta chiaro ed evidente che Domenico Calvanese, capisce che le notizie che sta fornendo al Prof. Vito Grimaldi passeranno alla " Storia ", pertanto vanno opportunamente filtrate e gestite .

Infatti nei punti (4) e (5) è palese l'operazione " Simpatia Politica " che affianca alla partecipazione attiva al Fascismo di suo padre Francesco, un grande rispetto per la sua figura, da parte degli avversari politici, citando addirittura Giovanni Amendola, ed evocando al punto (6) questo grandissimo banchetto a cui parteciparono tutti i rappresentanti politici della Provincia di Salerno, nonché l' allora giovanissimo De Nicola, futuro primo Presidente della Repubblica e Giuseppe Zanardelli .

TRATTAZIONE

Analisi dei punti (7) - (8)

Terminato questo quadro di natura politica, ai punti (7) ed (8) si passa all' aspetto Religioso ed ai legami familiari con l' Arcivescovo di Foggia , anticipando così un' immagine dei " Calvanese " molto vicino alla " Chiesa " ed alla sua centralità nella vita di questa famiglia .

OSSERVAZIONI

Punto (2) della Moderna Ricerca Storica

Interpretazione critica delle fonti, in relazione ai soggetti produttori

PRIME _CONCLUSIONI

ANALISI _CRITICA _DELLA _LETTERA_ DI_ DOMENICO_ CALVANESE

Dall' analisi della lettera che accompagna le notizie storiche fornite al prof. Vito, emerge in maniera incontrovertibile, una manifesta volontà e strategia, da parte di Domenico Calvanese a voler " creare " intorno a questa famiglia, partendo dalla sua origine, fino ai suoi discendenti, il " Mito dei Calvanese " e consacrarli in tal modo alle pagine della Storia .

Pertanto è questo un campanello di allarme che ci dovrà far procedere in maniera attenta e scrupolosa nell'analisi dei contenuti divulgati da Domenico Calvanese al Prof. Vito .

Siccome le notizie fornite da Domenico Calvanese, nella lettera di risposta al prof. Vito, avverranno in tre momenti diversi : il 2 Gennaio 1966, il 16 Gennaio 1966 ed il 28 Gennaio 1966 ; con fonti diverse , si procederà in tale esame, dividendo il materiale documentario in tre capitoli separati :

1) Cap. I - 2 Gennaio 1966 - Notizie Storiche fornite su ricordi della zia Maria ved. Cilento e della zia Margherita ved. Bucci, da appunti del padre Ferdinando Calvanese ;

2) Cap. II - 16 Gennaio 1966 - Notizie Storiche integrative da appunti del padre ;

3) Cap. III - 28 Gennaio 1966 - Notizie Storiche fornite dall' Avv. Giuseppe Barreca ;

Prima di passare alla trattazione dei capitoli sopra indicati, è opportuno sempre nell' ottica dell' analisi critica del materiale in esame, far notare al lettore che, Domenico Calvanese non individua le zie come sarebbe opportuno : zia Margherita Calvanese (1881) - zia Maria Calvanese (1879) ; ma le identifica con i cognomi dei rispettivi mariti Bucci - Ammiraglio della Marina Italiana e Senatore del Regno d' Italia ; Cilento - Archeologo e Soprintendente Archeologia Regione Campania ; tale operazione è in linea con il palese tentativo di elevare a ranghi più alti, nella scala sociale, i membri della famiglia Calvanese .

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