_______ IL NAVICORDO

Lanzara Storia

LANZARA_ LA _VERA _STORIA_ DEL _

Palazzo_Calvanese

Nicola Calvanese

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La trattazione che segue si riferisce al solo ramo dei Calvanese che trova in Nicola, nato in Roccapiemonte nel 1703, il suo capostipite, e pone la sua residenza iniziale e principale alla Taverna di Lanzara .

Nell' albero genealogico " statico " troverete la sola descrizione della famiglia Calvanese, in quello " interattivo " invece, vengono descritti alcuni momenti storici salienti, legati alla vita di alcuni dei componenti di tale famiglia, che per la loro importanza e rilevanza storica, meritano, anche se pur breve, una trattazione a parte.

Come emergerà da questo lavoro, in cui le fonti documentarie oltre ad essere citate saranno il più delle volte riportate in fotoriproduzione, la " Grande Fortuna Economica " legata a questa famiglia, non avrà nulla a che fare con il Grande Architetto Luigi Vanvitelli, che i Calvanese non conosceranno mai, bensì ad un grande intuito imprenditoriale di Nicola prima e del figlio Carmine poi, capaci di sfruttare ogni occasione ed opportunità, monetizzandola sempre con il massimo profitto.

L' intuito imprenditoriale, dote innata in Nicola e sicuramente trasmessa al figlio Carmine, farà si che, i Calvanese, non si faranno trovare impreparati, quando ci saranno i noti cambiamenti delle politiche Reali Borboniche, conseguenti ai fermenti militari europei di fine '700 in cui Napoleone Bonaparte ridisegnerà una nuova Europa .

Tali fermenti geopolitici avranno ovvie ripercussioni sui bilanci di tutti gli stati europei, e la maggior parte delle risorse economiche degli Stati saranno dirottate sugli armamenti e sulla gestione degli eserciti, sottraendo in tal modo gran parte dei capitali dal bilancio delle spese di mantenimento dei Siti Reali, e dalle attività accessorie connesse al territorio .

Queste repentine mutazioni " economiche " porteranno i Calvanese ad una diversificazione degli interessi imprenditoriali , anche in rami non prettamente legati all' edilizia e alla sistemazione di strade, lavori spesso legati all' ambito di siti reali dedicati alla attività venatoria del Re ( attività di cacciagione ) .

Si troveranno infatti atività imprenditoriali legate alla coltivazione di particolari piante per uso industriale dei coloranti, ad attività connesse con la produzione di legname, ad attività estrattiva del tufo e della pietra calcarea .

Per comprendere meglio l' intera trattazione che seguirà, occorrerà necessariamente fare un breve richiamo Storico - Geografico sul luogo dove Nicola Calvanese porrà la sua prima dimora, come affittuario prima, e come proprietario dopo : La Taverna Di Lanzara .

 

( Mappa gentilmente concessa dall' Architetto Concetta Giordano )

( Suora Eremita Diocesana )

Siamo nel 1704, data a cui fa riferimento la Storica mappa, posseduta e fatta realizzare dai Ravaschieri, per rappresentare i loro possedimenti nel feudo di Roccapiemonte .

PALAZZO DEL DUCA RAVASCHIERI FOTOGRAFIA 1910

La giurisdizione di questi territori era governata all' epoca dei fatti in narrazione, dal Principe Caracciolo per la parte dei territori afferenti San Severino e dal Duca Fieschi Ravaschieri, proveniente da Lavagna, vicino Genova (*), per la parte afferente Roccapiemonte, che estendeva il suo territorio addirittura all' Eremo di Santa Maria del Castello .

La parte religiosa era tutta sotto la Diocesi di Salerno, per i territori di Roccapiemonte essa era di competenza dell' Abate e Vescovo della SS. Trinità di Cava, la cosiddetta Badia di Cava.

(*) I Ravaschieri - Storia e dimore di una famiglia signorile tra Chiavari, Genova, Napoli ; a cura di Isabella Lagomarsino - promosso da Associazione Dimore Storiche Italiane .

LE PRIME NOTIZIE STORICHE SU NICOLA CALVANESE

Nicola Calvanese, figlio di Pascarelli e di Caterina Consolino, nasce a Roccapiemonte il giorno 8 Novembre 1703, e riceve il battesimo nello stesso giorno, la funzione religiosa sarà tenuta nella chiesa di San Giovanni a Roccapiemonte,

CHIESA DI SAN GIOVANNI FOTOGRAFIA 1920

 

INTERNO DELLA CHIESA DI SAN GIOVANNI FOTOGRAFIA 1920

Chi è Nicola Calvanese, qual è la sua formazione culturale, qual è il suo lavoro, sono tutte domande a cui non possiamo dare certezza di risposte, per mancanza di documenti relativi.

Possiamo però ipotizzare, con ragionevole attendibilità, che Nicola percorra le orme paterne nell' ambito dei lavori edili, ed in particolar modo nel settore specialistico degli scalpellini e dei mastri fabbricatori (*) , scalpellini che a Roccapiemonte sono presenti da molto trempo, e la cui abilità professionale è riconosciuta anche fuori dal circondario .

(*) Imprenditori edìli

Vedasi a tal proposito la documentazione inerente la realizzazione del rivestimento in pietra della base del Campanile del Vescovado di Nocera Superiore, progettato dal Solimena, in cui, durante lo svolgimento dell'appalto per la realizzazione delle fondamenta nel 1730, viene citato un " Piperniere " di Roccapiemonte, piperniere Cesare Salvo di Roccapiemonte .

Altro esempio è un certo Carlo Calvanese, che non ha nulla a che vedere con il ramo dei Calvanese di Nicola, scalpellino di Roccapiemonte, chiamato a scanalare due colonne per la Reggia di Caserta ;

il cognome Conforto che precede quello del Calvanese è riportato anche nei lavori del Campanile del Solimena di Nocera Superiore ed è proveniente da Roccapiemonte

E' proprio grazie al frutto del suo lavoro e delle sue capacità imprenditoriali che Nicola, all'età di 29 anni, decide di lasciare la sua famiglia natìa, in Roccapiemonte, e si trasferisce alla Taverna di Lanzara, in terra " straniera " (**) , giurisdizione di San Severino, per formare la sua nuova famiglia insieme a Caterina Grimaldi, che di lì a poco sposerà .

(**) L' aggettivo " straniero " viene usato correntemente, nelle descrizioni dell' epoca, per indicare ciò che era fuori dall' ambito del territorio di appartenenza.

LA TAVERNA DI LANZARA

( appartenente al Feudo di Paterno )

 

PRIMA ABITAZIONE DI NICOLA CALVANESE

•  Catasto del 1754 –“ abita in casa propria con cortile avanti coll'annuo canone, che corrisponde al M.co D.Sossio Negri di carlini 10

 

RICOSTRUZIONE VIRTUALE DELLA TAVERNA DI LANZARA NEL 1704

( ricostruzione eseguita sulla base della mappa Ravaschieri 1704 )

 

 

Ricostruzione virtuale dell' area interessata alla costruzione del Palazzo

Nicola Calvanese è un grande imprenditore, è una persona intelligente, umile, e sa guardare in avanti .

Queste affermazioni potrebbero sembrare una " personale opinione " del Navicordo, ma come abbiamo sempre fatto, per altri casi in cui abbiamo inserito un (n.d.r.) per distinguere le note della redazione, di trattazioni personali, questa volta come si può ben vedere questa nota non è inserita perché questa è l' opinione diretta di lo ha conosciuto da vicino, il Barone Sossio Negri di Paterno, in allegato il documento originale .

Documento estratto dall' Atto notarile del 1751 A.S.S.

TRASCRIZIONE

“Oggi però Signor Don Sossio, per servizi che detto Nicola Calvanese l'ha prestati, e presta di continovo, e per riconbensa di quelli, e per altre giuste, e ragionevoli cause a questa sua mente moventino, ed indicentino, quali benche qui non si esprimano tutta volontà ha voluto, e vuole esso Signor Don Sossio, che s'abbiano qui per espresso, e specificamente dichiarate sic, in vigore di detto permesso conceduteli da detta Camera Marchesale copia del quale che qui di sotto si alligarà”

IL MATRIMONIO CON CATERINA GRIMALDI

3 Dicembre 1731

Come si può rilevare dai documenti originali dell' epoca , fotoriprodotti, trascritti, tradotti dal Latino in Italiano, e riportati in dettaglio nel Capitolo Albero Genealogico Interattivo, il matrimonio fu celebrato nella chiesa di San Biagio a Lanzara.

Tutta la documentazione, i così detti " interrogatori " , ed i verbali prodotti dal parroco, saranno poi trasmessi al Vescovo della SS. Trinità di Cava De' Tirreni ( Badia di Cava ) per giurisdizione.

E' interessante leggere in questi documenti, come sia di grande importanza e valenza giuridica, l' accertamento delle generalità delle persone coinvolte, a partire dalla conoscenza dello sposo, per finire poi a quella della sposa.

Tutto mediante le deposizioni testimoniali di persone già conosciute, di identità certa. E' ovvio, che tale procedura, era all'epoca indispensabile, data la mancanza di documenti di identità come li possediamo oggi.

E' singolare, come gli accertamenti verso la conoscenza della sposa, si spingano ben oltre la semplice identità :

estratto dai processetti matrimoniali

" Allo stesso modo attesto come sopra in qualità di curato e rettore di aver esaminato che la suddetta Caterina Grimaldo mia filiana ( parrocchiana ) sopra citata, se sia libera e sciolta da ogni vincolo matrimoniale e se abbia promesso a parole per il futuro, se abbia contratto sotto costrizione matrimonio col citato Nicola Calvanese e se mai abbia fatto voto di castità o di monacazione e, in base al suo giuramento ella rispose che era libera e sciolta da ogni vincolo matrimoniale e che non aveva dato promessa a nessuno a parole per il futuro e che non era stata costretta a fare il suddetto matrimonio con Nicola Calvanese e di non aver fatto voto di castità o monacazione. "

Oggi questi accertamenti ci fanno sorridere, ma ricordiamoci quale lungo e difficile sia stato il percorso di " emancipazione " che ha dovuto fare la " donna ", percorso che ancora oggi , anno 2024, circa cinquecento anni dopo la stesura di questi documenti, ancora non è stato completato.

DI PARTICOLARE INTERESSE

Questo riportato sotto è uno stralcio dell' ultimo documento relativo al matrimonio Nicola Calvanese - Grimaldi Caterina

TRASCRIZIONE

Exp(osi)ta prius voluntate supradicti Nicolai quamvis sit advena et sine pompis stante tempore S(anct)i Adventus supra quod fuit dispensantum et ita etc .

TRADUZIONE

Resa nota in precedenza la volontà del suddetto Nicola, benché egli sia uno straniero (***) e non abbia potuto organizzare alcun corteo nuziale visto che ci troviamo in pieno tempo di Santo Avvento, rispetto a quanto è stato precedentemente disposto e così…

(***) si veda la nota già riportata in precedenza sul significato di straniero

Questa annotazione fatta dal parroco, è molto significativa, infatti, pur non interessando prettamente l' aspetto religioso della cerimonia, è come se fosse mancato qualcosa a questo matrimonio che, a questo punto sembra essere davvero importante per l' epoca .

Risulta evidente dalla descrizione fatta dal parroco in occasione del matrimonio Calvanese-Grimaldi, perché non sia stato possibile " magnificare " questa celebrazione, che dal dettaglio di questa nota, sembra così importante.

Quanto emerge dal documento pertanto, ci autorizza a supporre che questo matrimonio di Nicola Calvanese con Caterina Grimaldi sia stato un matrimonio di una certa rilevanza storico-sociale .

Oggi, con parole moderne, lo avremmo definito il " matrimonio dell' anno ".

Una prima conclusione che si evince da questo documento è, pertanto, una posizione economico sociale agiata di Nicola Calvanese, che risulterà di vitale importanza per la prosecuzione della sua attività imprenditoriale di " Mastro Fabbricatore " .

LA FAMIGLIA DI NICOLA CALVANESE

Dopo il matrimonio la famiglia di Nicola e Caterina si ingrandisce, per la nascita dei loro figli.

La " fotografia " completa, ovviamente si tratta solo di una descrizione dettagliata e finalizzata ai fini " fiscali ", la si ottiene dalla lettura del Catasto Onciario (1), da poco istituito, dove in maniera obbligatoria dovevano essere descritti i nuclei familiari, per procedere poi, alla successiva tassazione.

ONCIA D' ORO

(1) - Carlo III di Borbone nel 1741, nel quadro delle riforme che introdusse nel suo Regno, diede l'avvio alla compilazione di un catasto, una sorta di rassegna dei beni e dei possessori, allo scopo di fissare per ciascuno il carico fiscale; venne chiamato onciario, proprio perché la stima veniva fatta in base alla moneta chiamata oncia .
“Le istruzioni per la formazione dei Catasti Onciari furono pubblicate il 28 settembre del 1742, con l'ordine che entro quattro mesi tutti i Catasti fossero completati. Pochi Comuni, riuscirono a compilarli entro quei termini: la maggior parte terminò i lavori entro l'anno 1753.

 

TRASCRIZIONE _DEL_ DOCUMENTO

L'oncia d'oro equivaleva a 6 Ducati, 30 Tarì o 60 Carlini da dieci Grana ognuno , e quindi si divideva idealmente in 600 Grana

(*) - vergine in capillis  e le altre espressioni  figlia in capillis  e  donna in capillis  indicavano le adolescenti in età da marito e le donne ancora nubili, le quali potevano andare a capo scoperto, mentre le maritate dovevano portarlo in certo modo protetto”. Forse da questo derivava la costumanza delle nostre contadine che ancora fino al dopoguerra usavano portare  gliu maccaturœ , un grande fazzoletto colorato che copriva i capelli ed era annodato dietro alla nuca.
Le famiglie a volte erano molto numerose; in alcuni casi erano costituite da tredici persone.
Nel catasto risultavano improduttivi le mogli, le donne, i vecchi e i ragazzi al di sotto di dodici anni.
Alcuni vecchi arrivavano agli 80 anni, ma l'età media era di 45 / 50 anni; i ragazzi di 11 anni già erano considerati operai; quelli di 14, se orfani di padre, assumevano il compito di capifamiglia.
( Fonte : - Studi Cassinati, anno 2004, n. 3 Emilio Pistilli )

(**) - Premesso che il prestito di soldi all'epoca era consentito, questa somma di 81 Ducati che viene riportata nella denuncia del Catasto, quindi soggetta a tassazione, con molta probabilità potrebbe essere una somma derivante da lavori fatti da Nicola, quindi tracciati e o presenti in qualche atto notarile di cui però non abbiamo conoscenza, perché non sono state condotte ricerche in tal senso .

•  Nicola del fu Pasquale Calvanese di Roccapiemonte e Caterina Grimaldi del Casale di Lanzara, si sposarono nella chiesa di S. Biagio di Lanzara il 3 dicembre 1731.

•  Catasto del 1754 –“ abita in casa propria con cortile avanti coll'annuo canone, che corrisponde al M.co D.Sossio negri di carlini 10

•  Pezzo di terreno nella loc. Taverna ” Possiede mezzo moggio di territorio arbustato e seminatorio contiguo a detta casa, luogo detto la Taverna, giusta li beni di Giovanni Lanzara, e via pubblica, coll annuo canone di carlini quindici che corrisponde al detto D. Sossio Negri, stimata la rendita per annovi carlini venti ”

Il Mag. co D. Nicola Calvanese del Qm. Pasquale, qualmente ave, tiene e possiede come utile Signore e Padrone, et in suffeudum della Camera marchesale di Sanseverino scacchi seicento di territorii arenoso et infruttifero con muro di riparo dalla parte della strada pubblica sito nel luogo detto paterno, e legato alla Taverna di Lanzara, e confina da levante di detta Taverna e confina da levante con Nicola lanzara del fu scipione da mezzo giorno strada pubblica e cosi divisa da detta Taverna, da ponente con case dirute di detta Taverna e altri beni suffeudali, e da tramontana con restanti beni suffeudalidi con tutte e singole loro ragioni

NOTA

Guardando il quadro del Catasto Onciario, si desume che il reddito prodotto da Nicola e da Carmine, quest'ultimo appena diciannovenne, sono uguali, e pari a 12 oncie ciascuno .

Per avere un riferimento economico storico del lavoro si riporta sotto il

SALARIO LAVORATORI EDILI - NAPOLI 1747

Mastro Fabbricatore ( muratore specializzato ) . . . . . . . . . . . . . . . 33 e 1/2 Grana al giorno

Manipolo ( aiutanti del muratore ) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .22 e 1/2 Grana al giorno

Mastrodascia De Lo Grosso ( carpentiere ) . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35 Grana al giorno

14 Agosto 1774

Nicola ha 71 anni, non è in buone condizioni di salute, e si preoccupa per il futuro dei figli, pertanto decide di fare testamento .

Il Notaio Jacuzio Biagio, di Sanseverino, chiamato da uno dei figli, si reca di persona, considerato che Nicola non sta bene, presso la " Casa Palaziata " di Taverna, ancora in fase di costruzione, ed in particolare in una " casa sottana ", vale a dire in una stanza a piano terra, dove Nicola giace in un letto .

Le formule notarili riportate nell' atto, fanno capire che Nicola, anche se infermo, è però " capace di intendere e di volere " , per cui l' Atto testamentario che si andrà a scrivere è valido a tutti gli effetti di legge .

Di particolare interesse Storico è l' atto testamentario che si riporta per intero nella pagina relativa, dove apprendiamo della presenza di un " telaro " , si tratta di un telaio di tessitura.

TESTAMENTO NICOLA CALVANESE

Nicola, dopo l' Atto testamentario, continuerà a vivere, forse con qualche acciacco in più ma rimarrà ancora in vita .

La presumibile data di morte dovrebbe essere nel 1786, ma non essendo riusciti a trovare l' atto originale d morte, per il momento procederemo a determinare tale data con gli atti notarili stipulati sia da Carmine che da Nicola, dopo questa data del testamento.

STANZA DEL TELARO

Interessante leggere nel testamento, la descrizione di questa stanza, definita appunto " stanza del telaro " , dove, come avveniva in molte famiglie benestanti, c' era la presenza di un telaio di tessitura per la produzione di stoffe, necessarie a confezionare abiti per la famiglia.

Si riporta qui per comodità di lettura, l'estratto dal testamento che riguarda appunto questa stanza, allorquando Nicola esprime le sue volontà per la tutela delle figlie femmine :

" . . . . . nel caso che le suddette Grazia, e Serafina no si maritassero, e non potessero far unione con detti suoi figli, ed eredi à fine di non farle abitare fuori dalla casa paterna, e vuole che à contro de suddetti ducati cento, e venticinque per ciascheduna di esse debbiano dare la tenuta, ed abitazione di una casa sottana (*), e proprio quella casa a senistra nell'entrata del portone di detta sua casa Palaziata detta la casa del telaro con una picciol porzione di territorio atta a poterci fare un poco d'orto . . . . . "

(*) Con tale termine si indica un vano a piano terra .

1 Giugno dell' anno 1782

Nicola, come indicato nell' atto sotto riportato in estratto di trascrizione, risulta ancora vivente, e tale circostanza si rileva dall' uso della frase " Figlio del magnifico Nicola . . . " che nel caso in cui Nicola fosse deceduto, sarebbe stata sostituita dalla frase " Figlio del fu magnifico Nicola . . . " (**).

(**) Si tratta di frasi di rito nella stesura di Atti testamentari .

ESTRATTO DELLA TRASCRIZIONE

" Die primo mensis junij Millesimo Septingesimo Octuagesimo secundo in Baronia Paterni Status Sancti Severini, et proprie in Baronali Palatio eiusdem Baronie.

Costituiti nella nostra presenza l'Illustrissimo Signor D. Sossio Negro utile Barone della Baronia di Casalnuovo, e paterno di questo Stato di Sanseverino, il quale anche in esecuzione della facoltà concessagli dal fu Don Marino Caracciolo Principe di Avellino, e Marchese di questo suddetto Stato di Sanseverino diretto padrone di detta Baronia, e feudo di Paterno, mediante pubblico istrumento del 14 ottobre 1768 pel Regio Notar Ignazio Palomba di Napoli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

E il Signor Carmine Calvanese figlio del magnifico Nicola anche di detta Baronia di Casalnuovo e paterno di questo predetto Stato, che interviene puranche alle cose stesse per se, suoi Eredi, e Successori in perpetuo e dall'altra parte. "

01-06-1782 -Carmine Calvanese, concessione in Emphiteusum. Protocolli notarili San Giorgio, notaio Nicolangelo Saggese, busta n° 5666, secondo versamento, pp.533r-539v.

9 Marzo 1788

09/03/1788 - Capitoli matrimoniali, ivi, Prot. not. San Giorgio, notaio Saggese Nicolangelo, b.5671, pp.320r.-333v

ESTRATTO

< . . . Donna D. Catarina Calvanese cun Dottor Phisico D. Francesco Xaverio Alfano Capitula matrimonialia
“ Capitolo, patti e comnvenzioni al nome del Signor Iddio abbiti, conchiusi, initi, e stiputali tra li Signor D. Carmine, e D. Andrea Calvanese germani fratelli figli del qm Nicola della baronia di Casalnuovo e Paterno ” . . . . . >

Da questo atto notarile il cui estratto è riportato sopra, si evince che alla data del 9 Marzo 1788, Nicola Calvanese è deceduto .

PAGINA IN FASE DI COMPLETAMENTO

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