_______ IL NAVICORDO

Narrativa

IL CAN DANTE NEL POLLAIO

RACCONTI DI STORIE VERE

di Margherita Tirelli

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" IL CAN DANTE NEL POLLAIO CAPITOLO TERZO "

 

. CAPITOLO TERZO -

Cos'è questa storia della danza? - Dante fissa Aristotele il gallo che si esibisce in uno strano ballo al centro del pollaio.

- Sssshh, si sta avvicinando !!! - e continua a danzare ancora più impettito, beccando a volte qualche vermetto o grilletto nel terreno e lanciandolo in aria per poi farlo ricadere tra le zampe della vispa gallinella che ha già adocchiato da tempo. E sempre impettito inizia a verseggiare e a girarle intorno muovendo zampe e collo ad un ritmo regolare e frenetico. Ma la pollastrella lo fissa sospettosa e, chiocciando animatamente, si gira e si allontana infastidita.

- Mi permetti una frase fatta? - chiede Dante scendendo dalla sua postazione rossa - Ma dove vuoi andare a parare col balletto di prima?

- E' una serenata, non lo vedi? - risponde un po'stizzito Aristotele.

- Un corteggiamento? Ma ti sembra che funzioni?

- E' solo questione di tempo. Vedrai, fra qualche luna cadrà diritta davanti alle mie zampe !

Dante sospira scettico e dà un'occhiata in giro. Il tempo passa in fretta in un posto per niente tranquillo e silenzioso come questo, tra tanti versi differenti: si tuba, si chioccia tantissimo e forte, si pigola, si dialoga e si concerta al ritmo dei potenti "chicchiricchì" inframezzati dagli strilli disperati delle galline che covano.

- Incredibile ! esclama Dante guardando e ascoltando questo concerto dal vivo. - Tanti colori, nero, bianco, rosso, blu, giallo, arancione .....e tutti di una sola razza !

Ogni giorno un essere di razza diversa, una umana, si prende cura del pollaio, riempiendo la mangiatoia di saporite granaglie, di mangime e di sassolini. Versa pure abbondante acqua fresca e pulita nell'abbeveratoio. Anche Dante ha la sua meritata e ricca porzione di cibo. Come Omero, del resto.

La vita scorre veloce e allegra nel pollaio, tra giochi antistress dei pennuti su altalene, o con saltelli continui ed insistenti per raggiungere rami e beccare foglie e frutti dagli alberi che costeggiano la rete.

Di sera scatta il coprifuoco. Tutte le gallinelle, compreso Aristotele, vanno ad appollaiarsi in alto sul posatoio. Dante è lì vicino, appollaiato anche lui sul barile rosso.

La notte è il momento più atteso ma anche il più temuto. Il pollaio diventa un vero crocevia di tante creature dei dintorni che si danno appuntamento lì per raccontarsi indimenticabili e strane esperienze o misfatti, o magari solo per il piacere di trascorrere una fetta di notte insieme. E' un vero concerto di linguaggi diversi ma perfettamente comunicanti tra loro. E poi, si sa, le galline sono molto curiose e pettegole, oltre ad avere un udito sopraffino, e partecipano ben volentieri a questa riunione di abitanti della notte, come il gufo, il riccio, la talpa, la civetta, il piccione, le tortore, il coniglio, il gatto....e tantissimi altri.

Dante osserva tutti, sa condividere i momenti felici e il silenzio. Tutto è nuovo per lui. E' compiaciuto della presenza di tutte queste creature che vogliono ritrovarsi e confidarsi in un pollaio, proprio come dei vecchi amici. E lui ha l'arte di ascoltare. Soprattutto con il cuore.

 

 

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