_______ IL NAVICORDO

San Giorgio Capoluogo Storia

 

IL MONASTERO DI S. TERESA ALLA BARRA

di Gaetano Izzo

 

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Trasformazione del palazzo baronale della Barra in Monastero di donne monache di S. Teresa dell'ordine delle carmelita

 

Il carteggio relativo ai lavori in cui sono riportate tutte le spese per la trasformazione, con relative ricevute delle maestranze che hanno lavorato, è conservato presso l'archivio di Stato di Salerno Notai di S.Giorgio alla b. n° 5532. 24-4-1713

24-4-1713 - Dichiaro Io Sottoscitto Deputato della Fabrica del Monistero eretto nella Terra di S.Giorgio, aver ricevuti dal I. D. Alesandro Villani, Governatore di detto luogo ducati, Mille, Cinquecento, venticinque, e grana cinque in più e diverse partite del quale denaro ne hò fatto ricevuta giorno per giorno a detto I. al suo libro giornale secondo e occorso denaro, per servizio di detto luogo – et a cautela S.Giorgio li 24 aprile 1713= Io Dottor Fisico Matteo vietri Deputato della fabbrica per il monasterio di San Giorgio confirmo ut Sup. a

29-7-1714 - Si fa piena, e indubitata fede per me sottoscritto Domenico Catino Maestro fabbricatore del casale d' Albori di questa città della cava anco con giuramento ……. a chiunque la presente permetirà in quasiasi modo sarà presentata in giudizio, e hora come nel tempo da me gionto con li soi figli si principiò a fabbricare nel monistero erigendo nella Terra di San Giorgio hebbi dal detto Fisico Matteo Vietri Procuratore in quel tempo in più, e diverse partite ducati quaranta quattro tari quattro, e grana decinove. d'anche dal Signor D. Giuseppe Correale parimente Procuratore ducati sessanta sei, tari due, e grana quattordici, delli quali denari, come anche di giornate fatte n'apparono partite del libro, e per essere la verità ne ho fatta la presente per mano dell'Infrascritto notaro di mio ordine, e volontà per not. La presente Terra:

In fede io N.r D.Giuseppe Iovine delle cava ho signato

7-1-1714 -Si fa piena et indubitata fede ancor et Gioramento a chi la presente spetterà vedere o sarà il qualsiasi modo presentata in suddetto, e de…… ratificarla…………bisognarà per noi sottoscritti Cesare, et Andrea salvo Padre e figlio della Terra di Rocca Pimonte et Agostino salvo dello stato di San Severino capi mastri scalpellini; qualmente ad istanza del D. r Fisico S. r Matteo Vietri uno dei due procuratori, et assessori deputati alla fabrica fatta e da farsi nel monastero già fatto clausura sotto il titolo di S. ta Teresa, situato nella Terra di San Giorgio avendoci fatto in esso monastero l'infrascritte opere nuove di scalpellini del modo seguente.

In primis al portone allo astrata seu ingresso della clausura di pietra di piperno, dove con grado sotto detto portone di pietra viva ed altri gradi similmente di pietra viva, cosi avanti il parlatorio, come altri de di detta clausura, due grate similmente di pietra viva allo parlatorio, boccaglio e mesola del forno di pezzi d'astraco, con grate similmente d'astraco lavorati così per calare e salire dentro il refettorio, come anche salire per salire sopra la sala antica più per lo primo comunichino tre altri pezzi di pietra viva lavorati, nel medesimo luogo dove si è posto l'uscita del nuovo comunichino, et accomodata la porta del refettorio di pietre similmente vive, e tagliato il gattone di pietra viva dove stava appoggiato il balcone antico sopra il portone del palaggio, è similmente tagliata la pietra viva che stava nel pavimento dell'ingresso della sala; e fattovi la pietraperciata p. ricevere l'acqua piovana, come anche fattosi un altra pietra perciata nel cortile grande a basso,e lavoratosi le pietre di pezzi d'astraco del voccaglio della cisterna di sopra con essernosi lavorati altri pezzi d'astraco allo lavatoio, e similmente levate seu tagliate le pietre vive davanti la porta del refettorio che fu necessario romperle con mazze e cogne di ferro e fatti altri accomodi dove necessitavano in esso monasterio , ed essendosi da noi riconosciuto le note da noi fatte, seu giornale, dove si notavano le giornate fatte e introito del dinaro richiesto p. causa delle suddette opere di scalpellino S'abbiano ritrovate al numero di cento e decessette le quali alla raggione di carlini quattro cosi convenuto p. ciascheduna giornata ascendendo alla summa de docati quaranta sei tarì quattro e grana dieci che però per il riguardo dovuto al sudetto S. r Matteo, meritevole di ogni dovuta circospizione ne rilasciassimo e donassimo ducati cinque e tari quattro, e grana dieci, e se ne riceverono solamente docati quarantuno di buona moneta dal modo conforme c'è bisognavano. In quello mentre si faticava in detto monastero per la suddetta opera di scarpellino, tanto per mano del sudetto S.r Matteo, quello p. mano del D. r Fisico S. r Fran. o Vietri suo figlio, io in fede dal vero s'abbiano fatta la presente per mano dell'infrascritto Notare sottoscritto è crocesegnata di mie proprie mani Roccapimonte. li 17gennaio 1714 - Io Cesare Salvo fo fede ut sup.a - Io Andrea Salvofo fede ut sup.a - + segno di croce p. m.o d.Agostino Salvo p. esso Soprascritto-Io Bartolomeo Lauro so test.e-Io Gio:Batta Porto sono test.e

6-5-1714- Nocera – faccio fede noi mastro Nuntio Tartaglione, e mastro Nicola Luongo etiadio con gioramento a chiunq: la presente spettarà vedere tanto in indicio, quanto fuora, qualmente nel tempo che stavano nella fabbrica del monastero di S. Giorgio ricevessimo docati quaranta sei tari due e grana dodici, quale da noi fu speso nell compra del ferro per le grate di detto monasteo p. due suoli di forno, e chiodi p. uso di detto monastero et per essere la verità ne abbiamo fatta la pn.te.

14-6-1730 - Avanti li R.R. Sig.r D.Fran. co Castelli , et Sig. r D.Giuseppe Califano Sindacatori eletti dalla q m D.Ursula de Santis fondatrice del venerabile Monastero di moniche già eretto nella Terra di San Giorgio per la revisione dei conti per la spesa della fabrica del detto monastero compare il D. r fisico Matteo de vietri uno degli eletti esecutori della detta fabbrica, è dice come non avendo potuto giustificare tutte le partite delle spese fatte in detta fabbrica si perché mastri operaij carresi mastri fabricatori, et altri se ritrovano fuora, sianche perche mastri se ritrovano morti, che però fa istanza doverli competense servire a poter giustificare dette d. e sue partite delle fatiche già fatte, così dice, è fa istanza, altrimente le protesta ad soli sotto.

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