_______ IL NAVICORDO

Lanzara Storia

 

LANZARA_ RICORDO _DEL_

Rev.mo Mons. Gennaro Apostolico

Di Rocco Amendola e Gaetano Izzo

23 gennaio 1928 _- _5 Gennaio 2024

I_FUNERALI _DI _ CARMINE _E _DON _GENNARO

APOSTOLICO

(n.d.r.)

E' questa una pagina triste che un " cronista " non vorrebbe mai scrivere, ma il dovere di cronaca, cioè quello di consegnare ai posteri la descrizione di un evento, che per la sua importanza storica deve essere tramandato, impone, dopo un forte respiro per prendere forza, di mettersi al lavoro e descrivere quello di cui si è stati testimoni in questo 6 Gennaio 2024.

Proprio in virtù di queste cronache, di queste immagini storiche, oggi è possibile, grazie all' archivio di famiglia Apostolico, meditare sui cambiamenti dei costumi nella nostra società che è in rapida evoluzione.

Probabilmente in futuro non assisteremo più a questi rituali, che rappresentano ancora un minimo di " umanità " e di vicinanza della Comunità alla famiglia, nonché una forma di rispetto verso il defunto, e solo allora queste pagine riceveranno la giusta attenzione e forse il " rammarico " del ricordo dei tempi passati.

LA MORTE DEL PADRE CARMINE

Il padre Carmine all'età di 67 anni muore, Don Gennaro aveva a quell'epoca 29 anni, mentre il fratello Biagio solo 23.

Don Gennaro in una fotografia che lo ritrae nel 1959

( due anni dopo la morte del padre Carmine avvenuta nel 1957 )

 

Funerali di Carmine Apostolico deceduto il 15 Febbraio 1957

Da quel portone dove è affisso il manifesto funebre, usciranno, per l'ultima volta della loro vita terrena, prima il papà Carmine il 15 Febbraio 1957 e a distanza di 67 anni il 6 Gennaio 2024, il figlio Don Gennaro.

LA BARA DI CARMINE APOSTOLICO TRASPORTATA A BRACCIA

Purtroppo la cronaca è sempre impietosa, e registra nello stesso luogo, ma 67 anni dopo, lo stesso triste rituale del funerale, così come avvenne per il padre Carmine, ma con modalità leggermente diverse, infatti mentre il trasporto del feretro di Carmine avvenne come si vede in foto, a braccia, quello di Don Gennaro è avvenuto a spalla.

 

Don Gennaro è al centro della fotografia

 

(clicca sull' immagine per ingrandire)

6 Gennaio 2024 - i manifesti funebri della Comunità

( 67 anni dopo la morte del padre Carmine avvenuta all' età di 67 anni )

 

IL TRIBUTO DEI LANZARESI AL PASSAGGIO DI DON GENNARO

 

IL FUNERALE DI DON GENNARO

La cronaca del funerale del giorno 6 Gennaio inizia alle ore 12,00 registra anche un leggero dissidio avvenuto tra il Parroco Don Rocco della Parrocchia di Lanzara e l'impresario delle pompe funebri. Il contenzioso nasce dalla richiesta di Don Rocco di rispettare il " Protocollo Religioso " che prevede il trasporto con bara aperta per il Prelato, cioè senza coperchio di chiusura, durante tutto il percorso del corteo, sia da casa in chiesa sia dalla chiesa al cimitero, dall'altro però il regolamento Comunale, invocato dall'impresario prevede che la bara sia chiusa.

Dopo breve discussione, la salma di Don Gennaro viene portata a spalla con bara chiusa fino in chiesa, dove verrà aperta e rimarrà tale durante tutta la funzione religiosa.

Al termine della cerimonia funebre, altra " conversazione " tra Don Rocco e l'impresario delle pompe funebri, alla fine il feretro resterà aperto e riposto nel carro funebre, dotato di ampie vetrate, sarà trasportato in corteo, a vista, fino al cimitero.

 

LA FUNZIONE RELIGIOSA

La Funzione Religiosa è iniziata alle 15,30 del giorno 6 gennaio, come in programma, ed è stata officiata da S.E. Rev.ma Mons. ANDREA BELLANDI Arcivescovo di SALERNO-CAMPAGNA-ACERNO, concelebranti il parroco della parrocchia di Lanzara Don Rocco Aliberti ; Don Marco Carpentieri dal 2021 Vicario Foraneo della Forania di Mercato San Severino – Bracigliano – Castel San Giorgio ; presenti anche : Don Giovanni Merola dal 2015 Vicario parrocchiale di Parrocchia S. Maria delle Grazie e S. Croce (Castel San Giorgio) dal 2014 Canonico del Capitolo Metropolitano di Salerno ; Spaduzzi Mons. Francesco Vicario parrocchiale di Parrocchia S. Maria di Costantinopoli e S. Maria a Favore e S. Barbara (Castel S. Giorgio), Canonico e Presidente del Capitolo Metropolitano di Salerno, Cappellano di Sua Santità ; Don Biagio Napoletano, Rettore S01 – Santuario Maria SS. del Carmine (Salerno), Docente incaricato presso l'Istituto di Scienze Religiose “San Matteo” , Professore Incaricato Istituto Superiore di Scienze Religiose “San Matteo” in Salerno ; Don Giovanni Mascia, Parroco di Parrocchia Santi Vito e Stefano (Piazza di Pandola di Montoro) ; Don Francesco Sessa, Cancelliere Arcivescovile, Parroco di Parrocchia S. Maria di Costantinopoli e S. Maria a Favore e S. Barbara (Castel S. Giorgio).

NELLA CHIESA DI SAN BIAGIO PRIMA DELLA CELEBRAZIONE

In fondo ai piedi dell' altare giace la bara aperta con Don Gennaro, in attesa che venga officiato il rito funebre come vuole la prassi religiosa.

Si porta a conoscenza del lettore che, essendo Don Gennaro un sacerdote, a differenza degli altri defunti, la posizione della salma è predisposta con la testa verso l'altare e con i piedi verso la platea dei fedeli, in quanto la sua figura continua ad essere quella di un " celebrante " e non di un semplice " fedele " .

Il rito viene celebrato dall' Arcivescovo ed accompagnato dal coro con musiche dell'organo. Rito molto intenso, e nello stesso tempo semplice, contornato da quella ritualità che sempre accompagna questo tipo di celebrazioni, in cui l'aspersione con incenso con il cosiddetto incensiere, completava i sensi dell'udito e della vista attenzionati " dall' Armonia di Suoni e Immagini " con quella olfattiva, per cui anche ad occhi chiusi si avvertiva una atmosfera diversa, che trasportava la mente a riflessioni profonde su questo storico momento, facendo viaggiare il fedele nello spazio e nel tempo.

Inducendo chiunque, anche chi da laico o se vogliamo " non credente " era presente lì, in quel momento, indotto, invogliato, costretto, per qualunque tipo di motivazione che dir si voglia, a non poter fare a meno di riavvolgere il nastro della vita, e guardare indietro nel tempo a colui che ora giaceva ai piedi dell'altare, in attesa della sua " festa religiosa ", che ci attende tutti prima o poi, al termine del nostro percorso di vita.

L' omelia dell' Arcivescovo è stata semplice e profonda nello stesso tempo, la sintesi è contenuta nella frase : " Don Gennaro si presenterà al Signore portando in dono, come nell' Epifania, i suoi frutti raccolti durante la sua vita terrena " ; è questa infatti l'opera che Don Gennaro ha condotto con la sua missione di " educatore ", in cui tanti giovani sono stati strappati alle " tenebre dell'ignoranza " e sono stati trasportati, grazie al suo amorevole impegno, alla " luce della Conoscenza ".

Al termine della celebrazione e prima del termine della funzione religiosa, Don Biagio Napoletano ha ripercorso, ricordandolo a tutti i presenti,i punti salienti della vita di Don Gennaro, dalla sua entrata in Seminario a Salerno, alla sua vita religiosa che non lo ha mai visto titolare effettivo di una parrocchia, ricoprendo invece ruoli di supplenza temporanea in varie parrocchie del comune, al suo ruolo di educatore con diverse docenze, anche prestigiose presso il Liceo Tasso di Salerno, fino all'ultima presso il Liceo G.B. Vico di Nocera Inferiore, dove ha terminato con il pensionamento la sua carriera di docente di scuola pubblica, il suo impegno civile come Presidente del Rotary Nocera - Sarno.

La ritualità del commiato e la benedizione della salma di Don Gennaro, hanno posto fine alla celebrazione e consegnato la salma all'altro rito, quello della sepoltura.

Don Gennaro è stato portato nella tomba di famiglia al Cimitero di Castel San Giorgio, dove si è ricongiunto in maniera materiale alla sua intera famiglia.

Rocco Amendola

 

NEL TRIGESIMO DELLA SUA MORTE

 

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