_______ IL NAVICORDO

Lanzara Storia

 

LANZARA_ E _IL CULTO _DI _SAN BIAGIO

La Storia Tra Sacro e Profano

di Rocco Amendola

STORIA DI SAN BIAGIO

CONSIGLIO PER LA LETTURA

LEGGERE PRIMA L' INTERO CAPITOLO SENZA GLI APPROFONDIMENTI

RILEGGERLO POI CON GLI APPROFONDIMENTI

PREFAZIONE

All' inizio di questo mio nuovo lavoro, mai avrei pensato di imbattermi in una complessa e complicata vicenda storico - religiosa che riguarda la vita ed il martirio di San Biagio.

Per San Biagio infatti, ma anche per tutti i " Martiri " dei primi secoli del Cristianesimo, le notizie che li riguardano risultano più complesse e difficilmente reperibili.

Ho dovuto faticare non poco, per mettere insieme centinaia e centinaia di frammenti di informazioni, tutte ovviamente ampiamente verificate, in primis per capire meglio che cosa è avvenuto storicamente, poi per arrivare a fornire un quadro organico degli eventi che qui propongo al lettore, in modo che alla fine della lettura dell' intero lavoro, ognuno potrà in maniera personale e libera arricchire o approfondire le proprie conoscenze su questo argomento.

Di fondamentale importanza risulta pertanto, il ruolo dei Vescovi all'interno della Chiesa dei primi secoli, ruolo che come emergerà da questo lavoro risulta essere un misto di religione e politica.

Sarà questa dicotomia che spesso porterà a contrasti forti sia all'interno della Chiesa stessa, sia tra Chiesa e Imperatore, generando attacchi violenti che sfoceranno nelle Martirizzazioni.

CONTRASTI TRA CRISTIANI E CRISTIANI

SONO ADDIRITTURA DI EPOCA BIBLICA

DAL VANGELO DI PAOLO

Prima lettera ai Corinzi cap 1

 
10 Vi esorto pertanto, fratelli, per il nome del Signore nostro Gesù Cristo, a essere tutti unanimi nel parlare, perché non vi siano divisioni tra voi, ma siate in perfetta unione di pensiero e di sentire

11 Infatti a vostro riguardo, fratelli, mi è stato segnalato dai familiari di Cloe che tra voi vi sono discordie

12 Mi riferisco al fatto che ciascuno di voi dice: «Io sono di Paolo», «Io invece sono di Apollo», «Io invece di Cefa», «E io di Cristo».

 

Volendo riassumere l' intera vicenda storico - politico - religiosa che ha come scenario i luoghi dove è vissuto San Biagio, si può sintetizzare in questo modo :

Armenia Primo Territorio Cristiano 1° sec. d.c.

Equilibri politico - religiosi dei Vescovi

Genocidio degli Armeni

 

Per evitare confusione nella lettura di quanto pubblicato, si chiarisce fin d' ora che le parti aggiunte in maniera personale dallo scrivente, parti che non inficiano in alcun modo il contenuto storico della trattazione né lo pilotano in direzioni prestabilite, ma sono di aiuto a semplificare concetti e contesti estremamenti complessi e vasti, ebbene dette parti saranno individuate con la sigla__ (n.d.r.)

 

Per non appesantire queste pagine e rendere più agile ed agevole la lettura di complesse ed articolate vicende storiche e storiografiche, mi servirò di semplici domande, poste da un ipotetico lettore, curioso e magari anche scettico sugli argomenti trattati, domande a cui cercherò di rispondere in maniera sintetica ma documentata, così da appagare la curiosità e, chissà, rimuovere anche gli scetticismi più radicati.

1) Quando nasce San Biagio ?

2 ) Dove nasce San Biagio ?

3 ) Quando e come muore San Biagio ?

4 ) Quando diventa Santo ?

Rispondiamo alle prime due domande affermando che : mancando in quell'epoca storica un " ufficio anagrafe " , anagrafe che sarà inventata solo svariati secoli dopo questi eventi, nessuno storico potrà dare una data certa nè un luogo geografico ben preciso, strada e numero civico dove nacque San Biagio.

Questa purtroppo è una problematica che si riscontra per tutti i Santi Martiri dei primi secoli del Cristianesimo.

La complessità storica, dei primi secoli della nascente religione Cristiana, risiede nella mancanza diretta di informazioni scritte, capaci di testimoniare e cerificare gli eventi accaduti, siano essi riguardanti episodi di " martirio " che episodi legati a " miracoli ".

Pertanto il susseguirsi di racconti sui " Martiri ", tradizionalmente per via orale, racconti arricchiti di volta in volta di coreografie sempre più " cruente " per " enfatizzarne il culto " , ha creato non pochi problemi all'interno del mondo della Chiesa, causando già nei primi secoli, la nascita di dissidi interni alla stessa, sfociati in successivi scismi e contrapposizioni .

Le notizie che la Chiesa Romana ci fornisce , con evidente prudenza storica, prudenza che traspare dal lessico usato nella descrizione, è che San Biagio fosse Vescovo a Sebaste, città dell' Armenia Minor, il cui nome sarà cambiato successivamente dai Turchi in SIVAS .

ESTRATTO _DALLA_BIBLIOTHECA_ SANCTORUN _VATICANA

(n.d.r.)

Come si può vedere anche dall'estratto della Biblioteca Vaticana, " gli atti ", cioè le informazioni su San Biagio, sono tardive, e la sua vita è avvolta da Leggenda.

Le domande : (3) Quando e come muore San Biagio e (4) Quando diventa Santo troveranno invece risposta nel capitolo Martirio di San Biagio

 

visto che nessuno storico può darci notizie certe sulla nascita e sul luogo di nascita, visto che le informazioni sul Santo sono " tardive ", cioè non contemporanee ai tempi in cui sono avvenute, e sono " Leggendarie ", nasce spontaneo chiedere :

5) Allora la storia di San Biagio, è tutta inventata ?

 

La risposta è categorica,

No !

Grazie agli " Storici " ai " Paleografi " e agli " Agiografi " oggi siamo in grado di leggere notizie storiche documentate, sempre più precise e dettagliate, sulla vita di San Biagio ( e di altri Santi ), ma soprattutto verificate con metodologie scientifiche, che ne danno una visione sempre più aderente alla " verità storica ", al contrario delle trattazioni leggendarie e romanzate pervenuteci fino a medioevo inoltrato , finalizzate alla divulgazione popolare del culto dei Santi Martiri .

L'operazione di revisione delle storie dei Santi, per l' accertamento tra " atto sincero " ed " atto vero ", ( sincero = aderente al contesto religioso ; vero = aderente alle notizie storiche certe ) non solo su basi puramente ideologiche e filosofiche ma su contenuti di autenticità e storicità conclamati, inizia con il Cardinale Cesare Baronio intorno al 1559

ANNO 1603

PAG. 101 DEL MARTIROLOGIO DEL 1603

 

Tutto questo lavoro si rende necessario perché c'è una forte contrapposizione tra Cristianesimo Medievale e Cristianesimo Umanistico, ovviamente con vedute diverse sul modo con cui procedere per costruire il " Martirologio " in maniera che sia privo di " errori "

Ovviamente per " errori " si intendono quei Martiri di cui si conosce solo il nome, ma non ci sono a supporto sufficienti notizie storiche " attendibili ".

Non vado oltre in questa esposizione perché l' argomento è estremamente complesso ed ancora attuale, ma ne farò un cenno più dettagliato nel capitolo " Martirio di San Biagio ".

Voglio solo evidenziare che in questa fase del lavoro che svolsero Cesare Baronio ed altri, furono cancellati dai precedenti martirologi medievali, centinaia di nomi attribuiti a Martiri e Santi privi di " requisiti " per poter essere inseriti come tali.

Il Martirologio è la premessa alla scrittura dei libri della Liturgia (Messali) , infatti, come si può vedere dalla copia delle Epistole e Vangeli sotto riportata, si vede chiaramente nella parte sottolineata in blu, che queste Epistole ( noti come Messali) venivano e vengono aggiornate in base all'inserimento di nuovi Santi nel Martirologio.

1626

 

MESSALE OTTOCENTESCO

 

 

Come si può ben vedere, questi Messali vengono aggiornati con l'inserimento dei nuovi Santi, e a volte, per evitare ristampe con ovvio dispendio di risorse economiche, vengono aggiunti dei fogli supplementari ad integrazione.

 

(n.d.r.)

La Chiesa è consapevole che, con tutti gli sforzi e le ricerche continue, potrebbe purtroppo, suo malgrado, dimenticare qualche Santo Martire, ed allora nella Liturgia e nella commemorazione ha stabilito che il 1° Novembre ci sia la commemorazione di Tutti i Santi Martiri che sono rimasti sconosciuti e quindi mancanti dal Martirologio, nonostante le ricerche condotte con assoluta meticolosità e attenzione, e per tutti coloro che pur vivendo una vita " santificata " sono rimasti sconosciuti.

 

( Fonte Vaticana )

Il primo novembre di ogni anno la Chiesa festeggia tutti i suoi Santi, non soltanto i Santi conosciuti, ma anche tutti quei Santi anonimi che in silenzio, nella vita di ogni giorno, hanno praticato la pienezza del Vangelo. Una festa che invita alla speranza.

La festa di Ognissanti è diventata parte del calendario cattolico e di quello civile grazie a Papa Gregorio IV che nell'anno 835 dopo Cristo, chiese al re dei Franchi Ludovico I di proclamarla come festa di precetto, questo l'1 novembre di ogni anno.

 

 

riformuliamo allora di nuovo le domande

 

1) Quando nasce San Biagio ?

2 ) Dove nasce San Biagio ?

 

IN BASE AGLI STUDI DEGLI AGIOGRAFI

La data di nascita di San Biagio non è ancora certa, quella della sua morte si può collocare però tra il III° e IV° secolo ( ovviamente dopo Cristo ) .

La datazione della morte sarà compresa quindi tra il 288 ed il 323, come riportato nelle due principali Biografie del Santo analizzate nella presente trattazione .

Il luogo di nascita, allo stato attuale delle nostre conoscenze storiche è ancora da definirsi, così pure le notizie sulla sua infanzia e adolescenza, nonché sui suoi genitori.

La figura dì San Biagio è stata una figura molto particolare, infatti pur non avendo ancora colmato il vuoto di informazioni storiche sul suo conto, la sua fama ed i suoi miracoli lo precedono e si diffondono in tutto il mondo, al punto tale che anche la " Chiesa Romana " ne prenderà atto.

 

FONTI LAICHE SULLA PRESENZA DI SAN BIAGIO

La presenza di San Biagio, come medico , quindi possiamo definirla una " testimonianza laica ", non influenzata quindi da contenuti religiosi, la si ricava da uno dei primi trattati di Medicina , scritto da Aetio Amidenus ( Ezio di Amida ), trattato che risale al VI sec. ( 550) in cui :

AETIUS AMIDENUS

CONTRACTAE EX VETERIBUS MEDICINAE TETRABIBLOS, HOC EST QUATERNIO, ID EST LIBRI UNIVERSALES QUARUOR, SINGULI QUATUOR SERMONES COMPLECTETES, UT SINT IN SUMMA QUATUOR SERMONUMQUATERNIONES, ID EST SERMONES XVI. JANUS CORNARIUS, HANS HOLBEIN

tra i tanti rimedi medicamentosi e cure; l' argomento è la modalità di espulsione di un osso rimasto in gola, facilitata dalla recita di una formula che include il riferimento ai due personaggi biblici: Lazzaro resuscitato da Gesù Cristo che esce dal sepolcro e Giona che esce dalla balena.

GIONA ESCE DALLA BALENA

Nel rimedio successivo Aezio prescrive di recitare, dopo essersi accostati alla gola del malato, la formula: “Biagio martire servo di Dio dice: o sali, osso, o scendi”. San Biagio è infatti tradizionalmente il protettore della gola, nel suo certamen, tra le numerose guarigioni, si legge un episodio in cui il santo guarisce un fanciullo che aveva ingerito una lisca di pesce. Biagio in quella occasione, dopo aver posto la mano sulla gola del fanciullo, con gli occhi al cielo, rivolgendosi a Dio avrebbe detto:

TESTO ORIGINALE IN GRECO DELLA FORMULA RIPORTATA NEL TRATTATO MEDICO DI AMIDENO - SOTTOLINEATO IN ROSSO IL NOME BLASIOU

 

TRADUZIONE

Per coloro che ti hanno invocato con sincerità, divenuto il piccolo medico salvatore, ascolta la mia supplica e con il tuo potere la spina che dà preoccupazione a questo bambino non visitato rimuovi da lui, curandolo e qualora in seguito o tra gli uomini o neonati, o animali, accadesse qualche volta qualche cosa di simile qualcuno allora si ricorderà  del mio nome dicendo  " o Dio "  per intercessione del tuo  servo Biagio  affretta il suo soccorso medico  fa subito la sua guarigione  per l'onore e la gloria del tuo nome.

Traduz. a cura del Prof. Alberto Sammartino

( Fonte : Tesi di Dottorato Dott.ssa Irene Calà - Per l'edizione del primo dei “Libri medicinales” di Aezio Amideno anno 2012 )

 

Nel trattato di Amideno, si rileva come egli sia un conoscitore non solo di passi biblici, anche se qui credo mediati appunto dalla tradizione popolare, ma anche della fama di Biagio, santo armeno, anch' esso legato alla religiosità popolare.

Nella cura sopra citata dell' osso conficcato nella gola, Amideno riporterebbe una pratica popolare da lui conosciuta attraverso la tradizione orale; la vita del santo venne infatti “scritta” alcuni secoli dopo.

(Fonte : Tesi di Dottorato Dott.ssa Irene Calà)

 

SAN BIAGIO MEDICO

Ma dove apprende l' Arte Medica San Biagio ?

La vicinanza della cultura Greca ai popoli dell' Asia Minore, porta una conoscenza della Medicina Greca nei territori dove è nato e vissuto San Biagio (1).

(1) Armand Tchouhadjian - Saint Blaise Eveque de Sebaste - Armenie mineure ( L' Harmattan 2004) pag. 33

 

ATTENZIONE !

DA _NON _CONFONDERE_ SEBASTE_ IN_ SAMARIA

SEBASTE _IN_ SAMARIA

 

SEBASTE IN ARMENIA MINOR

Nella cartina sopra riportata, sono evidenziate in blu le città di Pergamo, Smirne ed Efeso, città di cultura Greca, città con fiorenti scuole di Medicina.

IPPOCRATE

_GALENO _________ARETEUS

Si ricorda a tal proposito che il più grande Medico dopo Ippocrate, fu proprio Galeno di Pergamo (n. 130 - m. 200 circa) , e Areteus di Cappadocia ( fine 200 )

Dette città, come si può ben vedere, sono a ridosso dei territori Armeni, quindi con travaso della cultura Medica in detti territori, dove ha operato proprio San Biagio.

 

Altra rinomata scuola di Medicina era ad Alessandria d' Egitto in cui confluirono diversi scritti di Galeno e diverse pergamene greche provenienti da tutto il territorio.

 

Come detto sopra, la diffusione delle notizie di guarigioni in nome di San Biagio incominciano a " dilagare " ovunque, e inizia in tal modo a diffondersi il culto del Santo, ancora prima di un riconoscimento ufficiale da parte della " Chiesa Romana", il Vaticano infatti riconoscerà il culto ufficiale di San Biagio solo nel 1584, ma di tutto ciò parleremo ampiamente nel capitolo specifico sul culto del Santo.

 

FONTI RELIGIOSE SULLA PRESENZA DI SAN BIAGIO

Troviamo ancora testimonianze interessanti abbastanza presto, quasi coeve a San Biagio in uno dei frammenti delle versioni greche del Martyribus Palestinae, di Eusebio di Cesarea di Palestina (265-340). Questo testo in cui è citato S. Blasios è compreso nel volume VIII della sua Storia Ecclesiastica e ci dà un documento quasi contemporaneo (1).

Altra testimonianza su San Biagio è fornita da San Girolamo (340 - 420) che lo inserisce nel suo martirologio del V sec. (2)

 

(1) Armand Tchouhadjian - Saint Blaise Eveque de Sebaste - Armenie mineure ( L' Harmattan 2004) pag. 15

(2) Armand Tchouhadjian - Saint Blaise Eveque de Sebaste - Armenie mineure ( L' Harmattan 2004) pag. 17

 

FONTI ARMENE

 

Si ricorda al Lettore, che Sebaste è situata in Armenia, e che San Biagio è un Vescovo Armeno, pertanto non può trascurarsi la presenza Storica del Santo nei documenti di origine Armena, come questo sotto riportato.

 

PRESENZA DEL SANTO NEL SYNAXARIE ARMENIEN

( in una traduzione del 920 circa, ma scritta diversi secoli prima )

Il Sinassario Armeno è un' opera simile al Martirologio della Chiesa Romana, e nella sua stesura originale di Gagik Vardapet (1) , comprendeva tutte le feste Armene, Bizantine, e Romane.

Il Sinassario fu tradotto intorno al IX secolo, quindi intorno al 920 circa, e San Biagio è presente come Santo di prima classe.

(1) Armand Tchouhadjian nota (7) pag 19

dal Sinassario Armeno FESTA DI SAN BIAGIO 11 FEBBRAIO

 

TESTO IN ARMENO ED IN FRANCESE

(n.d.r.)

Chiarito quindi che anche se non in possesso di informazioni dettagliate sulla vita di San Biagio, diverse testimonianze ne individuano la presenza, sia come medico sia come taumaturgo nella città Armena di Sebaste,

( Taumaturgo = capace di fare miracoli )

Alla luce della storia del Cristianesimo e del suo rapido sviluppo in terra Armena, è quindi lecito ipotizzare, che i genitori di S. Biagio fossero cristiani, e con buona posizione sociale ed economica.

Perché fare questa ipotesi sui genitori di San Biagio ?

La necessità di fare questa ipotesi è dettata dal fatto che in molte biografie del Santo, biografie principalmente scritte da autori " ecclesiastici " , si parlerà della famiglia di San Biagio, e pur essendo queste notizie non riconducibili a nessuna fonte storicamente verificata, quindi come detto negli Acta Sanctorum " atti Tardivi e Leggendari ", potrebbero però, essere non molto discosti dalla verità storica.

 

INFATTI

Dal libro di Carmine Iannini " Di S. Biase di Maratea Discorso Istorico del 1835 ", predomina l' aspetto romanzato del contenuto che l' autore va a svolgere.

in questo passaggio è lo stesso autore a segnalare che quanto più dettaglita ed ampia è la descrizione della " corruzione ", della società in cui vive San Biagio, tanto più " risplenderà la Virtù del suo Cittadino ".

 

Qui nella pagina successiva, si fa proprio riferimento allo " Status Sociale ", storicamente sconosciuto, a cui il Santo Appartiene

 

Analizziamo in dettaglio l' ipotesi fatta :

1) La data di nascita del Santo può collocarsi ragionevolmente dopo la metà del III secolo ( 250-270);

2) L' Armenia è stata la nazione in cui il cristianesimo ha avuto un rapido sviluppo e maggiori conversioni;

3) San Biagio diventerà Vescovo, cioè assumerà una carica importante nella scala sociale di Sebaste ;

4) La carica di Vescovo implica necessariamente un livello culturale alto e quindi presuppone degli studi fatti;

5) San Biagio curava persone ed animali, era quindi a conoscenza delle pratiche di " Medicina ";

6) Le conoscenze mediche in quell'epoca appartengono ai Greci, la scuola Greca chiuderà il 529 d.C. . ;

7) La carica di Vescovo unisce due aspetti della vita di San Biagio, quello politico - quello religioso, infatti tale carica avveniva o con la nomina fatta da altro Vescovo, oppure a " furor di popolo " secondo l' usanza dell' epoca;

8) La carica di Vescovo non poteva quindi contrastare con l'aspetto religioso dei suoi genitori;

Alla luce di questi otto punti, l'ipotesi più attendibile è quella di genitori con buona posizione economica e sociale;

genitori che mandano il proprio figlio a studiare Medicina presso le scuole di origine Greca presenti sul territorio Armeno ;

San Biagio diventa medico a Sebaste.

 

PER COMPLETARE LE NOTIZIE STORICHE SUI VESCOVI

e il loro ruolo nella vita sociale e politica

I PRIMI CONCILI

Col nome di concilio, o sinodo, s'intende, nella Chiesa antica, un'assemblea di vescovi riuniti per discutere di questioni importanti che trascendevano l'autorità dei singoli vescovi e perciò esigevano di essere trattate da un organismo più comprensivo e di maggiore autorità. Inizialmente sono locali (o regionali), in quanto ristretti ai vescovi di una determinata regione.

Solo con Costantino s'inaugura l'istituto del concilio ecumenico, cioè aperto alla partecipazione di vescovi di tutta la Chiesa cattolica .

 

( n.d.r. )

E' questa una conoscenza importante, perché come si vede dal grafico sottostante, nel 380 viene eletto vescovo di Sebaste il fratello di San Basilio, Pietro di Sebaste, che parteciperà al 2° Concilio del 381 a Costantinopoli.

1° CONCILIO DI NICEA 325 STAMPA BIBLIOTECA VATICANA

 

Nel Concilio di Nicea del 325 al 4° punto sarà approvata una " norma " che prevede la presenza di tre Vescovi per poter eleggere un nuovo Vescovo di una città, PUNTO QUESTO di fondamentale importanza per gli equilibri dell'amministrazione della città stessa, e degli equilibri Religiosi interni alla stessa Chiesa Cristiana.

Prima del Concilio l' elezione di un Vescovo avveniva o per nomina fatta da un altro vescovo, oppure a " furor di popolo " .

 

PREMESSE STORICHE AL CONCILIO DI COSTANTINOPOLI 381

PROFILO POLITICO - RELIGIOSO DI SAN BASILIO

 

Bazyli DEGÓRSKI O.S.P.P.E.

Prof. dr hab. Bazyli Degórski, O.S.P.P.E. – professore di patrologia e di teologia dogmatica dell'età patristica presso la Pontificia Università S. Tommaso d'Aquino a Roma, e professore di patrologia e di antropologia patristica alla Pontificia Facoltà Teologica “Teresianum” a Roma; procuratore generale presso la Santa Sede; email: osppe.roma@gmail.com.

 

Una breve descrizione storica e teologica . L'articolo intende presentare brevemente la storia o, meglio, la “premessa storica” del primo Concilio di Costantinopoli (del 381), mettendo in rilievo tutti i personaggi che maggiormente contribuirono alla sua convocazione e al suo svolgimento e, quindi, anche all'elaborazione e alla proclamazione del dogma riguardante la divinità dello Spirito Santo.

L'articolo, perciò, analizza più dettagliatamente l'ultimo periodo storico che precede lo stesso Concilio e che è strettamente collegato all' attività diplomatico-teologica dei Padri Cappadoci come tali e, in seno ad essi, del grande vescovo di Cesarea san Basilio Magno.

1. Neoniceni.

La Cappadocia fu la provincia in cui san Basilio di Cesarea piegò l'imperatore Valente e lo indusse a mitigare la persecuzione dei cattolici niceni. Infatti, a partire dal 370, san Basilio dirigeva come Vescovo metropolita quest'importante provincia ecclesiastica e, essendo stato consigliere dei suoi due predecessori, conosceva molto bene le questioni e le polemiche dogmatiche del tempo .

L'origine da una ragguardevole famiglia cristiana, l'esimia cultura superiore formata alle famosissime scuole di Costantinopoli e di Atene, l'incrollabile fedeltà alla fede dei suoi antenati (san Basilio si gloria molto di questa fedeltà ), si univano in lui alla dote di saper guidare gli uomini ed all'abilità diplomatica, conferendogli un equilibrio morale che impressionava chiunque lo conoscesse .

Al governo dovette apparire assai propizio conquistarsi per i propri fini politico-religiosi questo personaggio tanto influente, e a tale compito si dedicò Modesto, prefetto del pretorio per l'oriente . San Basilio, mostrando una più consumata abilità retorica, rifiutò sia i tentativi di persuasione, sia le minacce dello stesso Modesto. Al prefetto, il quale osservava che mai nessuno aveva osato parlargli con linguaggio tanto franco e coraggioso, san Basilio rispose: “Forse non hai mai avuto a che fare con un vescovo” .

Dopo aver ricevuto il rendiconto del suo delegato, l'imperatore Valente partecipò, il giorno dell'Epifania del 372, alla funzione religiosa nella chiesa cattedrale di san Basilio e rimase tanto colpito dalla serietà religiosa del vescovo che fece ogni sforzo per portarlo dalla parte degli homei. (*)

Lo lasciò, quindi, nella sua carica e gli regalò preziosi appezzamenti di terreno per gli istituti di carità che san Basilio faceva costruire . In tal modo, il vescovo di Cesarea divenne sempre più il difensore dei cattolici perseguitati per ampie regioni dell'Oriente.

San Basilio cercò di utilizzare in ogni modo le possibilità che gli erano rimaste e si adoperò senza sosta per rafforzare maggiormente i cattolici niceni e per arrivare all'unione di tutti i gruppi che professavano il Credo niceno. Così, egli coprì le sedi vescovili, che andavano risultando vacanti, con uomini fedeli al simbolo niceno e ne istituì di nuove per aumentare il numero dei vescovi cattolici della sua provincia ecclesiastica, senza con questo ottenere sempre la comprensione, come nel caso di san Gregorio Nazianzeno che non perdonò mai a Basilio di avergli assegnato come sede “il misero paesino di Sasima” .

(*) homei - Homoousion, letteralmente «stesso essere», «stessa essenza» è un  termine teologico cristiano, utilizzato principalmente nel credo niceno per descrivere Gesù (il «Figlio») come «della stessa sostanza» del Padre.

(n.d.r.)

L' operato di San Basilio, espresso dal Prof. Bazyli DEGÓRSKI, quando dice che " Così, egli coprì le sedi vescovili, che andavano risultando vacanti, con uomini fedeli al simbolo niceno e ne istituì di nuove per aumentare il numero dei vescovi cattolici della sua provincia ecclesiastica " , fa comprendere ancora meglio come si muovevano i Vescovi all' interno di un complesso di rapporti tra Stato Romano e Chiesa Cristiana, ma anche tra Chiese Cristiane con correnti ideologiche, sempre cristiane, ma diverse. Si rilegga, a tal proposito, attentamente la prima lettera di San Paolo ai Corinzi riportata all' inizio del capitolo.

 

SEBASTE DISTA 197 Km DA CESAREA

 

Attenzione !

Dopo la Morte di San Biagio viene eletto un nuovo Vescovo, Pietro da Sebaste, che sarà ricordato come Pietro 1°, di cui però non ho trovato notizie, Pietro fratello di San Basilio sarà invece ricordato come Pietro 2°.

CRONOTASSI DEI VESCOVI A SEBASTE

E' OPPORTUNO QUI CHIARIRE PERCHE' EUSTAZIO

RIMANE IN CARICA SOLO DUE ANNI

Eustazio, discepolo di Ario, fondatore dell' Ascetismo ( primo monachesimo ), a seguito di una visione troppo " estremizzata " della vita ascetica e di celebrazioni liturgiche discoste da quelle tradizionali riconosciute dalle altre Chiese, fu deposto dalla carica di vescovo nel Consiglio di Gangra del 358 e fu sostituito da Mélèce (1) ( Melezio).

Melezio è il personaggio rappresentativo del cosiddetto scisma meleziano d'Antiochia, uno degli episodî più noti delle lotte teologiche nella chiesa cristiana d'Oriente nel sec. IV.

(1) Emmanuel Solfer - Le sacré et le salut à Antioche au IVe siècle apr. J.-C.: Pratiques festives et comportements religieux dans le processus de christianisation de la citè. (2006) pag. 161

 

(n.d.r.)

Purtroppo, come si vede dalla complessità degli episodi storici appena citati, non è possibile continuare questa trattazione sui Vescovi succedutisi in Sebaste, perchè questo necessiterebbe di ulteriori approfondimenti sulle diverse correnti religiose e sugli equilibri raggiunti tra le diverse Chiese.

Importante però è capire che il contesto in cui un Vescovo amministrava, è molto articolato ed oltre alle vere e proprie funzioni religiose ad esso assegnate, bisognava interfacciarsi con altre correnti religiose (sempre di base cristiana) ed infine con il potere amministrativo dei Romani, che, pur rimanendo alla finestra di queste " conflittualità interne al mondo religioso ", erano invece molto attenti e determinati sulle interferenze che esse potevono provocare all'interno dell' amministrazione dello Stato Romano sul terrirorio.

 

NELLA CARTINA SOTTOSTANTE LE ANTICHE CITTA' CITATE NELLA STORIA

LA CITTA' DI NICEA E' VICINO COSTANTINOPOLI

 

Prof. dr hab. Bazyli Degórski, O.S.P.P.E.

( professore di patrologia e di teologia dogmatica dell'età patristica presso la Pontificia Università S. Tommaso d'Aquino a Roma )

Una forte delusione per San Basilio gli venne dal vescovo Eustazio di Sebaste (10), con cui san Basilio era stato unito dall'ammirazione per la vita monastica. Egli era, sì, arrivato a riconoscere la fede di Nicea, ma poi – con il suo rifiuto ad ammettere la divinità dello Spirito Santo – aveva reso impossibile l'unione degli homo iousiani con i cattolici ed aveva, infine, accusato san Basilio di seguire le tesi teologiche di Apollinare di Laodicea (11).

(10) Eustazio fu arcivescovo di Sebaste nella Piccola Armenia. Partecipò alle lotte antiariane e fu promotore del monachesimo cenobita nell'Asia Minore. Cf. J. Gribomont, Eustazio di Sebaste, NDPAC I 1865-1866.

(11) Cf. Basilius Caesariensis, Epistula 223, ed. Courtonne, t. 3, p. 8-17; idem, Epistula 224, ed. Courtonne, t. 3, p. 17-21; idem, Epistula 226, ed. Courtonne, t. 3, p. 23-29. Cf. anche Storia della Chiesa, II, p. 71. Circa Apollinare di Laodicea cf. ad esempio: G. Voisin, L'Apollinarisme, Louvain 1901; H. Lietzmann, Apollinaris von Laodicea und seine Schule, Tübingen 1905; Ch. Kannengies- ser, Apollinare di Laodicea (apollinarismo), NDPAC I 417-421; A. Capone, La polemica apollinarista alla fine del IV secolo: la lettera di Gregorio di Nissa a Teofilo di Alessandria, in: Gregory of Nyssa: The Minor Treatises on Trinitarian Theology and Apollinarism. Proceedings of the 11th International Colloquium on Gregory of Nyssa (Tübingen, 17–20 September 2008), V.H. Drecoll – M. Berghaus, Leiden – Boston 2011, 499-517.

 

Eustazio di Sebaste

Vescovo di Sebaste in Armenia (n. 300 circa - Vescovo Sebaste 356 circa - m. dopo il 377); discepolo di Ario , fu tra i fautori del semiarianesimo, e venne perciò in polemica con l'amico Basilio di Cesarea, disputando sulla divinità dello Spirito Santo. Dopo la rottura con Basilio, divenne capo dei macedoniani . La sua importanza però sta nell'aver introdotto il monachesimo nell'Armenia romana e nel Ponto; accusato di tendenze manichee, fu condannato dal sinodo di Gangra.

 

(n.d.r.)

Nel grafico riportato sopra e nel contenuto dei precedenti Concilii, sono presenti importanti informazioni storiche che ci danno un quadro più chiaro del ruolo dei Vescovi nella vita sociale e politica delle città.

Inoltre dalla delusione di San Basilio citata dal Prof. Bazyli Degórski e sopra riportata, si comprende ancora meglio l'importanza degli " equilibri religiosi e politici " gestiti dal Vescovo di una qualsiasi città, divenuta colonia Romana .

San Basilio detto il Grande, fonda un monastero a Cesarea in cui diventa monaco il fratello Pietro.

La fondazione dei primi ordini monastici con regole e finalità ben precise è proprio dovuto a San Basilio, prendendo spunto dall' insegnamento di Eustazio di Sebaste, suo grande amico, da cui poi prenderà spunto San Benedetto per fondare l'Ordine dei Benedettini.

La differenza tra l' Ordine dei Benedettini e quello di San Basilio, risiede nel fatto che il monachesimo introdotto da Eustazio di Sebaste prima e San Basilio dopo, è un monachesimo " ascetico ", basato sulla meditazione ed isolamento, a differenza di quello di San Benedetto.

LA FORTE CONFLITTUALITA' TRA LE DIVERSE CHIESE

PORTO' ALLO SCISMA NEL 451

DOPO IL CONCILIO DI CALCEDONIA

 

DIAMO ORA UNO SGUARDO AI LUOGHI DOVE VISSE SAN BIAGIO

ANTICHI NOMI DI SEBASTE - SEBASTEIA - OGGI SIVAS

( ultimo nome scolpito è in lingua Armena )

 

ALCUNE MAPPE DI INQUADRAMENTO STORICO

ARTAK MOVSISSIAN - HISTOIRE DE L' ARMENIE

( come si può vedere Sebaste è collocata nell' Armenia Minor )

 

MAPPA CON GLI ANTICHI NOMI DI EPOCA ROMANA INDICATI IN ROSSO

( sono tutte città dell' Armenia Minor )

 

 

SOTTO LA MAPPA STORICA DELL' IMPERO ROMANO A RIDOSSO DEGLI ANNI IN CUI E' VISSUTO ED HA AGITO SAN BIAGIO DI SEBASTE

MAPPA DELL' IMPERO ROMANO TRA IL 293 ED IL 305

 

OCCUPIAMOCI ADESSO DELLE STORIE DEI SANTI

 

DOMANDA : Ma perché interessano le storie dei Santi ?

DOMANDA : Quando nasce l' interesse della storia dei Santi ?

 

(n.d.r.)

La risposta alla prima domanda non può essere che la seguente : in primis la curiosità dell' essere " Umano ", semplice curiosità dettata da un " istinto ancestrale non controllato ", che si trasformerà in seguito in " Cultura ".

 

- ( b) poi c'è chi da " Ateo " cerca una risposta, o meglio, una verifica, sulle personali scelte fatte in merito alla propria " Fede " ;

- ( c ) poi c'è il " Cristiano " che pur credendo nella propria " Fede " ha un " Dubbio ", un attimo di incertezza, e vuole verificare attraverso la razionalità della conoscenza ciò a cui ha sempre " Creduto per Fede ", ( San Tommaso ne è la prova ).

- (d) poi c'è la Chiesa Romana che introduce " IL CULTO DEI MARTIRI NELLA LITURGIA ROMANA " ( vedi approfondimento culto dei Santi paragrafo Vaticana )

Ovviamente qui ho voluto semplificare il concetto relativo ai perché sopra esternati, servendomi nella risposta di un " Modello Comportamentale " che si riferisce ad una " Cultura prettamente Occidentale ", si capisce bene però, che trattandosi di argomenti molto complessi, andrebbero inquadrati in un contesto di Studi Sociali più ampio.

Infatti, proprio nella Sociologia delle Religioni si è affermata l'idea che le Scienze Sociali debbano essere strettamente collegate con la Sociologia della Conoscenza, in quanto hanno per oggetto, più che dati e contesti fattuali empirici, interpretazioni di sistemi dotati di senso e modelli orientativi di tipo culturale.

La risposta alla seconda domanda : Quando nasce l' interesse della storia dei Santi ? , necessita invece, di un approfondimento storico legato alla nascita della " Chiesa " intesa come struttura fisica muraria, da adibire al crescente culto del " Cristianesimo ", e al bisogno dei fedeli di " conoscere le storie sui Santi Martiri ", di recarsi in " Chiesa " per vederli, per toccarli, per stare vicino, ognuno al proprio " Santo " ( vedi approfondimento culto dei Santi paragrafo Papa Damaso).

Il Santo diventa quindi quel legame, più prossimo all' " Uomo ", capace di rappresentare " Cristo " , facendolo rivivere " all' attualità ".

Infatti il Santo è morto da poco ( cioè in epoca più contemporanea), la sua storia è raccontata da tutti e sembra quasi di riviverla da vicino.

 

Dopo questa breve e sintetica analisi storica sulla diffusione del Cristianesimo

ECCO_ LA_ RISPOSTA_ AL_SECONDO_PERCHE' _PRIMA _ FORMULATO

La storia dei Santi, dei Martiri, incomincia ad essere al centro dell'attenzione dei fedeli, quando il Cristianesimo incomincia a diffondersi.

Quando sorgono i primi luoghi di culto, proprio sulle tombe dei martiri, quando la Chiesa Romana ne introduce il culto nella sua Liturgia.

Nasce così il bisogno sempre più forte, da parte dei fedeli, di essere sempre più vicini al proprio Martire, e quindi una maggiore presenza là dove esiste un frammento tangibile appartenuto ad uno di essi o alla " Sacra Croce di Cristo " e quant' altro possa essere legato alla vita terrena di Gesù.

Tutto questo però sarà oggetto approfondito nel capitolo riguardante le " Reliquie dei Santi ", confine delicato della Fede, argomento molto complesso che ha causato molti dissidi all' interno della stessa " Chiesa Romana " e fra " Chiese ", Occidentali e Orientali.

Prima di passare alla lettura della Storia di San Biagio, trattata in alcuni testi Storici, che raccontano la vita ed il martirio subito dal Santo, concludiamo questa prima parte riassumendo i punti salienti fin qui affrontati, e storicamente accertati.

 

SAN BIAGIO E' ESISTITO CON CERTEZZA STORICA

1 ) San Biagio nasce dopo la seconda metà del III Sec. ( dopo Cristo)

2 ) San Biagio muore a seguito di Martirio avvenuto a Sebaste nel IV Secolo.

3) San Biagio oltre che Vescovo di Sebaste era anche Medico.

 

" Le Sorie sui Santi ", e quindi anche quella di San Biagio, vanno inquadrate e lette nei propri contenuti, tenendo presente gli aspetti storici e storiografici presenti nel quadro sintetico qui sotto riportato, tenendo presente che il nome del Santo è molto diffuso a seguito del suo esercizio Medico in vita e da Taumaturgo post mortem.

( taumaturgìa s. f. – Il fatto e la capacità di operare miracoli )

 

Nelle pagine seguenti vengono riportate nell' ordine : la prima storia in assoluto su San Biagio, datata 1260, due storie del XVIII e XIX secolo redatte da autori di Maratea, la storia ufficiale della Chiesa Romana contenuta nella Bibliotheca Sanctorum, ed in ultimo la pietra miliare di tutte le Agiografie sui Santi, ovvero " Acta Sactorum " di J. Bolland anno 1535, nella versione integrale in Latino così come si presenta tutt' oggi. A queste trattazioni si aggiunge un ultimo libro, scritto da uno storico francese di origine turca, più moderno (2004), tradotto in diverse lingue.

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