_______ IL NAVICORDO

Aiello Storia

 

STORIA

LAVORI SUL TERRITORIO DI AIELLO

di Giuseppe Benevento

 

COSTRUZIONE DI CATENE NEL VALLONE DI AIELLO

Il 25 Marzo 1844 i cittadini del villaggio di Aiello, spedirono una lettera al Commendatore Guarini, Intendente della Provincia di Salerno, i quali supplicarono l'Eccellenza: in tempo di pioggia tutte le acque che calano dalle montagne soprapposte al villaggio suddetto si uniscono in un grande vallone appellato Sopra Aiello, che indi calano nel villaggio medesimo cagionando grande danno, ed interessa non solo a territori sottoposti ma anche alle abitazioni immediate al vallone suddetto. Per evitare altre rovine che potrebbero produrre le acque ai territori, ed abitazioni suddette, così è necessario la costruzione di alcune catene di fabbriche in detto vallone affinché cadendo le acque come sopra viene a diminuirvi la violenza di dette acque. Perciò, tutta popolazione pregano l'E.V. di dare l'analoghe sollecite provvidenze, onde vengano costruite le catene suddette. E così li avranno ut dey.

L'8 Giugno l'Intendente invitò il Sindaco di San Giorgio di provvedere alla richiesta formulata dai cittadini di Aiello, relativa alle catene.

Il giorno 20 Agosto 1844 Felice Ferrara Perito redattore del Comune di Siano, dietro ordini ricevuti dal signor Sindaco di San Giorgio, ed assistito da Donato Silvestri della deputazione Decurionale di quel Comune, si conferirono nella Cupa e Vallone appellato Capo d'Aiello, Villaggio annesso al suddetto Comune per fare la perizia: ed ivi giunti abbiamo osservato che il canale sottoposto al detto Vallone si è interrato a causa della cupiose acque che per ivi fluiscono, e gli abitanti di detto Casale sono in pericolo di essere soffocati dalle stesse; a qual effetto abbiamo stimato farci degli opportuni riparamenti di catena di fabbriche, ed altro che in seguito deriverà, onde così liberare quei Cittadini dall'imminente pericolo che li sovrasta

 

  1. Catena di fabbrica di pietre viva dal punto, e confine di Don Carlo Capuano, e beni del fu Fabrizio Liguori.
  • Braccialetto alla stessa parte superiore dei beni del detto Liguori, atteso alla parte inferiore di Capuano non ci bisogna; poiché vi assiste il muro dello stesso.
  • Scardonata sotto posto alla stessa tutta di pietre viva.
  • Sotto catena lunga palmi 12.
  1. Catena che confina con i beni di detto Capuano e Don Ciriaco Silvestri che dista dalla prima palmi 200, in prosieguo verso sopra del detto Vallone.
  • Braccialetti alla stessa parte superiore ed inferiore.
  • Scardonata sotto posto alla stessa tutta di pietre viva.
  • Sotto catena
  1. Catena che dista dalla seconda circa palmi 250 confinante verso sopra detto Vallone con i beni di detto Capuano e Silvestri, questa è uguale alla seconda.
  • Braccialetti simili.
  • Scardonata idem.
  • Sotto catena idem.
  1. Catena ancora in prosieguo verso sopra il detto Vallone, e che dista dalla terza circa palmi 300, confinante ai due laterali con i beni del nominato Don Ciriaco Silvestri che si riporta egualmente alla terza catena.
  • Braccialetti simili.
  • Scardonata idem.
  • Sotto catena idem.

Sicchè l'ammontare delle canne di fabbrica è 46.35, che alla ragione di carlini 24, ciascuna canna comprensiva tutto, cioè Magistero, pietre, acqua ed arene atteso le piccole fabbriche in parola non solo, ma ancora debbonsi fare un bastone di ferro, conseguentemente si a una maggior fatiga e trasporto, che ascendono le suddette canne 46,35 alla indicata ragione di ducati 111-40. Per indennità a me Perito tanto per accesso sopra luogo alla distanza di più un miglio, quanto per il calcolo delle fabbriche e per aver elevata la presente in doppia spedizione ducati 2-60 per un totale di ducati 114 (29).

(29) ASS, Intendenza Dep.OO.PP. B. 1166 F. 15

 

 

COSTRUZIONE DEI MARCIAPIEDI NELLA STRADA CHE CONDUCE ALLA CHIESA DEL SS. SALVATORE IN AIELLO

 

 

Nel 1842 i naturali di Aiello e Campomanfoli Villaggi del Comune di San Giorgio capeggiati dai Sac. Don Giovanni Sarno, Sac. Don Domenico Napolitani Sac. Marzio Montefuscoli e Sac. Angelo Tranzillo, chiesero all'Intendente della Provincia del Principato Citra, come per condursi nell'indicati Villaggi vi è un braccio di strada limitrofo alla strada nuova detta Codola (30), la quale è resa impraticabile, giacchè il marciapiede che ivi esisteva si è consumato, e la strada viene invasa interamente dall'acqua e petrini e vi è assoluta necessita rinnovarsi detto marciapiede venendo i supplicanti suddetti impediti non solo ad eseguire i loro affari particolari per portarsi negli altri luoghi convicini e negli di loro fondi, ma ancora portarsi nella Congregazione del SS. Salvatore, nella stagione d'inverno e in tempo d'irrigazione dei fondi. Applichino perciò l'Ecc. V. disporre i necessari accomodi e l'averà a grazia ut Deus.

Nel contempo il 15 Febbraio 1842 per gli stessi problemi di viabilità, da Napoli le germane Donna Carolina e Donna Giovannina de Sarno Prignano del fu Don Antonio Barone di San Giorgio, supplicarono lo stesso Intendente che qualmente essendosi ordinato con di Lei autorevole foglio per la riattazione del tratto di strato che dal Salvatore conduce nel Villaggio di Aiello, e siccome per tali operazione vengono ad allagarsi i fondi, a causa delle acque piovane che portando anche dei materiali, implorano perciò dalla giustizia di V. E che qualora deve necessariamente tale strada accomodarsi per agio della popolazione, la costruzione si effettui senza recare alcun danno come per legge.

Per lo stesso motivo il 2 Marzo 1845 alcune persone di S. Giorgio chiesero di non costruire il marciapiede nella strada detta Cupa del Salvatore perché avrebbe arrecato degli inconvenienti, pertanto inviarono la seguente lettera all'Intendente: I qui sottonotati individui di detto Comune di San Giorgio espongono che essendo stato superiormente approvato farsi un marciapiedi nella strada detta Cupa del Salvatore, sita nel Villaggio d'Aiello, col quale invece di darsi comodo ai viandanti, dà luogo a mille inconvenienti poiché a prescindere che la detta strada viene ad essere ristretta in modo che incontrandosi in qualche punto di essa due legni rimarranno intercettati in maniera di non poter passare oltre, non solo, m'ancora le acque che quasi sempre fluiscono per la medesima, specialmente in tempo di alluvioni, divergeranno sicuramente nei fondi dei proprietari limitrofi con grave loro danno, mentre viene a restringersi il loro corso; per cui gli esponenti la pregano far fare in cambio dei marciapiedi una strada come trovasi già iniziata nel punto detto pozzo d'Aiello con inclinarsi il piano di essa verso ponente, che a tal guisa oltre che rimarrà libero il passaggio a vetturali, perché non si restringe in verun, ma le acque che fluiranno per la stessa non recheranno danno alcuno ai proprietari contigui. Tanto sperano i supplicanti (31).

30 Questa strada è l'attuale che da San Severino conduce a Nocera Inferiore.

31 ASS, Intendenza Dep.OO.PP . B.1166 F. 9

 

 

RIATTAMENTO DELLA STRADA ADIACENTE ALLA CHIESA DEL SS. SALVATORE

 

 

Questa strada era il sentiero antico che collegava il SS. Salvatore ad Aiello, l'attuale strada principale Via degli Iuliano, chiamata volgarmente Via Nova, nel 1920 era un lungo viottolo chiamato via dei Salici, mentre via Nocelleto si chiamava Via Tufara per Cortedomini (32). Nel 1846 il perito Cristoforo Rescigno, sotto la supervisione dell'Ing. Giuseppe Lista dell'Intendenza Provinciale, effettuò una perizia per un accomodo necessario per la strada che conduceva al Villaggio di Aiello nel Comune di San Giorgio:

In un punto di detta strada, e propriamente verso la chiesa del Salvatore, essendo di sua natura dell'antica costruzione, forma in esso un bacino, in modo che tutte le acque che calano dai luoghi superiori vanno ivi a raccogliersi, non avendo niuno scolo per la loro uscita, e così ne resta impedito il passaggio, specialmente nella vernale stagione. Onde renderlo trafficabile in ogni tempo, sia a piedi, che con carrette vi occorre quanto siegue: Rialzamento di terra per dare l'esito all'acqua per una lunghezza di palmi(33) 400, larghezza della strada palmi 16, altezza compensata palmi 1,50, fa palmi cubici 9600, ossiano canne cubiche n. 9, e palmi 600, che a grani 80 la canna, importa ducati 7-68.

  • Configurazione per la forma del Capostrada e passaggiatoi della lunghezza e larghezza simile, fa palmi quadrati 6400, ossiano canne quadre n. 64 che a grani 3 la canna, importa a ducati 1-92.
  • Covertura di brecciame per la lunghezza simile, larghezza del Capostrada palmi 10, altezza resa centesimi 50, fa palmi cubii 2000, ossiano canne cubiche n. 2, che a ducati 120 la canna, importa ducati 2-40.
  • Trasporto della terra in palmi cubici 9600, da prendersi verso la Tufara della detta Chiesa del Salvatore, alla distanza di pami 1200, fa palmi 11420, ossiano canne di trasporto n. 11, e palmi 420, che a grana 80 la canna, importa ducati 9-13.
  • Trasporto del brecciame in palmi cubici 2000, nel vallone sopra il Villaggio di Aiello alla distanza di palmi 1500 fa palmi 3000, ossiano canne di trasporto n. 3, che a ducati 1-00 la canna, importa ducati 3-00.
  • Spargimento del detto brecciame in palmi eguali al cubo 2000, ossiano canna n. 2, che a ducati 1-20 la canna, importa ducati 2-40.
  • Sommando dette spese fanno un totale di ducati ventisei, grani cinquantatré, e sei decimi 26-50-6. Per intermita di perizia in duplice, ducati 1-00 (34).

32 Archivio Famiglia Sarno/Ladalardo. Mappa. Piano d'Insieme per aree fabbricabili Comune di San Giorgio.

33 IL Palmo, era un'antica unità di misura in diverse culture, a Napoli valeva circa 26,45 centimetri, cioè la distanza tra le punte del pollice e del mignolo della mano aperta di un adulto.

34 ASS, Intendenza Dep.OO.PP . B.1166 F.33

 

per contattare l'autore gius.bene@libero.it

 

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