Questa è la banda Città di Codola. Fondata e diretta dal maestro Domenico Salvato, che si era diplomato al Conservatorio di Napoli e aveva cominciato a suonare giovanissimo al Metropolitan di New York. Poi fu chiamato in patria durante la prima guerra mondiale e subito dopo fondò la banda che è stata attiva fino al 1948, anno della sua morte. Suonava il flicorno, la prima tromba, da cui, dicevano, usciva un suono così pulito che incantava.
La banda Scaletta. Il fondatore Pasquale Moscatiello era un grande appassionato di musica. Suonava la tromba. Aveva imparato l'arte della musica da un maestro napoletano che suonava il pianoforte. Egli lavorava come maggiordomo tuttofare da questo signore napoletano e si recava da lui di primo mattino. Con enormi sacrifici si svegliava alle 3 di notte e andava a piedi a Camerelle, dove trovava sempre un carretto che gli dava il passaggio fino a Napoli. Musicista ormai bravo partecipò ad un concorso come prima tromba al San Carlo. Quando arrivò davanti alla commissione per la prova, non era ben vestito come gli altri concorrenti e teneva la tromba in un sacchetto anziché nella custodia. Gli fu chiesto su cosa si fosse preparato; rispose che non aveva avuto il tempo. Non lo presero in considerazione e per metterlo in difficoltà gli chiesero di suonare un pezzo della “cavalleria rusticana” dove erano previsti degli acuti di tromba difficili. Senza nemmeno lo spartito, che non aveva, suonò così bene che vinse il concorso.
Domenico Moscatiello sul castello di Lanzara con la banda. Era figlio di Pasquale assieme a Benito, Vittorio, Concetta. Erano tutti musicisti e direttori di orchestra. In famiglia erano molti i musicisti perché anche i nipoti avevano la passione per la musica. Vittorio Moscatiello, figlio di Domenico suona ancora ed è un bravo pianista e anche cantante. Ha sposato la signora Bove di Castelluccio e vive in Sardegna. Anche il pronipote Mario Moscatiello di Castel San Giorgio è rimasto legato alla musica come manager di eventi musicali, dall'impiantistica all'esibizione dell'artista.
Nella foto Uto Ughi, uno dei più grandi violinisti viventi. Il maestro Vincenzo Corrado, anch'egli violinista, riuscì a portarlo a villa Calvanese nel 2002. Un concerto eccezionale.
Giovani in costume d'epoca nella manifestazione “raccontando Lanzara e dintorni” del 2003. Pochi giorni dopo cinque componenti dell'orchestra del San Carlo circondati da alcuni figuranti e in presenza di un folto pubblico eseguirono un repertorio di musica classica alle ore 11. Un matinée. Sembrava di vivere un'atmosfera ottocentesca. Come se fossero stati presenti i Calvanese proprietari della villa. Bisogna ricordare anche che l'associazione “amici di villa Calvanese” ha organizzato specialmente nella stagione estiva numerosi spettacoli canori anche di ottimo livello.
Il classico concerto bandistico municipale di Castel San Giorgio. Fondato nel 1974 dal maestro Antonio Esposito, è formato da musicisti di Castel San Giorgio. Di grande prestigio.
Katia Ricciarelli in concerto. Nel programma di “un viaggio oltre le note” anche illustri personaggi della lirica, conosciuti in tutto il mondo.
Accademia mandolinistica di Salerno. Concerto in villa Calvanese.