P. O . A.
Pia _Opera_ Assistenza
LA_ P.O.A._ E _GLI _ASILI In Provincia di Salerno Un breve itinerario storico: La Pontificia Opera Assistenza prende l'avvio dalla precedente Pontificia Commissione di Assistenza, istituita da Pio XII il 18 aprile 1944. La Pontificia Commissione Assistenza ai profughi ha come « legato della carità » Mons. Ferdinando Baldelli. Prima che Roma sia occupata dai cosiddetti « Alleati » la Città è già il rifugio di profughi provenienti da ogni parte ed il Vaticano è il nascondiglio di esuli politici e di ebrei. Pio XII organizza in tale periodo drammatico l'assistenza ai profughi. Essa, a sua volta, è la prosecuzione della vasta rete di iniziative vaticane per salvare i militari dispersi e i prigionieri, e per dar informazioni di questi alle famiglie che oltre la miseria materiale e la fame vivono anche l'angoscia dell'attesa. All'alba del 1945 FA rei vescovo di Salerno insieme con Mons. Baldelli e Mons. Giuseppe Crea, danno inizio all'opera di ricostruzione e istituiscono la P.O.A. a Salerno. Il 14 febbraio del 1945 lo stesso Mons. Baldelli invia una entusiastica lettera a S. E. l'Arcivescovo, della quale riportiamo un tratto: « Eccellenza Rev.ma, in possesso del rendiconto contabile del primo mese di gestione del locale Refettorio del Papa, nonché della relazione e dell'elenco nominativo delle persone assistite, ringrazio vivamente l'E. V. Rev.ma e mi compiaccio molto della precisione con la quale è stato eseguito il lavoro ». Da quel periodo gli orizzonti dell'assistenza caritativa cominciano a dilatarsi, ed ogni anno le colonie della P.O.A. si preoccupano di oltre un milione di bambini: sorgono colonie specializzate per poliomielitici, per diabetici, per cardiopatici, per « sub-normali » (è questo il termine adoperato nel ventennio 1940-'60). La formazione didattica ed umana svolta negli asili nel periodo scolastico ottobre-giugno trova il suo completamento nella cura elioterapica e marina del periodo estivo. Presentiamo, pertanto, uno schema che annualmente si ripete nel metodo organizzativo, ma si incrementa volta per volta nel numero dei partecipanti. Le Colonie estive con trasporto a mare funzionano a Eboli per N. 400 unità; a Battipaglia per 300 con una quota riservata alla Forania di Olevano e a Pontecagnano per N. 150. A Salerno la colonia diurna funziona presso l'edificio scolastico « Vicinanza » ed accoglie N. 500 bambini.
Presso l'edificio scolastico « Barra » funziona una colonia temporanea con pernottamento ed accoglie 400 bambini delle varie foranie dell'Archidiocesi nelle proporzioni sotto assegnate:
Altra colonia montana per bambine funziona a Sieti, mentre per i bambini è organizzato un campeggio ad Acerno. Nelle due colonie montane sono previste 200 unità. Esiste, poi, un altro piano diocesano di Assistenza del- l'Opera che si articola nel seguente schema: Colonia Marina temporanea « San Matteo » presso l'edificio sco lastico « G. Barra » per N. 200; Colonia Marina temporanea « S. Cuore Immacolato »presso l'edificio scolastico di Vietri sul Mare riservata ai bambini della diocesi di Salerno ma residenti nella provincia di Avellino; Colonia Marina temporanea nell'edificio scolastico di Fratte riservata a bambini della diocesi di Campagna; Colonia Marina temporanea nell'edificio scolastico di Fratte riservata alla diocesi di Vallo Della Lucania; Colonia Marina temporanea di S. Leonardo, riservata alla diocesi di Campagna; Colonia Marina temporanea in S. Leonardo, per la diocesi di Vallo della Lucania; Colonia Marina temporanea in S. Leonardo per la diocesi di Salerno. Il numero complessivo dei bambini partecipanti alle colonie su esposte raggiunge il numero di 1000. Inoltre sono organizzate colonie per conto di Enti: a) Ente Zolfi Italiano N. 154; h) Opera Nazionale Invalidi di guerra N. 400. La zona costiera di Salerno Est è l'ambiente marino ed orografico più idoneo per la cura dei bambini. Tra la fioritura di opere Assistenziali emergono, nella zona, tre poli di sviluppo: a) l'opera « Don Gnocchi » rivolta ad handicappati di ogni genere ed ai mutilatini di guerra; b) l'opera di Suor Candida, quasi legata territorialmente alla precedente. Essa raccoglie ed educa bambini orfani ed abbandonati; c) L' Opera « Ragazzi Nostri », distanziata qualche chilometro dalle prime due. Di questa abbiamo delineato lo sviluppo nelle pagine precedenti. Quella zona di Salerno Est, dove pulsa il ritmo della sofferenza, della debolezza fisica e della fragilità psichica, costituisce l'assillo del cuore e della mente di Mons. Demetrio Moscato. « Il mio cuore è a Mercatello »: l'espressione, rivolta allo scrivente in qualche circostanza, sintetizza la costante premura del Presule. Prof. Don Gennaro Apostolico
La trattazione completa di questi argomenti è contenuta nella Storia su Don Gennaro Apostolico nella Sezione : Territorio - Lanzara - Ricordo di Don Gennaro Apostolico ( si omette il Link diretto per evitare la perdita del discorso trattato nel presente capitolo )
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