_______ IL NAVICORDO

Lanzara Storia

LANZARA_ LA _VERA _STORIA_ DEL _

Palazzo_Calvanese

Cappella Dell' Addolorata

Cappella Palatina

30 Ottobre 1795

La Cappella Palatina

( Ricostruzione fotografica virtuale di come appariva nel 1800 )

VEDIAMO COME SI PRESENTA AL SUO INTERNO

Come si vede dai grafici, la Cappella Palatina o anche della Addolorata, ha accesso diretto da piano terra, solo dalla strada pubblica, resta accessibile dal Palazzo invece, solo dal primo piano.

In fotografia il " coretto " citato nell' atto notarile

Da questo primo piano, di uso esclusiva della famiglia, era consentito scendere nella Cappella mediante la scala interna, oppure era possibile assistere alla cerimonia religiosa, sostando nel locale indicato con la lettera (A) che dava affaccio riservato nella Cappella, mediante una grata .

Più avanti è riportato lo stralcio dell' atto testamentario del 1832 di Carmine Calvanese, che morirà di lì a poco nel 1834, in cui viene proprio regolamentato l' accesso a questa zona indicata con la lettera (A) definita " Coretto " :

" . . . . onde potere andare e ritornare al menzionato coretto della cappella in tutte le ore, e sempre che li pare e piace . . . . "

La Cappella fu l' ultima fase con cui si allargò il palazzo dal lato Est .

IL TERRENO PER LA COSTRUZIONE DELLA CAPPELLA

( Estratto dell' Atto Notarile di acquisto - donazione )

30-10-1795

Donazione abitazione e terreno per costruire la Cappella

– A.S.S. – prot, not. San Giorgio, notaio Nicolangelo Saggese, b. 5678, pp1258v.-1267v.

Die trigesimo mensis Octobris millesimo septingentesimo novagesimo quinto 1795 Sancti Severini

Constituiti nella nostra presenza il Regio Architetto Signor Don Carmine Calvanese del Casale di Lanzara dalla parte della Baronia di Casalnuovo, e Patierno di questo Stato di San Severino, il quale interviene alle cose infrascribende per Se, suoi Eredi, e Successoribus da una parte.

E Margharita Lanzara figlia del qm Giovanni vedua del fù Luca Apostolico[….], e Sacerdote Secolare D. Sabbato Apostolico di lei e del suddetto fù Luca figlio legittimo, e naturale anche di detto Casale di Lanzara da parte della Baronia predetta di Casalnuovo, e Patierno di questo sunnominato Stato li quali respettivamente. Ed insolido intervengono puranche alle cose stesso per essi insolido, e pelli loro e di ciascuno di loro insolido Eredi, e Successori dall'altra parte.

Le parti predette, e ciascuna di esse insolido hanno spontaneamente asserito in presenza nostra, come fin dall'anno passato esso D. Carmine, precedente relazione del Ordinario Arcivescovado di Salerno Eccellentissimo, e Reverendissimo D. Giulio Pignatelli avendo ottenuto dalla Maestà del Rè Nostro Signore, dioguardi, per mezzo della sua Real Camara di S. Chiara, il permesso di poter costruire una cappella colla porta che sporgesse al proprio in quel luogo, che li avesse potuto riuscire, ad elezione del medesimo, e quella dotare di quel tanto fusse occorso o per il decente mantenimento di essa e pella celebrazione di quelle messe, ed in quei giorni, che fusse piaciuto al suddetto Signor D. Carmine, quindi avendo egli il ridetto Don Carmine persistito nella sua intenzione di mandare in effetto detta di lui pia idea della costruzione della suddetta cappella, che fatte varie ricerche per rinvenire il luogo opportuno, e proprio per eseguire il precennato suo disegno e che alla fine avendo pregata la ridetta Margarita posseditrice,. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .ed in virtù dell'ultimo nuncupativo testamento di quello del 5 maggio 1792: stipulato pel Regio Notar Don Biaggio Jacuzio di questo predetto Stato, volersi compiacere cedergliene, o vendergliene una porzione, o tanta quantità quanta basterebbe stata confacente pella costruzione di detta cappella, alle di cui preghiere essendo la ridetta Margarita condiscesa, ha risoluto, e deliberato di unità col ridetto sacerdote D. Sabato di lei figlio voler liberamente cedere, e rinunziare, ed anche donare per donazione irrevocabile tra vivi al ridetto D. Carmine pell'uso predetto,. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . , abenchè il ridetto Don Carmine replicate volte l'avesse offerto volerli pagare il totale importo della suddetta casa, e dell'intiera loro fabriche, e piante, tutta volta sempre da essi madre e figlio si è ricusato e ricusa, ma fargliene la donazione suddetta gratis, gratia, et amore e senza verun pagamento sotto però l'infrascribente leggi, e condizioni, e non altrimenti.

Prima , . . . . . . . . . . . Secondo , . . . . . . . . . Terzo, che siccome dal predetto D. Carmine debba fornirsi la cappella suddetta di tuttociò, che se necessario farvi celebrare la santa messa, così volendo il ridetto sacerdote Don Sabbato celebrare in quella la messa per conto del medesimo Don Sabbato, non possa egli il ridetto D. Carmine inpedirli la celebrazione nella medesima cappella, colla spiega di accordargli tale celebrazione nella medesima per maggior dilui commodo, qualora non volesse andare a celebrare in altra chiesa=

Quarto che il descritto solo commodo di poter celebrare nella costruenda cappella la Santa messa, promesso accordare al ridetto D. Sabbato, debbia parimente intendersi accordato a sacerdoti, che potranno essere figli de fratelli germani del ridetto D. Sabbato e de figli de detti figli del enunciati fratelli, che verrebbero ad essere nipoti, e pronipoti dell'attuale vivente D. Sabbato e non oltre.[….]

 

Atto Notarile Completo

NOTA TESTAMENTARIA DEL 1832 SULL' USO DEGLI SPAZI

DI ACCESSO ALLA CAPPELLA

Rappresenta questo atto notarile, una sorta di " regolamento condominiale ", come lo definiremmo noi oggi 2024 .

La casa è grande, non si possono però avere servizi esclusivi come li abbiamo ora in tutte le case, come cucine, garage, cantine, ecc. , proprio per un modo di concepire la " Casa ", intesa come unità abitativa per la " Famiglia Attuale ", suddivisa in due parti, quella dei servizi, dislocati sempre a piano terra, e quella della residenza, dislocata ai piani superiori .

E' questa concezione di distribuzione a far si che la " nobiltà " viva sempre ai piani " alti " , intendendo appunto, per questi ultimi uno stato sociale superiore a quello della servitù, collocata invece sempre ai piani " bassi " .

In uso nei " detti popolari " : " Scinne a copp' 'a 'sti piane aute " . . . . trad. : svestiti di questi atteggiamenti di nobiltà e presunzione ; svestiti di quest' aria di superiorità .

Uso degli spazi di accesso alla Cappella ed in particolare della stanza antistante al vano denominato con la lettera (A) sulla planimetria sotto riportata .

Con questa nota testamentaria, si vuole evitare che chi attraversa le stanze per accedere alla Cappella, vi possa anche sostare, acquisendo in tal modo un diritto d' uso su queste stanze, che , stando all' atto, sono di prprietà di Francesco Calvanese, figlio di Carmine .

A favore di D. Francesco Calvanese. Archivio di stato di Salerno, Prot. Not. San Severino, notaio D. Nicola Montefuscoli, b.6383, pp.302r.-319r.

Il giorno venticinque 25 aprile mille ottocento trentadue 1832 nel Comune di San Giorgio

Il Signor Carmine Calvanese del fu Nicola, proprietario, domciliato nel villaggio di Lanzara, Comune di San Giorgio, d'età maggiore, e cognito a noi notaio, e testimoni, agente e stipulante per se da una parte.

Ed il Signor D. Francesco Calvanese di lui figlio, da molti anni emancipato e casato, proprietario, domiciliato nello stesso villaggio di Lanzara anche d'età maggiore, e conosciuto da noi notaio, e testimoni, aggente e stipulante Parimenti per se; Dall'altra parte. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Carmine presentemente abita, e tirando verso settentrione, una coll'uso del coretto della cappella , della cucina, del cortile, delle cisterne, e del forno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Ben vero però per la prima di dette stanze alla parte di mezzoggiorno, deve questa stanza restare soggetta al passaggio ed uso dell'istesso D. Francesco, e sua famiglia, onde potere andare e ritornare al menzionato coretto della cappella in tutte le ore, e sempre che li pare e piace: cosi che ne la Don Mariantonia potrà occupare la detta stanza con letto, o altri oggetti che potessero impedire il libero passaggio in qualunque ora del giorno, e notte; e l'istesso Don Francesco potrà in modo a caso pregiudicare al passaggio medesimo

ALCUNE FOTOGRAFIE DELLA CAPPELLA

( Archivio Storico Soprintendenza Archeologica di Salerno )

Ci scusiamo con i lettori del Navicordo, le presenti immagini, purtroppo non sono di ottima qualità fotografica, in quanto, queste ultime furono depositate in Soprintendenza a Salerno, da parte del Comune di Castel San Giorgio, in forma di fotocopie a colori, che nel 1998, purtroppo non avevano raggiunto il livello di qualità odierno.

Ad ogni modo, appena possibile, e se ci daranno le dovute autorizzazioni, cercheremo di riproporvi lo stato dei luoghi attuali qui fotografati .

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