_______ IL NAVICORDO

Storia

 

MUSSOLINI

A COLLOQUIO CON IL

RE

A CASTEL SAN GIORGIO

PAGINA 1/2

STAZIONE DI CASTEL SAN GIORGIO

26 AGOSTO 1936

( IL RE RICEVE MUSSOLINI NEL VAGONE SALONE)

 

LA CRONACA RIPORTERA' IN PRIMA PAGINA QUESTO GRANDE EVENTO

 

ARTICOLO DEL CORRIERE DELLA SERA

 

Avellino 26 Agosto

L'incontro del Re col Duce è avvenuto stamattina alle 10 nella minuscola e linda stazione di Castel San Giorgio, dove il treno reale, fermo sull' ultimo binario della piccola velocità, presso un muro sul quale si affacciano i rami di un esuberante frutteto, sosterà durante tutto il periodo delle manovre.

Il Sovrano, in automobile aperta, aveva lasciato Castel San Giorgio alle 6,10 per compiere nei bellissimi dintorni una escursione che il tempo magnifico rendeva attraentissima.

Alle 9 il Re era già di ritorno.

E per circa un' ora tutto è stato tranquillo sotto la tettoia smontabile che da qualche anno accompagna il treno reale difendendolo dal sole e dalle intemperie, e che appariva oggi adorna di fiori e di piante ornamentali.

Anche i rari convogli che transitavano sulla linea procedevano silenziosamente ; e sul piccolo piazzale antistante la stazione, pieno di tricolori, non c' era nessuno.

Ma qualche minuto prima delle 10 è giunta dalla piazza di Castel San Giorgio l' eco di grida ed applausi.

I cancelli della piccola velocità sono stati spalancati e l'automobole, nella quale era il Duce col Segretario del Partito, è salita sulla piattaforma di legno che fiancheggia gli otto vagoni del treno.

 

L' incontro sul treno reale

IL Capo del Governo è stato immediatamente ricevuto dal Re che all' arrivo dell' automobile presidenziale era apparso sul predellino del vagone salone.

Il colloquio si è protratto fino alle 11,30.

IL Sovrano ha quindi accompagnato il Duce fino all'automobile e il Capo del Governo ha preso congedo ed è ripartito per Avellino.

 

 

VAGONE SALONE DEL TRENO REALE DOVE VIENE RICEVUTO MUSSOLINI E IL SEGRETARIO DEL PARTITO STARACE

 

DALLA GAZZETTA DEL POPOLO

 

DAL MATTINO DEL 27 AGOSTO

Avellino 26 Agosto

Castel San Giorgio :

un paesino industre, carico di vigneti, con le sue case gettate sul verde come un pugno di dadi ed il suo bravo castello diroccato sulla cima di un poggio.

Da due giorni Castel San Giorgio è tutta lucente della fierezza di ospitare l' Augusta e venerata persona del Re : è noto che il Sovrano alloggia nel treno speciale fermo su un binario di riserva della piccola stazione.

Castel San Giorgio attendeva il Duce e il Duce, che era atteso dal Sovrano, stamane alle 10, è giunto in automobile alle 9,55, accompagnato da S. E. Starace, per rendere omaggio a S.M. il Re Imperatore. IL paese, parato a festa da molti giorni, fitto sui muri delle case di quei pensieri mussoliniani che fanno di tutta lrpinia una grande raccolta delle espressioni del Duce, si era naturalmente, destato di buon mattino.

La giornata del Re

All' arrivo dell' < Alfa Romeo > di Mussolini, i poco più che mille abitanti di Castel San Giorgio hanno accolto il Capo del Governo, con la forza, lo slancio, l'entusiasmo di centomila Italiani.

Mussolini indossa la divisa da campo di Comandante generale della Milizia. La macchina, passata per un cancello che dà su una piazzetta alle spalle della stazione, è andata a fermarsi presso il treno reale, sul piano elevatore mobile montato dal Genio Ferroviario lunedì scorso in meno di quarantott' ore, sotto una graziosa pensilina in legno costruita per l' occasione.

Mentre il Duce smontava dall' automobile il Sovrano scendeva dalla vettura salone centrale andandogli incontro e rispondendo e rispondendo cordialmente al suo saluto.

Dopo aver accolto l' omaggio di S.E. Starace, S.M. il Re è risalito in treno seguito dal Capo del Governo e da S.E. il Segretario del Partito.

IL treno reale ( sette lucide vetture e due bagagliai ) aveva le gelosie abbassate. Sul piano elevatore, lungo i predellini correva un tappeto grigio a bande rosse. Sul frontone della pensilina, che è stata anch' essa costruita dal Genio Ferrovieri, lo scudo Sabaudo fra due bandiere tricolori incrociate.

I servizi speciali funzionano con precisione cronometrica nella stazione di Castel San Giorgio. La posta, smistata da un ufficio al completo, arriva dieci volte al giorno e parte sei volte.

S.M. il Re è giunto alle 17 di lunedi ed alle 17,10 il treno reale era già collegato al centralino impiantato il giorno prima nella stazione e poteva comunicare con Napoli e Sant' Anna di Valdieri. IL telefono è anche collegato attraverso una linea diretta col centralino militare di Avellino e con la zona delle manovre.

L' ufficio telegrafico speciale è fornito oltre che di un apparato Morse, di due apparecchi Hughes e di una diramazione Wheatstone che riceve da Roma contemporaneamente tutte le notizie Stefani della giornata.

S.M. il Re ordina la sveglia alle 4 precise. Un particolare interessante : il Sovrano si rade da se con un piccolo rasoio elettrico.

Alle 6 il Re è già in automobile e visita la zona delle manovre. A mezzogiorno il Sovrano ritorna per la colazione : alle 20 è servito il pranzo. In serata S.M. il Re ascolta la radio impiantata nel treno, o passeggia brevemente sotto la pensilina. Al mattino chiede i giornali di Napoli ; nel pomeriggio e di sera altri quotidiani d' Italia.

Quando esce dalla stazione e vi ritorna, l' Augusto Sovrano passa tra gli altissimi applausi del fedele popolo rurale di San Giorgio che si raccoglie davanti il castello e lungo tutto il paese per acclamare il Re Vittorioso.

Stamane, dopo l' arrivo del Duce, il popolo si è schierato ad attenderne di nuovo il passaggio. D' un tratto, si è udito uno scrosciare di battimani. Mussolini scendeva dal treno reale con S.M. il Re dal quale il Capo del Governo si è congedato presso il treno.

Erano le 11,30. IL Duce è risalito in automobile con S.E. il Segretario del Partito ed è rientrato al Palazzo del Governo di Avellino, davanti al quale una grande folla lo ha accolto acclamandolo, dopo aver attraversato i comuni di San Severino Rota, Pandola, Figlioli ( fra Pandola e Figlioli un arco con la scritta : < ad te, Dux > ), Celzi, Preturo e Bellizzi in uno sventolio di tricolori e fra devote vibranti manifestazioni di omaggio delle popolazioni.

 

DALLA STAMPA DEL 27 AGOSTO

Novanta minuti di colloquio sul tremo reale

(DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE) • Salerno, 26 notte.

Senza alcun dubbio il fatto saliente di questa seconda giornata di manovre è l'incontro di S. M. il Re Imperatore col Duce. In altra parte del giornale sarà pubblicata la cronaca precisa non soltanto di questo incontro, ma, per quanto ci è acconsentito, del passaggio fra le truppe e la popolazione dei due eminenti Personaggi, sui quali converge, e specialmente in questi momenti che possono definirsi storici, l'attenzione affettuosa ed entusiastica di tutta la Nazione.

La stazioncina divenuta celebre

La stazioncina di San Giorgio interrompe, con il suo umile fabbricato, la monotonia un po' malinconica dell'unico binario che le corre davanti come un rigagnolo di acciaio. Alto è il silenzio che la circonda, silenzio reso più vasto ancora e più dilatato dal sole e dalla luce estiva, entro la quale gli uomini lentamente si muovono. Ognuno di noi, se ci pensa, ha negli occhi la visione precisa e un po' nostalgica di coteste stazioncine addormentate, che si svegliano un paio di volte ogni giorno, per raccogliere il vento che un\treno o una liltorina frettolosa le getta sulla faccia, facendo tremare le qaqqie che ne ombregqiano i fianchi e ritrarre i figli del capostazione. Vien da pensare, ricordandole, al viso sereno di certe vecchie signore che adoperano il largo ventaglio con parsimoniosa lentezza. La stazione di San Giorgio ha appunto questo aspetto pacato e sereno, e non s'attendeva certo l'onore di ricevere e custodire su uno dei suoi binari verdeggianti di erbe il treno del Re Imperatore. Le otto vetture che lo formano sono state riparate dal sole con una semplice tettoia di legno bianco, e il piano caricatore è stato alzato fino ali altezza dell'ultimo gradino per il quale si accede all' interno delle carrozze. Niente di più umile, di più semplice si può immaginare per il ricevimento e la custodia di un treno imperiale. Poi, sono state alzate delle bandierine sulla faccia della stazione, e basta.

Prima che arrivasse il Duce , e dell'arrivo già era trapelata la noi giornalisti, inquieti e irrequieti cacciatori di cronaca, la stazioncina di San Giorgio dormiva il suo sonno abituale. Arrivandoci abbiamo avuto la percezione che nulla di straordinario vi stesse per accadere. Nessun servizio speciale, nessuno schieramento, nessuna pittoresca rivelazione dei servizi d'ordine e di sicurezza. I cancelli erano chiusi, chiuse le finestre del fabbricato e il silenzio fasciava con uno spessore, che ci parve ancora più denso, quel breve tratto di binari. Il treno imperiale era in ombra ; il paese, già in pieno sole, dirompeva tra il verde, candidissimo, col fuoco dei vetri delle finestre, accesi di luce rossa. Pochi borghesi fermi, appoggiati alle sbarre del passaggio a livello, pochi militari attenti a quel lavoro, incomprensibile agli inesperti, dei cantonieri che vanno su e giù come se facessero i < cento passi > e nient' altro.

L'incontro nel vagone salone

S. M. il Re non è nel suo treno. Egli lo ha lasciato di buon mattino e in automobile si e recato fra le truppe. Forse, come ieri, si è recato all'osservatorio del comandante del partito azzurro, il Principe Umberto di Piemonte. Il Duce alle 6 ha fatto altrettanto e la sua macchina per tre ore ha guizzato fra i vari reparti. Egli, come diremo in seguito, ha dedicato la mattinata ad una visita alle truppe, che ha voluto passare rapidamente in rivista. Alle 9 l'automobile reale entra nella stazione di San Giorgio e Sua Maestà, accompagnato dall' aiutante di campo, sale nella sua vettura.

Nella stazione ripiomba il silenzio interrotto per pochi minuti da questo rapido arrivo. Alle 10 la macchina del Duce, sbuca velocemente da una svolta, rallenta appena la corsa davanti al cancello che chiude il parco merci, e quando questo si apre la macchina attraversa i binari e si inchioda di colpo, parallelamente al piano scaricatore. Il Duce balza a terra, e sale sull'improvvisato marciapiede rialzato, ove il Re lo incontra. Abbiamo appena il tempo di assistere al cordiale incontro dei due Personaggi, che sùbito essi entrano nella vettura salone. I battenti si chiudono, le tendine sono abbassale e un'altra volta la stazioncina di San Giorgio assume la serena fisionomia normale. La facciata del fabbricato ha tutta l'aria, di chiudersi in una di quelle ermetiche espressioni cosiddette diplomatiche. E' strano come le cose, in certi momenti, rubino i sentimenti agli uomini e diventino protagoniste di un avvenimento che non le riguarda né tocca, e che pure, in quella specifica circostanza., ha il potere di animarle, almeno nella fantasia degli uomini che le contemplano come vive, quasi invidiandole. Con questo sentimento dii invidia abbiamo sostato per molto tempo davanti alla stazioncina ormai celebre, finché alle 11,30 il Duce è sceso dal treno reale per risalire sulla sua macchina e lanciarsi un'altra volta sul teatro delle operazioni. Il colloquio è durato esattamente un'ora e trenta minuti.

 

MA DI CHE COSA HANNO DISCUSSO MUSSOLINI E STARACE NELL' INCONTRO CON IL RE NEL VAGONE SALONE ?

la cronaca non lo dice, eppure ci sono diversi giornalisti accreditati

non trapela nessun indizio, neanche voci di corridoio

( ! ! ! ! ! )

 

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