_______ IL NAVICORDO

Storia

MUSSOLINI

ARRIVA AD AVELLINO

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MUSSOLINI PARTE DALL' IDROSCALO DI OSTIA A ROMA CON UN IDROVOLANTE TRIMOTORE PILOTATO PERSONALMENTE ED ARRIVA A NAPOLI DA DOVE RIPARTIRA' IN AUTOMOBILE PER RAGGIUNGERE LA CITTA' DI AVELLINO

 

IDROSCALO DI OSTIA 1936

( l' idroscalo è una sorta di areoporto marino)

SI TENGA PRESENTE CHE NEGLI ANNI '30 I VOLI AEREI CIVILI AVVENIVANO SOLAMENTE SU IDROVOLANTI

PUBBLICITA' DELL' EPOCA PER I VOLI AEREI

 

IN QUESTO INGRANDIMENTO SI VEDE L' IDROVOLANTE TRIMOTORE COME QUELLO DI MUSSOLINI ORMEGGIATO E PRONTO AL DECOLLO PER NAPOLI

 

L' IDROVOLANTE mod. S 66 PILOTATO PERSONALMENTE DA MUSSOLINI DECOLLA DALL' IDROSCALO DI OSTIA ALLE ORE 17,16

 

ARRIVERA' ALLA NUOVA STAZIONE MARITTIMA DI NAPOLI DA POCO INAUGURATA ALLE ORE 18 circa

 

DALLA CRONACA DEL CORRIERE

" COMPIE ALCUNI AMPI GIRI SULLA CITTA' E PLANA TOCCANDO DOLCEMENTE L' ACQUA CON UNA MANOVRA PERFETTA "

 

MUSSOLINI ARRIVA A NAPOLI IL 24 AGOSTO 1936

(ricordare che la data del giornale è riferita al giorno successivo)

 

ESTRATTO DAL CORRIERE DELLA SERA

 

IL MATTINO

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Un' ondata di accesisimo entusisasmo ha suscitato il veloce passaggio del Duce : passaggio improvviso, poiché nessuno sapeva, fin quasi al momento dell' arrivo, che il Duce stesse per giungere.

Pure, per un fenomeno inspiegabile, una folla immensa s' era adunata in Piazza Municipio, intorno ai varchi di accesso all' idroscalo, s' era arrampicata su per le cancellate della nuova Stazione marittima, e quando verso le 18, s' è udito il possente rombo del trimotore, migliaia e migliaia di volti sis sono alzati verso il cielo.

Il trimotore compie alcuni ampi giri sulla città, plana lentamente, fin quasi a rasentare le costruzioni più alte, e con una manovra perfetta e maestosa scende sul mare e vi si appoggia dolcemente.

Dall' idroscalo è partito intanto un motoscafo che si avvicina velocemente all'apparecchio.

Il Duce vi balza sopra.

La folla, che aveva già acclamato quando l' apparecchio aveva toccato l' acqua, prorompe ora un' ovazione altissima, ardente, irrefrenabile.

IL Duce, quindi in piedi sull' imbarcazione che ha messo la prua verso il molo L. Razza risponde al vibrante saluto del popolo sorridendo e levando il braccio nel gesto romano.

Il motoscafo si avvicina alla chiatta di ormeggio e il Duce, d' un balzo, vi è sopra, sale rapidamente gli scalini, è sulla terra ferma.

Il Segretario del Partito S.E. Starace, giunto da Roma pochi minuti prima in automobile, e tutte le autorità e gerarchie politiche, militari e amministrative che avevano in tempo a giungere all' idroscalo gli si muovono incontro, mentre la folla agita fazzoletti, acclama, scandisce ritmicamente le sillabe < Du-ce ! Du-ce !>, manifesta la sua altissima devozione con entusiasmo incontenibile.

Una foltissima comitiva di stranieri, giunta pochi minuti prima, e che aveva già preso posto nei torpedoni per arrivare agli alberghi, ridiscende e si unisce alla manifestazione.

IL Capo del Governo si intrattiene per qualche minuto con il Prefetto, con il Federale, con il Podestà, che gli porge il saluto fiero e devoto della cittadinanza, e con le altre autorità quindi prende posto in una macchina.

All'uscita del varco della Stazione marittima, la folla si stringe intorno alla vettura del Duce, che sorride allo spettacolo di così spontanea e vibrante manifestazione. La macchina procede a passo d' uomo fino al Parco del Castello, dove il Duce discende, subito circondato da migliaia di persone acclamanti, e prende posto su un' automobile aperta, pilotata da Segretario del Partito.

Le macchine delle autorità formano un lungo corteo e seguono il Duce.

La città, come per incanto, s' è tutta infiammata di entusiasmo, è tutta sulle strade che il Duce deve attraversare.

Piazza Municipio - Via Medina - Via Sanfelice - Piazza della Borsa sono nereggianti di folla. I Balconi, imbandierati e adorni di festoni e di drappi multicolori, sono gemitissimi.

IL Duce, alto sulla macchina che procede lentissimamente, saluta romanamente.

In Piazza Nicola Amore lo spettacolo è impressionante : la folla ch è affluita da Via Duomo e dalle altre strade laterali, si stringe ovunque, lasciando solo uno strettissimo corridoio per il passaggio delle macchine.

La voce che il Duce stava per passare lo ha preceduto solo di pochi minuti, si è propagata con la velocità del lampo, e tutti hanno abbandonato il lavoro, le loro occupazioni, le case per salutarlo, per gridargli la propria devozione, esprimergli tutto l' immenso amore.

La manifestazione si ripete in Piazza Garibaldi, e quindi la macchina del Duce imbocca le vie del Vasto.

IL quartiere popolarissimo è parato a festa. IL tripudio di vessilli, di orifiamme, di drappi policromi, di festoni da balcone a balcone danno alle vie, che il tramonto indora, un aspetto suggestivo, festoso, solenne.

IL popolo, il popolo autentico è preso da un entusiasmo che non aveva mai provato ; la notizia del passaggio del Duce appariva inverosimile, tanto era inaspettata. Poi, superato il primo momento di confusione e di sorpresa, tutti si sono affrettati per rendere omaggio al Capo, per dirgli di quanto amore il popolo lo circonda, con quanta totale, indefettibile devozione lo segue. E il Capo, sempre in piedi sulla macchina che procede adagio, fin quasi talvolta a fermarsi, risponde salutando romanamente alla manifestazione esuberante e festosa.

Le donne alzano verso il Duce, quasi ad offrirgli la cosa più cara, i loro bimbi, ed elevano benedizioni, mentre giovani, adulti, vecchi ripetono appassionatamente l' < A Noi ! > guerriero, il nome del Duce, le invocazioni e i canti che hanno accompagnato tutte le tappe gloriose della Rivoluzione. E quando la macchina del Duce si è allontanata, tutti coloro che hanno avuto l'iimenso privilegio di essere in prima fila, di aver potuto gridargli da presso l' < alalà > più ardente, sentono che l' immagine non sarà mai più scordata. IL ricordo del Duce resterà indimenticabile, e questa memorabile giornata sraà segnata fra i giorni più fausti.

Piazza Nazionale è tutta uno sfolgorio di bandiere, tutta un brulichìo di popolo, tanto che la macchina del Duce, premuta da vicino, deve quasi fermarsi. IL sorriso del Capo del Governo, tra la folla di lavoratori, tra questo minuto popolo di operai, di piccoli artigiani, di modesti commercianti, di braccianti, tra questa fittissima schiera di popolane, tra loro lo sciame plaudente di centinaia e centinaia di bimbi, si ancora più luminoso e cordiale.

Sembra che il suo sguardo si fissi in tutti gli occhi, sembra che riconosca i volti. IL cuore di questo popolo sente il palpito del cuore del Duce, vibra con il suo. Le esclazmazioni e le invocazioni, nel caratteristico dialetto popolare, traducono tutte un solo pensiero, interpretando una sola volontà : quella che un vecchio popolano, levandosi lo sdrucito berretto, ha gridato : < Duce, siamo tutti per te ! >.

 

 

 

questo il percorso trionfale di Mussolini come descritto nell'articolo del CORRIERE

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E

MUSSOLINI LASCIA LA STAZIONE MARITTIMA IN MACCHINA COPERTA E DOPO AVER RAGGIUNTO IL PARCO DEL CASTELLO SALE IN UNA MACCHINA SCOPERTA GUIDATA DAL SEGRETARIO DEL PARTITO

 

 

IMBOCCA PRIMA VIA MEDINA E POI VIA SANFELICE

 

VIA SANFELICE

(mancano foto dell' epoca)

 

ARRIVA A PIAZZA DELLA BORSA E PROSEGUE SUL RETTIFILO

 

 

ARRIVA IN PIAZZA NICOLA AMORE

( il cronista descrive una moltitudine di gente che scendendo da via Duomo si riversa nella Piazza ormai stracolma)

 

ARRIVA POI A PIAZZA GARIBALDI

( e si dirige successivamente per Piazza Nazionale nel popoloso Quartiere del Vasto addobbato con bandiere e striscioni che vanno da balcone a balcone attraversando la strada)

 

 

IMBOCCA LA STRADA PER CASTELLO DI CISTERNA - MARIGLIANO - MARIGLIANELLA - CIMITILE

( e si dirige ad Avellino)

 

Nel sobborgo del Purgatorio, nei grossi borghi e nei paesi attraversati lungo la strada di Avellino, Casalnuovo, Castellocisterna, Pomigliano d' Arco, Brusciano, Mariglianella, Marigliano, Cimitile, e tanti altri villaggi, le manifestazioni sono ugualmente ardenti ed imponenti.

A un passaggio a livello la macchina del Duce e quelle del seguito devono fermarsi. E' un attimo. Dai casolari vicini, dalle case rustiche accorrono in folla centinaia di rurali che acclamano il Duce felici della straordinaria fortuna che dà modo di vedere Mussolini da vicino.

Un arco di trionfo, sorto come per miracolo, è presso la frazione Purgatorio del comune di Avella che segna il confine della Provincia di Napoli con quella di Avellino. Sull' arco una grande scritta reca al Duce il saluto dell' Irpinia.

IL corteo di macchine si ferma. IL Duce, con il Segretario del Partito e con il Federale prosegue per Avellino, mentre S.E. il Prefetto, il Podestà e le altre autorità ritornano a Napoli.

I paesi attraversati dal Duce sono ancora in fervida animazione per l' incandescente entusiasmo suscitato dal suo passaggio.

(firmato a.s.)

 

 

L' ARRIVO AD AVELLINO E' TRIONFALE COME DEL RESTO TUTTO IL PERCORSO FATTO

 

NEL COMUNE DI AVELLA CHE SEGNA IL CONFINE TRA LA PROVINCIA DI NAPOLI ED AVELLINO HANNO PREPARATO UN ARCO DI TRIONFO

 

MUSSOLINI AFFACCIATO AL BALCONE DEL PALAZZO DI CITTA' SALUTA LA FOLLA CHE SI E' RADUNATA IN STRADA

 

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