_______ IL NAVICORDO

Santa Maria a Favore Storia

 

STORIA

LA CHIESA DI SANTA MARIA A FAVORE

di Giuseppe Benevento

 

 

Il complesso si trova nell'omonima frazione di S. Maria a favore del Comune di Castel San Giorgio, è posto fuori l'antico casale, poco distante dall'abitato. Secondo la testimonianza dello storico Prof. Generoso Jennaco, in passato fu lì rinvenuto un antichissimo tempio pagano dedicato alla Dea Cibele , le colonne del tempio erano ancora visibili lungo il lato ovest del campanile seminascoste scendendo nella sottostante piccola cripta si scorgeva un'altra colonna inserita nella muratura (1). Purtroppo al momento non si riesce a rivederle perché la zona è murata. La chiesa compare già negli scritti dell'anno 1067 , in una pergamena del Codice Cavese “ ecclesia Sancte semperque Dei genitricis virginis Marie ubi at Fabale dicitur” . La chiesa è ad una navata con cappelle laterali, con superficie (2) interna netta di m. 7,6 x 19 = mq 144,4, oltre l'abside che misura m. 3,2 x 9. Tiene la sagrestia a lato con la porta che guarda a mezzogiorno, con all'interno 6 altari, i n essa si trova il bellissimo dipinto della Madonna del Popolo (Misericordia), datato 1599 . Lateralmente alla chiesa con muro in comunione vi è la casa parrocchiale, sita al primo piano, mente al pianterreno vi sono gli uffici. Posteriormente e sempre in aderenza alla chiesa, vi è il campanile con due campane che è alto m. 18. La chiesa ha una copertura a tetto: l'altezza al colmo è di m. 14,2 mentre alla linea di gronda è di m. 8,90, anticamente il tetto era coperto ad imbrici. Essa ha avuto danni provocati dal sisma del 23 Novembre 1980, riportando notevoli lesioni ai muri portanti laterali, nonché alla facciata anteriore, per cui si preventivò la somma di lire 330 milioni per l'intervento totale di restauro, compreso la riattamento del campanile.

Dalla relazione delle decime pontificie del 1309 si apprende che nella chiesa di “S. Maria Fabalis “il rettore Nicola de Agnellano gode i tre quarti del beneficio e l'altro, Meffeo de Marsa, del quarto restante. Nel 1338 la chiesa di S. Maria ad Fabaria de San Georgio è concessa in beneficio ad un solo titolare, Pietro Bissinardi da Capua. Nella visita pastorale dell'8 settembre 1511 la chiesa ha il fonte battesimale, gli l'olio Santo ed il Santissimo. Nel 1538 il cappellano della chiesa è don Nicola Angelo Celentano. Nella visita pastorale del 1564 la cappellania e la rettoria sono distinte. Rettore è il cantore della chiesa Maggiore di Salerno. La parrocchia ha una rendita di 40 ducati, di cui metà spetta al rettore. Il parroco è don Gregorio de Iennaco la chiesa è in uno stato di degrado ed ha bisogno di riparazione al tetto ed è priva di arredi per le celebrazioni feriali.

Nel 1587 inizia il restauro dell'antica chiesa a nuova forma . Per il rinnovo devono contribuire insieme al rettore, anche il popolo dei casali di Piro e Piazza del Galdo, ma la promessa non viene mantenuta, per cui viene invocato il braccio secolare, ovvero la Polizia di quel tempo, in modo da castigare alcuni figliani. Dopo varie liti parrocchiali, nel 1589 gli abitanti di S. ta Maria à Fabale a spese loro reedificano et ampliano la detta Chiesa che risulta completata nel 1593 , come attesta la lapide incastonata sopra il portale. Nel 1592 il parroco è don Rutilio Giordano, di famiglia benestante, che inizia il lungo corso sacerdotale nella chiesa. Nel 1595 la Parrocchia comprende nel suo territorio, oltre il casale di S. Maria a Favore, anche quelli di Piazza del Galdo e Piro, il parroco riceve le decime, ogni 10 ducati uno a lui, su ampi territori che arrivavano ai confini della Chiesa del Salvatore e di San Giorgio, nella zona detta “Alla barra”.

Nel 1602 all'interno della chiesa c'è l 'altare maggiore dove è posta una icona, nella parte sinistra vi sono quattro altari con immagini e icone, nella parte destra guardando l'altare ci sono altri cinque altari. Nell' inventario dei beni della Parrocchia stilato dal Rev. Don Rotilium Giordano troviamo molti territori con le seguenti denominazioni: S. Ornato, Il Martini, Alle cappelle, all'Arco del Salvatore, Alli traino, Baresani Alle cappelle, Li falchi, In piedi la casa, Lo distretto di Santa Maria a Favale, Il vallone, Alli ferrari, Alla panzella, Bona la casa ed A coscia.

Nel 1620 nel casale abitano 30 famiglie corrispondenti a 127 persone. Nella Parrocchiale Il curato è don Fabio Celentano, vi sono cinque altari, cinque Cappelle e l'altare Maggiore.

Nel 1635 nell' inventario dei beni della chiesa viene citata una cona nell'altare Maggiore ( Madonna della Misericordia, dipinto di Julius Mariellus datato 1599) e per la prima volta la statua di Santa Maria a Favore . Questo viene confermato durante la visita del 1648 da parte dell'Arcivescovo Fabrizio Savelli che in modo chiaro descrive che sull'altare Maggiore vi è un'icona grande con l'effigie di Maria Vergine che con il suo manto abbraccia il popolo antico ed in cornu epistulae sotto il titolo di Santa Maria a Favore una statua antica della Vergine chiusa con vetro e panno di seta.

Nel 1661 il Magnifico Gio. Luca d'Auria fonda la cappella di S. Marco.

Nel 1684 gli abitanti sono 162.

Nel 1692 nell'altare del SS. Rosario vi è eretta la Confraternita .

Nel 1771 iniziano i primi lavori per il rifacimento della Chiesa in quanto si ritrova cadente , e il Parroco Don Giovanni Cassaro deve versare ogni anno ducati 60 per la costruzione, per cui il 15 Ottobre essendosi già cominciata da tempo la fabbrica, rappresenta alla Curia di far contribuire alla spesa anche il rettore della chiesa don Matteo Cositore poichè in precedenza si era rifiutato di versare la sua rata.

Nel 1802 la chiesa è fornita di nuovi 7 altari ed ha una rendita netta di ducati 108.

Nel 1807 il parroco Villari continua i lavori in chiesa del 1771 in quanto non sono stati ancora completati e per abbellirla di stucco all'interno si avvale della preparazione dell' Architetto Carmine Calvanese di Lanzara, il quale con i suoi disegni elabora il restauro della chiesa, con l'assistenza del mastro fabbricatore Carmine Rescigno di Campomanfoli. Il 30 Agosto davanti alla chiesa si accende la prima candela delle tre stabilite per l'appalto dello stucco, l'offerta più favorevole viene fatta dal Magn. co Michele Conforto per ducati 400 a cui viene affidato il lavoro. Nel 1819 terminano i lavori dell'edificio con l'ampliamento dalla parte d'avanti di palmi sette.

Nel 1811 la parrocchia ha la rendita di ducati 118, vi sono addetti 3 preti e conta 246 anime.

Il 27 Febbraio 1825 , il Mastro muratore Carmine Rescigno insieme al parroco e al Vicario Foraneo, si reca nel comprensorio di case di proprietà della chiesa, ed attesta che è tutto marcito nella tonica , il tetto è quasi cadente , e due stanzini sono ridotti nelle sole mura, per cui è del parere che la spesa ammonta a ducati 156.

Giuseppe Benevento

 

1 GENEROSO IENNACO- Le frazioni di Castel San Giorgio –Edizioni Sessa-Lancusi- Anno 1997 Pg.172

2 Misure dalla Relazione dell'Ing. Giuseppe Postiglione dell'anno 1984

 

per contattare l'autore gius.bene@libero.it

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