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Varcata la porta di ingresso, fregiata con l'insegna del Regio Ufizio che lo pubblicizzava, come d'altronde avviene ancora oggi per le nuove Poste Italiane, nel locale interno si trovava la postazione telegrafica
Ovviamente si tratta di una ricostruzione più o meno verosimile dell'ambiente che accoglieva questa importante innovazione tecnologica di comunicazione che si stava sviluppando
E' questo il congegno che consentiva " Rapide Comunicazioni " a grande distanza. L'aggettivo "rapido" ovviamente è da confrontare ai sistemi alternativi di comunicazione, vale a dire la "Posta Ordinaria" cioè le classiche Buste Affrancate con al loro interno la missiva, cioè il documento da leggere, che necessitavano di diversi giorni e anche settimane, per giungere a destinazione.
IL Telegrafo invece, consentiva di trasmettere notizie in pochi minuti quidi potremo dire in tempo reale. E' questa l'innovazione nel servizio Postale, oltre a diversi "prodotti Postali" che riguardano la sfera del risparmio.
Ovviamente non poteva mancare la Classica Pubblicità ai servizi che venivano offerti ai cittadini. In particolare vi era una distribuzione gratuita di Calendarietti come quello sopra riportato, che oltre nell'Ufficio, erano distribuiti dai Portalettere, proprio per incentivare le persone ad avvicininarsi a questi nuovi servizi forniti sul territorio.
Ma come funzionava il Telegrafo.
In realtà per il funzionamento del Telegrafo non occorre energia elettrica, ma solo una linea telegrafica, simile a quella della energia elettrica ma a basso voltaggio, quindi senza pericolo di folgorazioni. La Macchina del Telegrafo infatti funziona come una grossa sveglia, si dà la corda con quella grande maniglia che si vede in foto, si collega il circuito al "TASTO" , quella specie di altalena che si vede nella foto più piccola sopra, e grazie agli impulsi elettrici generati da questo tasto, detto appunto " Tasto Morse" dall'inventore dell'alfabeto punti e linee, si trasmettono i messaggi.
SEGNALE MORSE INTERNAZIONALE DI SOCCORSO
. L'ufficio telegrafico finì per essere, già prima dell'unificazione italiana, un vero e proprio indicatore dell'importanza economica e politica del paese che lo possedeva. Questo perché, in un primo momento, soltanto i principali centri economici o commerciali o le città con grande importanza politica furono dotati di stazioni telegrafiche. Successivamente, già prima comunque dell'unificazione italiana, la relazione tra l'ufficio telegrafico e la cittadina che lo ospitava si ribaltò. Non era più vero che l'ufficio telegrafico venisse installato nei centri di maggiore interesse economico o politico ma piuttosto che i paesi che possedevano la stazione telegrafica venivano considerati molto importanti. Questo significò l'instaurarsi di un profondo legame tra l'ufficio telegrafico e la città in cui si trovava, che da solo basta a spiegare l'enorme difficoltà che ebbero i dirigenti della nuova amministrazione telegrafica italiana a riformare l'assetto nazionale degli uffici.
