Convento delle suore crocifisse. In origine era una fortezza, la fortezza della Barra. Poi, trasformata in palazzo, dopo diversi proprietari arrivò per donazione al sanseverinese Orazio De Santis. Egli espresse la volontà di istituire nel palazzo un convento di suore e nel 1712 si aprì il convento delle carmelitane di santa Teresa alla Barra. Il monastero però fu chiuso definitivamente nel 1891 e annesso al comune di Castel San Giorgio. Pochi anni dopo una suora di grande levatura intellettuale e morale, suor Maria Pia Notari, ottenne in enfiteusi dal comune tutto il complesso con approvazione della giunta provinciale amministrativa in data 7 agosto 1894. Fondò così il secondo monastero, dopo quello di Napoli, delle suore crocifisse adoratrici dell'eucaristia. La legge dell'enfiteusi consentiva all'affittuario di riscattare dietro pagamento il fondo. E il 10 marzo 1941 le suore di Castel San Giorgio ottennero l'affranco del canone dovuto al comune e divennero proprietarie di tutto il complesso monastico. Si tratta di uno dei pochissimi casi nella storia in cui la chiesa usufruisce dell'enfiteusi. Di solito erano i privati ad acquistare dalla chiesa, che era proprietaria di gran parte dei terreni dell'Italia meridionale.