GLI _SCRITTI__ALFONSIANI
Premessa della Redazione
Si è detto in precedenza, nel capitolo relativo al significato di " Dottore della Chiesa ", che uno dei requisiti necessari per la sua attribuzione, è che ci sia una produzione di scritti che siano capaci di incidere sulla vita della " Chiesa " .
Quando però si parla degli scritti di S. Alfonso, oggi, la prima cosa che viene in mente è la famosa melodia " Tu scendi Dalle Stelle " oppure " Quanno nascette Ninno" .
Questo pensiero potrebbe trovare la sua giustificazione attribuendo tale risposta alla mancanza di " Cultura " da parte dell' intervistato, o , se vogliamo essere più accomodanti, al fatto che queste sono le " Opere " più diffuse ed ancora attuali alla massa del popolo.
Purtroppo le cose non stanno proprio così, infatti, anche nel « Dizionario Letterario Bompiani delle Opere dei personaggi » di tutti i tempi e di tutte le letterature a Sant'Alfonso è dedicato un quarto di pagina per la sua composizione musicale per due voci, violino obbligato e basso continuo « Recitativo e duetto fra l'anima e Gesù Cristo » (cfr. VI, 135-6).
La cosa diventa ancora più inverosimile, o se vogliamo, con qualche alone di mistero, se si prende in considerazione Alessandro Manzoni e la mancata citazione di " Opere di S. Alfonso sulla Morale ", pur scrivendo, Manzoni : " La prima parte delle Osservazioni sulla morale cattolica , pubblicata a Milano nel 1819, fu scritta dal Manzoni come risposta polemica allo storico svizzero Simonde de Sismondi (1773-1842), il quale, nella sua Storia delle repubbliche italiane del Medio Evo (1818), indicava nella morale cattolica una causa della corruttela degli Italiani e del decadimento delle loro repubbliche.
In merito alla diffusione delle " Opere Alfonsiane " si ricorda che : - le sue opere, che hanno raggiunto come edizioni traguardi da nessun altro raggiunti. Il « Modo di conversare con Dio » — tanto per portare un esempio — uscì a Napoli il 1753, e fu subito tradotto in tedesco ed in francese, ed ha avuto finora oltre 600 edizioni. E' impossibile poi calcolare quante migliaia di edizioni abbia avuto la sua prima opera « Le Massime Eterne ». -
Pertanto, si può capire che il " Popolino " non conosca le " Opere di S. Alfonso ", ma che Manzoni prima e Bompiani dopo, facciano " orecchie da mercante " su questa tematica, è addirittura paradossale.
La questione, da me trattata sopra, viene esposta in maniera più autorevole e profonda, nella prefazione della pubblicazione al discorso del Prof. Luigi Torraca, tenuto il 7 Luglio 1971 nella Basilica di S. Alfonso a Pagani, in occassione del Primo Centenario della proclamazione di S. Alfonso Dottore della Chiesa .
Forse quell' Uomo che seppe dire " no ! " ad un Re faceva ancora paura ?
oppure
Forse quell' Uomo era un " Uomo " del " Sud ? "