_______ IL NAVICORDO

San Giorgio Storia

 

Castel San Giorgio

Peregrinazione delle Sacre Spoglie di Sant' Alfonso Maria De Liguori

San Giorgio - Lanzara - Fimiani

di Rocco Amendola

 

ACCOGLIENZA_A_ CAMPOMANFOLI

IL 23 marzo 1871

Pio IX proclamava sant'Alfonso Maria de' Liguori Dottore della Chiesa

 

ACCOGLIENZA SACRE SPOGLIE DI S. ALFONSO IN CAMPOMANFOLI

In fotografia un angolo della piazza dove la folla di vari centri ascolta la parola del Parroco e dei Padri Missionari, e prega

(dalla didascalia della fotografia)

 

La popolazione aspettava a un incrocio, parte in massa e parte in ordine di processione. Il Parroco Don Gerardo Leo aveva gli occhi gonfi di emozione parlando della << grande grazia >> di avere tra loro S. Alfonso, e pregava i Padri di non affrettare, presentando il merito della sua parrocchia di avere nella propria chiesa una cappella tutta dedicata ai Santi redentoristi.

Sosta nella piazza: si notava in tutti una commozione profonda, attonita, che a volte esplodeva. Parlò il parroco.

. . . . . Nei momenti più difficili della storia, la Provvidenza suscita sempre cert i spiriti grandi, capaci di fronteggiare coraggiosamente la situazione e di stampare un' orma profonda che gli uomini ricercheranno e ricalcheranno per secoli. S. Alfonso fu uno di questi grandi mandati da Dio ad agitare la fiaccola della salvezza fra gli uomini del suo secolo e dei secoli avvenire, compreso il nostro. La breve sosta di S. Alfonso tra noi deve dirci qualcosa, anzi deve insegnarci ad essere qualcosa nella vita, ad essere veri cristiani. Il nostro incontro con il Santo è un potente invito a ritornare al Vangelo . . . . . .

Una bimba piccoletta presentò la sua recita e il suo fascio di fiori. Chiedemmo a tutti i presenti << per favore >> che, arrivati al limite dell' abitato, si fossero fermati; tutti accondiscesero. Arrivato al limite dell' abitato, tutti continuarono decisamente a camminare; e così fino alla parrocchia di Santa Maria a Favore, dove aspettava il parroco e la popolazione.

 

ACCOGLIENZA_A_ SAN GIORGIO

 

I SOLENNI RITI DI CASTEL SAN GIORGIO

ACCOGLIENZA SACRE SPOGLIE DI S. ALFONSO IN SAN GIORGIO

 

Sul rettilineo che porta alla città una processione, con i sacerdoti concelebranti già parati, veniva incontro S. Alfonso, il quale era preceduto e seguito dai fedeli di tutti i paesi incontrati prima. Nella grande piazza Mercato i fedeli si disposero intorno al palco costruito avanti la colonna con la statua della Madonna. Il sindaco prof. Vincenzo Sarno diede il caldo benvenuto e si riferì alla presenza di S. Alfonso e ai fatti mirabili avvenuti nella cittadina quando egli predicava. Ci dispiace di non poter dare il resoconto.

Nella concelebrazione parlò il parroco Mons. Gaetano Giudice.

. . . . . Una felice ispirazione ha voluto che le spoglie di uno dei più grandi Santi della Chiesa venissero fuori dal tempio di Pagani per essere onorate nella vicina Ciorani, dove sorge la prima Casa da lui fondata per i figli Redendoristi.

S. Alfonso ancora una volta percorre le stesse strade, sosta negli stessi luoghi che lo videro apostolo instancabile e potente taumaturgo. Uno spettacolo stupendo che ricorda e rinnova quello delle folle che circondavano la persona di Cristo.

A Castel San Giorgio si verificò uno dei suoi miracoli quando nella nostra Chiesa parrocchiale nel 1738, mentre parlava al popolo di Maria, fu dall' immagine di lei investito di un folgorante raggio di luce, da essere rapito in estasi . . . . . .

Un ottimo coro, con vari strumenti, eseguì i canti liturgici. Le preghiere e acclamazioni furono concluse dal canto di S. Alfonso alla Madonna << Affetti e pensieri >> accompagnato dalla banda. Poi la lunga traversata della città, con sosta presso il palazzo della famiglia Lanzara, dove S. Alfonso veniva ospitato quando predicava a Castel San Giorgio; la famiglia custodisce la camera abitata dal Santo sempre arredata come allora. (*)

(*) (N.D.R. questa notizia riportata da Padre Vincenzo Cimmino nella cronaca, risulta essere un " Vox Populi " )

 

 

ACCOGLIENZA_A_ LANZARA - FIMIANI

ACCOGLIENZA SACRE SPOGLIE DI S. ALFONSO IN LANZARA - FIMIANI

 

LA ESPLOSIONE DI LANZARA FIMIANI

La popolazione aspettava nella strada in ordine di processione; quando nella curva apparve l' Urna, tutta la folla si animò e cominciò ad avanzare fino alla piazza. Un gruppo di ragazze prese il microfono di mano ai Padri, per acclamare, per cantare a piena voce: una vera esplosione di fede gioiosa, di grida e canti entusiastici; le strade e la piazza furono animate da loro, che gridavano tutti gli evviva possibili. E durante la concelebrazione fecero da gruppo animatore di canti liturgici moderni. La concelebrazione fu presieduta da S. E. Mons. Roatta. Alla omelia parlò il parroco.

. . . . . Tutti hanno avvertito l' importanza storica di questo incontro con il Santo che ha amato il popolo più di ogni altra cosa, ha sofferto, ha pianto per il popolo e con il popolo. Qualche giorno fa parlavo con i pensionati davanti alla Chiesa; uno di questi, nativo di Pagani, volendo spiegare agli amici chi era S. Alfonso si esprimeva così: << E' il santo del popolo >> ; e noi lo abbiamo visto, lo stiamo vivendo in questo momento; è il popolo che lo circonda, è il popolo che lo ha acclamato, è il popolo che lo ha seguito a piedi, senza stancarsi; lo ha acclamato, lo ha seguito, perchè sente che è il suo Santo . . . . . . .

Mons. Roatta, sempre simpaticissimo, manifestò la sua fortuna di essere successore di S. Alfonso nel vescovado di S. Agata dei Goti, la gioia di abitare dove egli abitò; e dichiarò che nell' episcopio tutto parlava di lui. Riferì alcuni fatti mirabili operati dal Santo fra quelle mura. Dopo la sua omelìa , nonostante la celebrazione liturgica incorso, i fedeli esplosero in un fragroroso applauso. Dopo la concelebrazione Mons. Roatta disse al popolo : << Voglio cantare insieme con voi un canto di S. Alfonso alla Madonna >> ; e al microfono cantava e dirigeva il canto di tutti, mentre la banda accompagnava; << Evviva Maria >> .

Anche a Lanzara - Fimiani, come come negli altri centri, quando dicevamo: << A Pagani ci aspettano ! >> , rispondevano: << Ma a Pagani tengono sempre S. Alfonso >> .

Si ricostituì l' ordine della processione e si avanzò per tutto il centro abitato: erano tutti freschi di energie, tutti fervidi, tutti animatissimi, nonostante l' ora tarda. E non facevano sentire il peso del giorno e del caldo a noi, che dalle prime ore del mattino avevamo camminato a piedi, tra scene toccanti, di meraviglia in meraviglia, di emozione in emozione.

Poi tra spari luminosi, banda, e calorosi saluti, partimmo per il ritorno. Erano le ore 23.

 

 

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