Lavori Edilizi a Quisisana - Castellammare di Stabia

Anno

Carmine Calvanese

 

 

 

 

 

 

TRASCRIZIONE

Ha esposto al Re coll' ingionta supplica Don Domenico Cuomo Cappellano del Real Battaglione dè volontari di Marina, che per rendere più agevola il Cammino della strada dalle Botteghelle al Real Casino in Quisisana in Castellammare, ha il ricorrente sofferto nella Ripa del suo giardino molti danni, non meno per la rensione di diversi alberi fruttiveri e l'incorporazione fatta da una porzione della sua Terra nella strada pubblica che, per la costruzione di un muro c'è stato abbligato di fare, alfine che per lo ragliamento della Ripa non venisse dalla Pioggia a ricavar la sua Terra ulteriore e maggiore smembramento. Domanda perciò di esser compensato de'danni e perdita sofferta, e dalla spesa del muro, che non sarebbe egli stato costretto di fare, se la Ripa del suo Giardino non fosse stata tagliata. Nel rimetter di Real Ordine a V.S. Illustrissima la cennata supplica, mi comanda il Re dirle, che verificando l'esposto informi col parere. Palazzo 15 luglio 1780.

Il maresciallo della Sambuca

 

Archivio di Stato di napoli -Castellammare – Carte relativo al palazzo e ai giardini di Casasana di pertinenza di SA -vol. 8- n° 19 -stipo 17 (1328)

TRASCRIZIONE

S.R.M.

Signore

Don Domenico Cuomo Sacerdote Secolare, Cappellano della Galeotta di particolar servizio, e comando di V. M., e primo Cappellano del Battaglione dei Real V i di Marina, supplicando umilmente espone a V. M.; come dal primo anno che si incominciò ad accomodare la strada dalle Botteghelle sino al Vostro Real Casino di Quisisana per allargarla; e renderla più atta al passaggio di V. M., e di tutto il seguito, fù necessario tagliarsi molta terra dalla Ripa del suo giardino sito nel terziero delle Botteghelle, come si è eseguito a fare da anno, in anno, e siccome prima per detta strada confinante col suo giardino appena ci passava una Carrozza; ora ce ne passano due largamente, dal che si conosce chiaramente la perdita della terra, che ha sofferta il supplicante, con la quale ha perduto otto alberi di cerasa, nove di celsi, uno di sorbo, e molti di pioppi, che stavano frapposti: come apparisce dall'annessa fede degli esperti, che lo è notissimo all'Ingegniere Don Lorenzo Iaccarini, e alli Capi Maestri, Carmine, e Andrea Calvanese, con l'assistenza de quali, si è fatta detta strada; quali alberi per ora li davano dieci ducati annovi, come dall'annessa fede si rileva e molto più l'averebbero dato in appresso per essere tutti alberi giovani; ma non finisce equà il danno, che ha sofferto il supplicante per la perdita della terra, e degli alberi, stante con tagliarsi da anno in anno la Ripa, siccome era a scarpa, c.r. ora si era resa erta, e soggetta a cascare spesso in mezzo alla pubblica strada, come cadeva la pioggia, a che però il povero supplicante per riparare alla perdita continua della sua terra, e all'incommodo della strada è stato abligato da farci un muro ben forte, lo quale sin oggi ascende alla somma di ducati quattrocento sessanta sei, e grana settanta, e non ancora è terminato, quale c'è l'à fatto il Capo Maestro Andrea Calvanese, con il quale si è obligato a pagarli ducati cinquanta annui per mano del mo Gennaro Bruni di Castellammare, una con l'annova rendita del quattro per cento, quali se le deve levare dalla bocca, per non avere detta summa, ed essendo il danno notabilissimo ricorre perciò alla pietà, e giustizia di V.M., sapendo benissimo che non vuole il danno dei suoi vassalli, e tanto meno dei suoi servi, acciò si degni ordinare, che essendo vero l'esposto si dia al supplicante il giusto compienso che li può corrispondere, per la perdita della terra, dell'annua rendita degli alberi perduti, e per la spesa del muro, quale non sarebbe stato obligato a farla se non si fosse tagliato la ripa, e l'avrà ut deus.

 

Don Domenico Cuomo Cappellamo

Supplica ut supra

 

Castellammare – Carte relativo al palazzo e ai giardini di Casasana di pertinenza di SA -vol. 8- n° 19 -stipo 17 (1328)

 

TRASCRIZIONE

Castellammare – Carte relativo al palazzo e ai giardini di Duisisana di pertinenza di SA -vol. 8- n° 19 -stipo 17 (1328)

 

Nel rimettermi VS Illustrissima una supplica che il Reverendo Sacerdote Secolare Don Domenico Cuomo avea dato à S. M. per li danni sofferti nel suo podere per la strada accomodata del Real Casino di Quisisana nella Città di Castellammare, m'ordinò con sua Stim a in data del 14 agosto del corrente anno, che mi fossi portato in Castellammare, ed ivi coll'intesa de suddetto ricorrente, e del Capomastro Fabbricatore Carmine Calvanese avessi riconosciuto tali danni, ed indi con distinzione l'avessi riferito l'occorrente potersene dar carico nell' informa dovrà farne à SM, giusta la prescrizione del R. Dispaccio de 16 luglio allo stesso anno.

In ubbidienza di tanto venerato ordine mi sono portato sulla faccia del luogo, e coll' assistenza non meno del mentuato Sacerdote Don Domenico Cuomo, che del Capomastro Fabricatore Carmine Calvanese ho osservato quanto nel suddetto ricorso hà dedotto, ed alla mia perizia s'appartenea; perciò colla presente tutto cel'umilio Don Domenico Cuomo nel suo ricorso espone à S.M., come dal primo anno, chè s'incominciò ad accomodare la strada dalle Botteghelle sino al Real Casino di Quisisana per allargarla, e renderla più atta al Sovrano pargheggio, fù necessario tagliarsi molta terra dalla ripa del suo giardino, sito nel terziero delle botteghelle, in maniera che siccome prima per detta strada appena ci passava una carrozza, ora ce ne passano due con molto comodo, e perciò ha sofferto una gran perdita della terra medesima, e delle seguenti piante, che ivi esistevano, cioè n° 8 alberi di cerasa, n° 9 di celzi, uno di sorbe, e molti pioppi, giusta la fede delli esperti, che pure l'esibì; quali alberi disse che per allora li davano di rendita dieci ducati annui, ed in appesso maggiora summa l'averiano dato, mentre erano tutti giovani; e disse anche la necessita l'avea costretto di murarsi detto lato, cioè per le piogge, che non lasciavono continuamente far cadere terra in detta strada, e sempre saria stata incombrata, ed averia perduto maggior terreno del suo giardino.

Illustrissimo Signore quanto ha esposto il suddetto Sacerdote, tutto ho trovato vero, mentre per la perdita della terra tirando le linee dalli lati contigui chiaramente viddi quello s'era incorporato nella strada, e quello avea perduto per la edificazione del muro, che siccome suol anche V.S. Illustrissima osservare dall'acclusa pianta fa passi superficiali n° 60; le piante poi perdute quantunque non n'avessi più trovate vestiggie, ma concordemente il suddetto Calvanese, e tutti vicini antichi abbitanti mell' assicurarono esser tali quali si trovano riscritto nella citata fede; sicchè à tenore dello stabilito per li rivi in detta Città al suddetto Don Domenico Cuomo dovriasi bonificarsi la metà della spesa da esso erogata per ddtto muro, che ascenderia a più de ducati 250-, ma siccome ho considerato, che questo muro difende in suo territorio non solo da viannanti ma anche dalle piovani, e saranno li frutti, ed il suolo più sicuri, che non lo erano, cosi sono di parere doversegli bonificare soli per ducati duecento e dieci purche diversamente V.S. Illustrissima non stima dico……………… 210

E nel mentre la prego di ptoteggermi, e comandarmi ad altro mi conosce abile testo dice baciando le mani.

Di V.S. Illustrissima Napoli 4 novembre 1780