_______ IL NAVICORDO

Lanzara Storia

LANZARA_ LA _VERA _STORIA_ DEL _

Palazzo_Calvanese

Testamento di Raffaele Calvanese

1800 - ?

Vi starete chiedendo a che cosa serve pubblicare il testamento di uno dei membri della famiglia Calvanese, quali possono essere gli " interessi storici " del suo contenuto .

Ebbene, è proprio dai contenuti e dalle descrizioni di questi testamenti, certificati con atti notarili, che lo " Storico " riesce a cogliere quei momenti di vita quotidiana che hanno caratterizzato l' esistenza in vita dei componenti della famiglia, senza i quali quindi, non si potrebbero capire i perché di successivi eventi.

Inoltre, da tale documentazione, emerge una descrizione dettagliata dei beni posseduti, che contribuisce non poco alla " ricostruzione storica " , certificata, dei luoghi e degli eventi, che hanno visto protagonisti gli attori testamentari .

Don Raffaele Calvanese

Testamento olografo di Raffaele Calvanese, figlio del fu Francesco architetto.

Archivio di Stato di Salerno – protocollo notarile Fisciano, notaio Izzo Giuseppe, b. n° 2690 pp. 228r258v

Testamento olografo di Raffaele Calvanese, figlio del fu Francesco architetto.

Col presente olografo testamento io sottoscritto Raffaele Calvanese figlio del fu Francesco, Architetto del Villaggio di Lanzara frazione del Comune di Castelsangiorgio ivi domiciliato, Provincia di Principato Citra, dispongo della totalità dei miei beni, che formano la mia eredità.

In primo luogo dichiaro nullo, e rievoco ogni qualsiasi testamentaria disposizione che havessi per lo innanzi fatto qualunque forma potuto fare, voglio che la presente sia fedelmente eseguita dopo il mio decesso per esser tale la mia volontà.

_______________________Articolo 1°__________________________

Nomino e congiuntamente istituisco miei eredi i nipoti Francesco, Carmine, Alfonso, Vincenzo, Domenico, Ferdinando e Giuseppe Calvanese, figli del mio germano Nicola a parte eguali nella proprietà ed usufrutto dei miei beni immobili, mobili, effetti mobili, danaro, oggetti preziosi, oro, argento lavorato, titoli di rendita su debito pubblico, biancherie, damaschi, coverte di està, di mezzo tempo, ed inverno, e quanto si trovasse al mio decesso e che ni si apparenesse, tranne alcuni godimenti di usufrutto usi ed abitazione che appresso dichiarerò a che voglio che si dovessero.

_____________________________Articolo 2°_______________________________

Dai beni della totale eredità lego a titolo particolare a parte eguali congiuntamente a tre suddetti miei nipoti Domenico, Ferdinando e Giuseppe Calvanese figli del mio germano Nicola in proprietà ed usufrutto i beni che deferivo con preferenza nei numeri seguenti; con la eccezione in quanto allo usufrutto che lascio di goderlo vita durante il di loro padre sono.

_______________________Numero 1__________________________

L'immobile Faraldo nel tenimento del Comune di Fisciano di moggia tre dell'antica misura che acquistai da Michele e fratelli Sica con istrumento per Notar D. Francesco Siniscalchi del di 12 settembre 1854 registrato a San Severino li 16 detto mese ed anno al n° 2210 libro 1° vol. 85 fol. 51 cassa 6 a grana 80 Testa.

_________________________________Numero 2__________________________________

L'altro immobile anche Faraldo di moggia dieci circa che acquistai dal fu Don Tommaso Barone con istrumento per Notar Don Giuseppe Forte di Baronissi del di 29 luglio 1860, registro ivi 1° agosto, vol.55 - fol.26 cassa 3 a grana 80.

_________________________________Numero 3__________________________________

La pianta della selva e bosco con legname esistente che si troverà al mio decesso, nominata Cagnulo, sita nel Comune di San Severino che acquistai da Giuseppe Amoruso con istrumento per Notar D. Nicola Montefusco di ivi stipulato il 16 febbraio 1849 reg. li ivi 7 detto lib. 1° vol. 71 fol. 25, n° 292 cossa 4 a grana 8. Testa.

___________________________Numero 4_________________________________

Il territorio tufare del Comune di Roccapiemonte lasciatami dalla zia di Mariantonia Calvanese col testamento per atto pubblico stipulato dal detto Notaro Montefusco a 19 luglio 1847 registrato a Sanseverino li 20 detto al n.1557 lib 1 vol 67 fol. 88, e cassa 6 a grana 80 Testa fo avvertire che il detto territorio non si trovo dell'estensione, come leggesi nel testamento per esserne stata occupata parte dalla ferrovia che va a Sanseverino.

______________________________Numero 5___________________________________

La casa in Lanzara che comprai da Vito Rimavolo, e Grimaldi con istrumento per Notar D. Giuseppe Izzo a 15 febbario 1859 registrato a San Giorgio li 26 detto al n°401 lib. 1° vol 78 fogl. 51 e cassa. 6 a grana 80 Testa.

_____________________________numero 6______________________________________

Il casamento con giardino a Scafati strada Napoli che comprai dai fratelli De Falco con istrumento per Notar Don Vincenzo Nappi nel 27 luglio 1845 registrato nel detto di libro 1°. Vol. 63. fol. 490. Cassa.2° n°1450 compreso quello da me acquisito al casamento suddetto sullo stesso si pagano annui ducati tre e grana 20 di censo alla marchesa D'Aria, vidua del Marchese Serra, mentre altra parte di detto censo la Paga Don Gabriele De Falco per possedere il rimanente del detto casamento.

_________________________________Numero 7_______________________________

L'intero territorio sito a Scafati nel lugo detto Abaria, che acquistai in due porzioni, la prima di circa moggia otto dell'antica misura dai coniugi D. Beniamino Basile, e Giuseppe Cianciulli con istrumento per Notar D. Domenico Vitelli di Boscotrecase a di 3aprile 1849 registrato ivi li 9 detto al n° 601. Lib.1° n° fol.55. vol.55 cassa 6 a . E l'altra porzione di estensione moggia 9 che acquistai dalla Signora donna Caterina Dino, vidua di D. Felice Abenante con istrumento per Notar Don Vincenzo Nappi di Scafati a 14 gennaio 1851, registrato in Angri li 6 detto, n° 151 Lib. n° vol.57. fol 18. Cassa 1 a grana 80.

__________________________Numero 8________________________

La masseria in Castellammare sulla via di Nocera che acquistai dai Signori D. Catello e Lorenzo Scatarto con due istrumenti per Notar D. Pascale Bonadia di Castellammare dè 12 aprile 1841 registrato ivi al n° 615 al 13 detto libro 1° vol. 59 fol.93 cassa 4 a grana 80. E l'altro istrumento de 6 novembre 1840 registrato al n° 1878 li 8 detto n° 1 vol. 61fol. 16 cassa.4 a grana 80. Compreso il Casino in detta masseria da me ambliato in due piani, coverto da tettoia, Rimessa, bassi, Stalla, pozzi, il tutto forma un sol fabbricato. Lo stesso Casino trovasi addobbato da letti con matarazzi biancheria da tavola, e da letti, mobili, mobilia, rame per cucina. Li fa osservare che di tutto il descritto fabbricato ne sta addetto una piccola parte per uso del colono con cantina e cellaio. Della suddetta masseria, e Casino con gli oggetti in esso descritto per allontanar interpretazioni dichiaro nuovamente di cui sopra ho detto, ed ora ripeto di dovere godere l'usufrutto il detto mio germano Nicola vita durante. Dovendosi consolidare alla proprietà alla di lui morte in favore de tre particolari legatori proprietari Domenico, Ferdinando, Giuseppe Calvanese figli di esso mio germano Nicola. Voglio che dal decesso del suddetto mio germano gli altri miei nipoti Francesco, Carmine e Alfonso, e Vincenzo anche figli del mio germano Nicola vita per ognuno durante, godessero il solo uso ed abitazione congiuntamente sul solo tassativo Casino e quanto in esso sta sopra dichiarato di comodità, però voglio che godessero di ciò sempre unitamente ai legatori particolari propretari di detta Massaria e Casino, incominciare a consolidare la rata di esso, ed abitazione alla proprietà di essi tre particolari legatori Domenico, Ferdinando e Giuseppe Calvanese figlio di detto mio germano Nicola a proporzione che morrà ciascuno dei suddetti usuarii= Fò notare che non trovandosi da me affrancato il peso fu della suddetta Masseria del Capitale di ducati centosessanta per esso annui docato otto alla parrocchia di S. Nicola di Scanzano in Castellammare per celebrazione di messe. Ed anche non affrancato l'altro Capitale di ducati trentotto e grana 40 dovuto alla stessa parrocchia pel canone corrispondente di docati uno e grani novantadue annui per lo mantenimento della lampada, i detti miei Nipoti Domenico, Ferdinando e Giuseppe dovranno soddisfare annualmente. Benvero però voglio che trovandosi allo godineto dello usufrutto di detta masseria il di loro Padre mio germano Nicola sarà tenuto costui a pagare esclusivamente detti pesi annuali.

________________________________Numero 9_____________________________________

Lego dippiù a titolo particolare congiuntamente ai miei tre nipoti Ferdinando, Domenico e Giuseppe Calvanese figli dello stesso mio germano Nicola col godimento del usufrutto allo stesso mio germano Nicola vita durante la terza parte della proprietà della Masseria in Castellammare via di Nocera portata nel catasto in testa mia e dei germani Nicola e Carmine art.1572 ger. D. n° 78 ed 80 per la imponibile di docati 134 grana 70, che si tiene in fitto D. Antonio Piccolo, a me si appartiene della terza parte di Masseria per la donazione di mio avo Carmine Calvanese con testamento del fu Notar Nicola Montefusco stipulato a 29 marzo1833 registrato a detto di al reg.1 vol 33 fol 89, n°500 cassa a sesta grana 80 Testa- sempre con l'usufrutto al padre.

_________________________________n° 10________________________________________

Lego finalmente a titolo particolare congiuntamente dal mio decesso a parte eguali e senza usufrutto al padre in proprietà a tre Nipoti Domenico, Ferdinando e Giuseppe Calvanese figli del mio germano Nicola la mia industria degli animali vaccini, e di altra specie che sono da me alimentati esclusivamente ed a mia particolare cura, che quelli che tengo a soccio, volgarmente detto alla parte, ed ogni altro capitale in numerario ad interesse, o ad industria che si trovasse al mio duello.

____________________________n° 11___________________________________________

Finalmente voglio, e lego a titolo particolare in proprietà al solo mio nipote Vincenzo Calvanese de figli dello stesso mio germano Nicola sempre con l'usufrutto al padre vita sua durante sui seguenti beni che al detto Vincenzo lego, moggia 3 passi 28 circa dell'Antica misura a corpo del territorio Faraldo detto la presa della corsea, figura nel catasto in testa mia del Comune di Fisciano Sez. 7 n° 129;compreso lenonche in questo legato a titolo particolare ad esso mio nipote Vincenzo degli altri immobili cioè il rustico di Mercato San Severino denominato S. Aniello a corpo.

Per intelligenza si fa noto che sopra questo territorio vi si paga il peso di grana 45 annui netto alla Parrocchia di Ponte Cagnano, in origine si pagavano alla parrocchia di S. Maria a Favore, indi alla Diocesana di Salerno[………]. dal capitale di docati 15, giusto l'istrumento per Notar fu D. Nicola Saggese de 21/07/1772 delegato dal venditore D. Saverio Pinto affrancabile. Nonché compreso in detto legato particolare il predetto nipote Vincenzo l'altro rustico immobile sito in S. Angelo denominato Bagnarosoli di circa moggia tre, diviso in due parti dalla strada consolare in testa mia nel catasto di Sanseverino Mercato art. sez. E n° 58 e bis 58, inponibile docati 72, del qual territorio vi sta parte il chiuso per riposta di legnami, ed i bassi con accessori ivi da me fabbricati non esclusa la cantina al di sotto di detti bassi.

In detto legato a titolo particolare v'ancora incluso a favore del nominato Nipote Vincenzo la terza parte della proprietà dell'intero Casino a Scafati che con i miei germani Nicola e fu Carmine fece costruire lungo la linea del territorio via di Napoli, in tutto e composto di un piano, Stanze, Galleria e cucina corrispondente coverto da tettoia, cantina, cortile, pozzi, giardino murato, stalla, rimessa, ed altri rispettivi comodi, due bassi uno a destra l'altro a sinistra dell'androne del portone, sottoscali, magazzino a ponente con porta alla strada Consolare. Benvero lasciò soggetto al detto legatorio mio nipote Vincenzo a prestare l'uso della Rimessa, stalla pozzo cortile, ed altro del coverto del portone agli altri miei Nipoti di lui germani Francesco, Carmine, Alfonso, Domenico, Ferdinando,e Giuseppe Calvanese a godere vita loro durante, ma però in comune tassativamente per ricovero de loro legni da tiro, e de cavalli così vicendevolmente rispettarsi tra loro i germani vita durante.

Quando per lontana ipotesi rimanesse aducato il detto legato particolare al nipote Vincenzo li sostiruisco gli altri congiuntamente tre nipoti germani Ferdinando Domenico Giuseppe Calvanese figli di esso germano Nicola in tre eguali parti sotto la stessa condizione dell' usufrutto dovuto al padre, e dell'usi dovuto agli altri germani sopra precitati vita di ognuno durate relativamente alla rimessa stalla coverto dell'androne del detto Casino in Scafati in quanto al ricovero della carrozza e cavalli.

Onde allontanar litigi, dichiaro che quando segui la morte del mio germano Carmine io feci coll'altro germano Nicola fabbricare di danaro di ambidue de bassi in Scafati di seguito al Casino che immediati dell'esclusivo Casino e magazzino or menzionato andando a Ponente attaccato alla fabbrica di Crescenzo Sansone. Quindi fu di questi bassi rappresentandovi in proprietà la metà. Questa mettà de bassi se la dovranno dividere tutti e sette i miei Nipoti, cioè lo stesso Vincenzo, Francesco, Carmine, Alfonso, Domenico, Ferdinando, Giuseppe Calvanese figli del mio germano Nicola quali lascio detto partaggio da eseguirsi in proprietà in eguali parte, con l'obbligo dello usufrutto al padre vita durante.

___________________________art. 2 ____________________________

Per conoscenza di tutti, dichiaro di essermi indotto a fare il congiunto legato a titolo particolare, che sempre convalido dei beni descritti nei numeri 1° 2° 3° 4° 5°6°7°8°9°10. Inclusivo ai tre Nipoti Domenico Ferdinando, e Giuseppe Calvanese figli del mio germano Nicola, perché dalla disposizioni dello Zio D. Carmine non si trovarono nati. Ne da quelle dell'Avo cosa alcuna presero. Finalmente dichiaro a proposito del detto Nipote Vincenzo che per non partirmi per dispiacere, rimanerlo senza considerarlo, mi esprimo averlo particolarmente contemplato per motivo che non ebbe cosa alcuna dallo Zio fu Carmine mio germano. Tanto mi è piaciuto manifestare, accio gli altri miei nipoti figli dello stesso mio germano Nicola non si fossero creduti trascurati, occupandomi di minor affetto, anzi io per conoscere a sufficienza il reciproco loro pensare san certo che saranno al particolare legato suddetto in favore esclusivo dei nominati germani Domenico, Ferdinando e Giuseppe Calvanese, e per avere considerato benanche particolarmente l'altro loro germano Vincenzo.

__________________________________n° 3____________________________________

Possedendo tra gli altri beni il palazzo di Castellammare strada Gesù di più appartamenti alcuno di essi fornito di mobili e mobilia, dipinti ed ornati, e diversi quartini, tra i quali quello della medesima linea e livello del primo appartamento compito di letti, e biancherie, mobili, e mobilia, pozzi, bassi inerenti al detto Palazzo, Stalla, Rimessa, Sottoscali, Magazzini, di tutto ne lascie usufruttuario il mio germano Nicola vita sua durante il quale dispendo a fare inventario, stato d'immobili e dare cauzione della proprietà. Della proprietà del descritto palazzo mi piace farne il seguente partaggio.

Assegno congiuntamente ai nipoti Francesco e Carmine figli del mio germano Nicola da imputare nella quota che prenderanno della mia eredità, l'intero primo appartamento del notato Palazzo mobili, mobilia e tavolini con marmi, pecchi ed ornati che si trovano nella galleria; nonché prender dovranno il piccolo magazzino che sta fatto la scala grande che sale a detto appartamento. Stalla, Rimessa, il basso col nome di magazzino che ha la porta sulla strada Gesù di due compresi segnato col numero 16, lo basso anche col nome di magazzino a sinistra nello entrare nella rimessa.

Dippiù ad essi assegno il quartino col giardinetto, e fontana, cucina, pozzo, ed ogni altro oggetto relativo ad esso quartino, il quale è sito nella stessa linea e livello del surriferito primo appartamento si trova guarnito di letti con matarazzi biancherie, mobili mobilia, effetti mobiliari rame per cucina. A questo quartino vi si accede per la piccola scala che prende piede da fatto Pandrone ove sta il lume con inferriata a coda di pagone sporgente nello giardinetto. Volendo i suddetti Nipoti Carmine, e Francesco per incorporare il detto quartino al primo appartamento per servirsene per uso proprio. È in loro facoltà potendovi accedere anche dalla scala grande per la quale entrano nel primo precisato appartamento. Infine concedo e lascio il godimento dell'uso del detto giardinetto in favore agli altri Nipoti loro germani Alfonso, Vincenzo, Domenico Ferdinando e Giuseppe figli del mio germano Nicola vita per ognuno durante andarvi per la piccola porta che si trova nella descritta scaletta, avendo ognuno una chiave a se. Oltre a ciò debbono godere dell'uso alla stalla, e rimessa, facendosi ognuno dè predetti a farsi una chiave Dovranno i detti nipoti Alfonso, Domenico, Ferdinando, Vincenzo, e Giuseppe godere di detti usi unitamente coi proprietari del primo appartamento Francesco e Carmine consolidandosi la porte degli usi narrati in favore dei proprietari a proporzione che ciascuno morrà degli usuari. Dovendo tutti incominciare il godimento degli usi in parola del decesso del loro genitore mio germano Nicola, perché voglio che durante egli in vita esclusivamente godesse l'usufrutto, e l'uso dell'intiero palazzo in Castellammare strada Gesù, e fu singole parte dello stesso.

______________________________Articolo 4°___________________________

Dichiaro, ordino, e voglio che oltre de beni congiuntamente a titolo particolare come sopra ho legato ai Nipoti Domenico, Ferdinando e Giuseppe figli del mio germano Nicola, i quali non debbano imputare, ne portarvi novazione ne collazione da vili esenti, che sono i beni principali e si leggono nei numeri 1°:2°:3°:4°:5°:6°:7°:8°:9° e 10°.

Voglio lascio, ed assegno ad essi Domenico, Ferdinando, e Giuseppe figli dello stesso mio germano Nicola congiuntamente del detto palazzo in Castellammare e strada Gesù il secondo intero appartamento da dovere questo collazionare ed inputare nella quala che prenderanno della mia eredità, il quale secondo appartamento è fornito con comodo di cucina, pozzi, loggia che affaccia nel cortile di detto palazzo, ed ogni altro oggetto, ed accessorio inerente ad esso intiero secondo appartamento, al quale vi si ascende per la scalinata grande, voglio compreso anche in favore dei suddetti tre Nipoti il quartino con tetto, cucina e pozzo, al quale pozzo vi si va per una piccola loggetta per attingere l'acqua, questo quartino sta quasi all'istesso livello del detto secondo appartamento ed ha il prospetto sul enunciato giardinetto propriamente quello che giace sul quartino assegnato al detto primo appartamento, con la concessione ad esso Domenico, Ferdinando, e Giuseppe dell'area sullo enunciato quartino ed appartamento di abbattere, se lo volessero, la tettoia, elevarvi quartini, o quarto e covrirli da nuova tettoia, col dritto che loro concedo di poter aprire palconi, e finestre affacciatoie nel cortile di detto palazzo, rimanendo loro vietati a poter elevare stanze sulla loggia che fa di covertura alla cucina, anticucina, e loggetta del primo appartamento. Verificandosi il caso che li suddetti tre Nipoti Domenico, Ferdinado e Giuseppe volessero edificare sulle fabbriche del secondo appartamento, e quartino a loro conceduti sono nell'obbligo esaminare prima le pedamenta, rinforzarle nel caso di bisogno, e sotto a loro spese senza rimborso, cosi per la rifazione ed accomodi ai lastrici, e tettoie e.

Il descritto assegnato quartino a questo secondo appartamento tiene l'accesso per la dinotata scalinata che prende piede dal fatto l'androne verso il giardino. Volendo i detti nipoti Domenico, Ferdinando e Giuseppe incorporare detto quartino al secondo appartamento e servirsene per proprio uso, senza fittarlo, potendosi accedere per la scalinata grande. Più essi tre nipoti prender dovranno da imputare e colariovare nella loro quota i due magazzini che stanno sotto all'androne verso il giardino che ad essi assegno e lascio, propriamente ove si scatorisce l'acqua dalla fondana del giardino. Quali magazzini hanno la porta d'ingresso a destra, ed a sinistra prima di mettere piede alla ridetta scalinata piccola che mena a quartini soperiori.

In quello a sinistra entrando dal cortile, nell'androne vi stà la tromba del pozzo, dal quale attingono l'acqua gli altri condomini mei Nipoti ai quali resto il diritto di andare nello stesso magazzino quante volte avessero bisogno per pulire il detto pozzo sempre per previa dimanda pe detta politura. Non che vanno ad essi tre sudetti Nipoti Domenico, Ferdinando e Giuseppe figli del suo germano Nicola assegnati e dati sempre a conto ad imputazione della loro quota altri due magazzini, ognuno di due compresi che hanno porta d'ingresso tanto dal cortile, che uno da sotto l'atrio del portone di entrata nel palazzo, ambedue si allungano alla strada Gesù ove le loro porte sono segnate coi numeri 17, e 19.

___________________________________Art. 5________________________________

All'altro nipote Alfonso figlio del detto mio germano Nicola l'assegno lego e do con preferenza il terzo appartamento del detto palazzo strada Gesù in Castellammare da collazione ed imputare nella parte che prenderà della mia eredità, il quale terzo appartamento ha l'accesso per la scalinata grande che mette piede dal cortile di detto palazzo, ed è precisamente che dal riposo del riposo del secondo appartamento per pochi scalini vi si entra. tta un solo palcone sulla strada Gesù, una finestra e un finestrino che affacciano al murro di sul giardinetto assegnato agli altri Nipoti Carmine e Francesco figli del mio germano Nicola con comodi di cucina, pozzi logetta, e finestre che affacciano nel cortile del contiguo palazzo del Signor Saccardi, dalla quale logetta si ha il dritto attingere l'acqua dal pozzo del detto Saccardo. Raccomando a detto Nipote Alfonso esercitarlo e per non perderlo, attesochè quel proprietario ha avuto sempre in veduta volerlo disturgerlo. Ricordo ancora al detto Nipote Alfonso esercitare ogni altro diritto ed azione nascente dalla legge, e dal titolo di acquisto de 29 novembre 1819, sipulato dal Notar D. Mihele Bruno di Castellammare tra mio avo D. Carmine coi venditori di detto quarto, D. Carlo ed altri Rocco. Registro ivi li 30 detto al n° 3638 lib. 10 vol. 9 fol. 96 cap. 3 a grana 80. A me pervenuto con la intiera proprietà palazziata strada Gesù con istrumento stipulato da Notar D. Michele Campanile di Napoli del di12 aprile 1839 reg. ivi nel 4° uffizio li 13 detto al n° 329 lib. vol1 fol.99 cassa 4 a grani 80.

Fo conoscete al detto mio nipote Alfonso per futuro avvenire, che esisteva un pezzo di cornicione sotto la pietra del palcone sopra descitto che affaccia sulla strada Gesù tenendovi pretese il suddetto Saccardi fu quella apertura di palcone per la ragione che stava sulla facciata del suo palazzo, aveva incominciato volerla disturbare. Prevedendo ciò per allontanare quistioni ebbi bisogno del Giudice Regio sopra luogo a farne descrivere lo Stato priache il Signor Saccardi avesse abbattuto quello esistente sperrone di cornicione che esisteva al di sotto del palcone fin da che mio avo D. Carmine aveva fatto l'acquisto dal suddetto terzo appartamento. In effetti il Giudice sopra luogo ne descrisse lo stato del' esistente cornicione, e palcone come giaceva con verbale del 20 marzo 1844 registrato a 26 Giugno detto n° 960 Lib:3° vol.42 cass a 3 a , di cui cionservo copia legale nelle mie carte per futuro bisogno.

Vanno assegnati col terzo appartamento al predetto nipote Alfonso le tettoie è l'aria su del descritto terzo appartamento. In detto assegnamento al Nipote Alfonso va compreso il magazzino che sta sotto al detto palazzo Gesù con porta d'ingresso sulla strada medesima signato col n° 20= Infine lego allo stesso Nipote Alfonso a titolo particolare senza imputazione, esclusivamente i libri della mia professione di Architetto, e tutte le macchine ed istrumenti relativi.

___________________________________Art. 6°__________________________________

All'altro mio nipote Vincenzo, figlio dello stesso mio germano Nicola assegno, lego e lascio con preferenza da imputare nella parte che prenderà per comporsi la sua tangente come mio istituito erede, i due quartini uno sopra dell'altro che sono nell'interno del palazzo Gesù con comodi di cucina, col dritto di attingere l'acqua dal pozzo assegnato al primo appartamento. Quali quartini hanno le finestre affacciatoie sul giardinetto assegnato ai suoi germani Francesco e Carmine; tengano anche delle finestre ad Oriente sul primo stabilimento di bagni del vicino proprietario di D. Gennaro Canonici. Va compreso in questo assegno la stanzetta sull' astraco che vi si entra per l'ultimo riposo della scalinata, con gli altri piccolo stanzini nella scalinata estessa con piccola logetta mediante la quale si va dal quartino superiore ad attingere l'acqua dal pozzo, astrici e l'aria sui descritti quartini. I due bassi sotto a detti quartini. Il bassolino per uso di cantinetta che sta nella scalinata suddetta; propriamente quello che sta sotto la cocinetta del quartino assegnato a gli altri due Nipoti Francesco, e Carmine, vi si accede a detti quartini, e bassi per la enunciata scalinata che prende piede da fatto l'adrone verso il ridetto giardinetto, propriamente ove sta il lume a coda di pavone garendito con inferriata.

_________________________________Art. 7°____________________________________

Lascio congiuntamente a tutti i nominati miei Nipoti istituiti eredi Francesco, Carmine, Alfonso, Vincenzo, Ferdinando, e Giuseppe Calvanese figli del mio germano Nicola ‘uso incomune del portone, cortile di ditto palazzo Gesù del pozzo nello stesso cortile, dell'acqua che scaturisce dalla fondana nel giardino, da prenderla al luogo dove scorre sotto l'androne, ove sta la tante volte ripetuta inferriata a coda di pavone senza servitù attiva ai detti Nipoti Alfonso, Vincenzo, Domenico Ferdinando e Giuseppe andare alla fontana nel giardino per causa di accomodo, ma pretenderlo dai proprietari germani Francesco e Carmine corrispondendo a costoro la rata che avessero per la spesa erogata. Dovendosi fare ognuno dei godandi di detta acqua una chiave comune del piccolo chiusino che vi esiste nel muro intesta dall'androne superiore alla vasca ove scaturisce acqua, senza poter mai cedere, o vendere acqua ad estraneo, in si fatto caso restano sempre preferiti i condomini.

________________________________Art. 8°_________________________________

Oltre all'usufrutto lasciato al mio germano Nicola da goderlo vita sua durante la esente da far stato d'immobile da inventariare, e dar cauzione su dell'intiero palazzo in Castellammare strada Gesù e su degli appartamenti e quartini sopra assegnati rispettivamente a ciascuno dei miei Nipoti figli del mio germano Nicola, e su i mobili, mobilia, dipinti, e su di ogni altro oggetto siccome si ritrovano forniti i detti appartamenti, ed il godimento dell'usufrutto della Masseria che comprai da Scafarto, e del Casino, della mobilia mobili già descritti, che sono i beni compresi nel lagato a vitale particolare a tre miei Nipoti Domenico Ferdinando Giuseppe figli di esso germano Nicola segnato nei numeri 1° 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° e 10° Aggiungo e resto usufruttuario benanche vita durante lo stesso mio germano Nicola su tutti quanti fossero i miei beni senza eccettuarne un cespite, che comporranno al mia eredità dovendosi tutt'i i suddetti usufrutti in favore del mio germano Nicola fino al di lui decesso dal quale i detti usufrutti dovranno consolidarsi alla proprietà rispettivamente a chi ho disposto e legato. Benvero però che al mio decesso si trovassero delle mie obbligazioni da soddisfarsi volgio, ed ordino che dal detto mio decesso restasse sospeso al mio germano il godimento dell'usufrutto lasciatali tassativamente su tutti gli immobili Patierno tra arbosti, selve, boschi, petriera e fondi irrigatori che comprai dai signori S. Angelo Sparano e baronessa don Vincenza Negri con istrumento per Notar D. Domenico Sammartino di Nocera a sette gennaio1800 sessantuno registro ivi li 10 detto n° 35 libro vol. 94 fol75n° cassa 2 a , grana 80 e con il doppio figlio del 12 agosto 1857 Reg .o in Napoli nel 4° uffizio a 29 detto mese, ed anno 1857 n° 2192, lib. 2°, vol. 161, fal 83 cass a 5 a grana 30 per tale mia volontà lascio amministratore solidale il mio germano Nicola ed uno dei suoi figli chi lui crederà ad esiggere la rendita di detti beni, onde anno per anno estinguere le obbligazioni che si trovassero al mio decesso. Con obbligo che finite che saranno a soddisfare le mie obligazioni, trovandosi in vita il mio detto germano Nicola, dovrà riprendere il godimento dell'usufrutto su i precitati beni di patierno e goderlo vita durante.

__________________________________Art. 9°_______________________

Voglio che Francesco Carmine, Alfonso e Vincenzo miei nipoti tra gl'istituiti eredi figli del mio germano Nicola pagassero solidalmente per mio ricordo annui alla mia cara nipote loro germana Rachele figlia del mio germano Nicola docati ventiquattro che a lei particolarmente le fo annuo vitalizio vita durante da contribuirceli nello stato nubile, le si pagassero in moneta di argento in ogni fine di settembre di ciascuno anno, incominciando a farle il primo pagamento in detto mese dopo un anno dal mio decesso. Benvero trovandosi all'usufrutto il mio germano Nicola dovrà egli pagare alla mia detta Nipote Rachele la somma di docati ventiquattro di vitalizio restandone dispensato a contribuirla i detti nominati Nipoti. Oltre di ciò i detti miei eredi tutti figli maschi del mio germano Nicola sopra istituiti dovranno alla precisata Rachela l'abitazione e l'uso su tutto le porzioni a me spettanti dei palazzi e giardini, l'uso particolarmente al coretto della Cappella dell'Addolorata attaccata alla casa di abitazione scendere ed ascendere dalla stessa per l'apposita scalinata interna ove è sito l'Organo, benanche l'uso alle cappelle nella parrocchia e Camposanto con sepoltura. Infine darle i pieni alimenti non fale mancare una donna di servizio a sua scelta. Finalmente all'altra mia nipote Filomena monaca di S. Anna, quando si dovesse visitare in famiglia dovranno tutti i suddetti germani darle gli alimenti se con essi coabitasse e con alcuno di famiglia, alla quale do l'uso al coretto della Cappella dell'Addolorata discendere ed ascendere per la stessa interna scalinata per la suddetta interna scalinata, l'uso alle cappelle nella parrocchia, e Camposanto. Unitamente poi con la germana Rachele l'abitazione che potrà assegnare il padre in detta casa Palazziata in Lanzara, e godimento dell'uso dei giardini vita durante. Reso obbligati i soli Domenico Ferdinando e Giuseppe Calvanese figli del mio germano Nicola solitamente Pagare annui per mio ricordo a detta Nipote Monaca Filomena docati dodici in ogni mese di dicembre e di ciascun anno.

_________________________________Art. 11°_____________________________________

Lascio infine ai miei altri nipoti Francesco e Giuseppe Calvanese figli del defunto altro mio germano Andrea per ognuno docati cinquecento in contanti serra decorrervi interessi, dovendo ad essi pagare il mio germano Nicola se si trovasse nell'usufrutto come sopra lasciatali fra il corso di due anni dal mio decesso, cioè il primo anno della prima paga di docati cinquecento metà a Francesco, e metà a Giuseppe. Nel secondo anno fianlmente sempre senza interessi. Non trovandosi il detto mio germano al godimento dell'usufrutto per esser cessato lui, voglio che la specificata summa la pagassero i miei nipoti sopra istituiti eredi Francesco, Carmine Alfonso, Vincenzo, Domenico e Ferdinando e Giuseppe Calvanese figli del mio germano Nicola i detti due altri miei nipoti Franceso e Giuseppe Calvanese figlio del mio germano defunto Andrea sempre senza interessi, ed in due rati annuali a loro piacimento.

_______________________________Art. 12°_________________________________

Per regola generale dispenso da fare inventario, dare cauzione, fare stato d' immobili. Dimanda per la messa in possesso, e da ogni altra formalità, il detto mio germano Nicola usufruttuario, e tutti i miei nipoti istituiti eredi, legatori, vitalirianti, i godimenti di uso ed abitazione, perché voglio, ed è espressa mia volontà che dichiaro di dispensarli dovendosi immediatamente dal mio decesso immettere in possesso, e relativo godimento, e percezione dei frutti del sopra disposto.

_______________________________Art. 13°________________________________

In ultimo dichiaro e prego ai miei Nipoti eredi istituiti Francesco, Carmine Alfonso Vincenzo Domenico, Ferdinando e Giuseppe Calvanese figli del mio germano Nicola di farmi celebrare solidamente ducati trecento di se ognuna con la elemosina di grani venticinque, o piu confattandosi con i tempi se fosse di bisogno, secondo la bondanza, o scarsezza de sacerdoti farle celebrare nella Cappella dell'Addolorata attaccata al Palazzo o parte in altra Cappella nella Parrocchia, e Camposanto, anche con la facoltà di farne dire parte in chiesa altrove, a docati cento ogni anno. Finalmente badare ai propri doveri, ed interessi, conservarsi tra fratelli nella buona armonia, ed opinione.

Infine dichiaro di aver erogato di mio particolare danaro la somam di docati seimila a lire venticinquemilacinquecento sut fabbricato del nuovo palazzo in Castellammare tuttora in costruzione alla masseria Olivella, non che per gli ornati di pietra d'intaglio ai vani de magazzini, zocalatura, e quanto altro vi ha occorso, gradini alle due scalinate, tavoloni di palconi con rispettive rinchiere di ferro, pezzo d'opera di legno alle chiusure dei magazzini e finestre, e palcone del suddetto nuovo palazzo, che i miei nipoti Francesco, Carmine Alfonso e Vincenzo Calavanese figli del mio germano Nicola intrapresero a costruire nella detta masseria Olivella propriamente tra le due strade che porta a Napoli, l'altra al camposanto, ed oltre di loro proprietà per averla avuta donata dall'avo D. Francesco con avo del Notar D .Nicola Montefusco del dì 5 luglio 1842 registrati a Sanseverino li 9 detto mese ed anno al reg. 1° vol.55 fol 3 n° quar. 1341, cassa1 a grana 80, Testa che i soli si trovano nati quando l'Avo donò Io per si fatta circostanza pensando che si potessero avanzare lagnanze tra essi germani di possanza tale da alterare l'armonia, e la pace tra loro, e voglio che i quattro Nipoti sudetto Francesco, Carmine, Alfonso e Vincenzo donatori della suddetta masseria Olivella ammettessero tassativamente nella sala, proprietà del palazzo i tre altri germani miei nipoti Domenico, Ferdinando e Giuseppe Calvanese dal dividerselo tra essi sette germani in equali parti.

A tale proposito dichiaro che i docati seimila da me sborsati ne vennero costrutti del palazzo. Il Pian terreno con corrispondenti pedamenta, composto del portone con antrone, due magazzini laterali, uno a destra, l'altro a sinistra, altri tre magazzini a ponente sulla strada che parta dal camposanto, altrettanto con un dietro magazzino al lato di oriente sulla strada che mena a Napoli completi tutti di chiusure e ferrature, Piu due quartini su i nominati magazzini completi di pezzi d'opera e di pintura, due scale una grande l'altra piccola, cortile basolata, una cantinetta sotto la prima tesa della scala grande, un altro piccolo compreso nella parte opposta, due pozzi, ed altri accessori inerenti al detto fabricato, non escluso il muro che separa il detto fabbricato della restante della Masseria. Dichiaro che quante volte al mio decesso non si trovasse da me completato l'intiero palazzo, dovranno elli tre nipoti Domenico, Ferdinando e Giuseppe contribuire la loro rata per terminarlo a costruire fino alla tettoia, e quanto altro bisognasse per renderlo abitabile in tutti i suoi appartamenti quartini e magazzini.

In caso che i predetti nipoti Francesco Carmine Alfonso e Vincenzo Calvanese nel corso dell'anno del mio deceso, non si dichiarassero nella affermatica cioè di ammetterli al partaggio del detto palazzo Il silenzio vale per annovenza in favore di elli germani Domenico Ferdinando e Giuseppe a dividersi il palazzo in parola in proprietà tra tutti e sette in eguali parti come sopra ho espresso la mia volontà. Io appalto se tra il detto termine dell'anno i quattro Nipoti Francesco Carmine Alfonso e Vincenzo si dichiarassero per la negativa a non ammetterli nel partaggio; In questo caso della predetta somma di docati seimila e dell'altro danaro che potessi io sborsare per l'intiero completamento dello stesso ne fo legato a titolo particolare congiuntamente in favore equalmente ai tre Nipoti Domenico Ferdinando e Giuseppe Calvanese figli del mio germano Nicola di dovercelo pagare solitamente i suddetti negativi germani Francesco Carmine Alfonso e Vincenzo con l'interesse al quattro per cento fra il decorso di anni quattro dal mio decesso. Dovendo stare tutti e sette i detti miei Nipoti figli del mio germano Nicola alla dichiarazione da me sottoscriventi di quel dippiù che io erogasse per completamento del palazzo come sopra ho detto, e ciò per allontanare dispendio di valutazione.

Lanzara li quindici marzo milleottocentosessantasette= Raffaele Calvanese figlio del fu Francesco testatore.

 

Archivio di Stato di Salerno –protocollo notarile Fisciano, notaio Izzo Giuseppe, b. n° 2690 pp. 228r258v

 

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