I Calvanese Imprenditori
Settore Agricoltura
In qualità di proprietari terrieri, i Calvanese, traggono utili da dette proprietà, concedendole in fitto a conduttori agricoli .
Le rendite di queste proprietà apporteranno ricchezza alla famiglia Calvanese che sopperiranno alle mancate entrate, dovute alla stagnazione dei lavori pubblici, attività quest' ultima ben sviluppata da Carmine fu Nicola nella seconda metà del del 1700 .
Ci troviamo a San Giorgio, presso il Notaio Giuseppe Antonio Rescigno del fu Notar Giacomo del Comune di Sangiorgio , qui, Don Francesco Calvanese, figlio di Carmine deve riscuotere il dovuto, per il fitto di una Masseria tenuta in conduzione da Nicola Mascolo figlio del fù Tomaso nella terra di Scafati ed in particolare in località denominata Lettere .
Inoltre, siccome non si è mai sottoscritto un vero e proprio documento che regolasse i rapporti economici e le modalità della tenuta della Masseria da parte del Mascolo, Don Francesco decide che è giunto il momento di regolamentare tutto ciò con un atto notarile.
Molto interessante, come spesso avveniva all' epoca, è la tipologia di pagamenti che avveniva con derrate alimentari e con la fornitura di pollame e capponi , così come si può leggere nell' atto notarile riportato in trascrizione integrale .
Don Francesco Calvanese
03/06/1828 -Fitto di una masseria a Lettere –NA –A.S.S. –protocolli not. S. Giorgio, notaio Giuseppe Antonio Rescigno, b.5723, pp. 5r-10v.
Regno delle due Sicile
[…..] “O ggi li tre giugno milleottocentoventotto in Sangiorgio ”
“Avanti di noi Notaio Giuseppe Antonio Rescigno del fu Notar Giacomo del Comune di Sangiorgio, domiciliato nella Strada detta il Seggio, collo studio in un Camara della nostra abitazione, in Provincia di Principato Citra, ed in presenza delli sottoscritti testimoni aventi le qualità dalla legge richieste; Si sono presentati Nicola Mascolo figlio del fù Tomaso di Età maggiore, di condizione colono, domiciliato nel Comune di Scafati di questa medesima Provincia, il quale interviene alle cose infradicende per se, suoi Eredi e successori sic da una parte”
“E Don Francesco Calvanese, figlio di Don Carmine, anche d'Età maggiore, di condizione Proprietario, domiciliato nel Villaggio di Lanzara di questa medesima Comune, e Provincia, il quale interviene parimenti alle cose stesse per se, suoi eredi e successori sic dall'altra parte”
“Le suddette parti non hanno con noi Notaio, ne con i Testimoni intervenuti, parentela, ne li concorre altra eccezione”
“Detto Signor D. Francesco Calvanese, e Nicola Mascolo hanno asserito, che possedendosi da detto Signor Calvanese una Massaria di circa moggia ventuno, moggi otto delle quali vitate, in buono stato, e l'altre campestre, con corona di Gelzi, e salici, che la circondano, sita nel Comune di Lettere, in Provincia di Napoli, confinante colli beni di Don Francesco Paolo Malicondo, Don Giovan Camillo Alfano, fiume pubblico, ed altri, con Casa Rurale, Cellaio, Aia, Vinacciaio, Tina, e Tinello per riponere uva, Scaletta di legno per comodo delle stesse, Mannaia, e Picone di ferro, tutto per commodo di detta Massaria, che per lungo tempo si è tenuta in affitto da detto Nicola mediante contratto verbale per l'annovo estaglio di ducati trecentotrenta 330; senza mai pervenire tra essi ad un finale contisio, per conoscere se mai vi era, ò no atrasso su detto annovo estaglio, e che tale conteggio, essendosi oggi medesimo giorno, fatto tra essi, si è conosciuto, che il sunnomato Nicola risulta debitore dell'anzidetto Don Francesco, in ducati seicentosei 606, per cui vedendo un tale considerevole atrasso, e conoscendosi dal Signor Calvanese non solo le cattive ricolte avute, il detto Mascolo, ed i tenovi prezzi delle derrate, volendo abbandonare nei suoi soliti caritatevolei portamenti, ha pensato, non solo rilasciarli ducati quattrocentosei 406, su detto arretrato, con calcularlo per docati duecento 200, ma ben anche convenire l'affitto di detta Massaria per ducati duecentottanta 280, docati cinquanta 50 dimeno di quello era l'antico convenuto affitto, ma anche però detto Nicola l'avesse dovuto cautelare con pubblica scrittura, così dell'arretrato, calcolato per docati duecento 200, come sopra, come per l'estaglio vegniente, e perciò sono venuti alla stipula del presente, colli seguenti patti, prestazioni, e convenzioni, cioè.”
“1° detto Don Francesco Calvanese non solo dona ducati quattrocentosei , a detto Nicola Mascolo su dei ducati seicentosei arretrati, contentarsi di calcularli Per docati duecento, come sopra; ma ben'anche dà, e concede a titolo di affittanza la suddetta sua Massaria, come sopra descritta, e confinata, così a corpo, e non a misura, con tutte le ragioni, pertinenze, diritti, ed azzioni d'ogni sorte alla medesima competenti, e nel modo che è venuta dallo stesso, sin'ora goduta per il periodo di anni tre continovi, già principiati a primo settembre del prossimo passato anno mille ottocentoventisette 1827, e finiendi all'ultimo agosto mille ottocentotrenta 1830, per il convenuto estaglio di docati ottocentoquaranta 840, alla ragione di docati duecento ottanta annovi, senza però esser tenuto a veruno altro escomputo, anche in casi inpreveduti, e fra gli altri per causa di devastazione de campi, restando tutto a danno del detto Nicola Mascolo conduttore.”
“Ed a questi soddetti ducati ottocento quaranta, intiero estaglio, aggiuntovi li ducati duecento 200 d'arretrato, sommato tutti, ducati mille e quaranta 1040, i quali si è obligato esso Nicola Mascolo pagarli fra anni sette in moneta d'oro, ed argento, a corpo e peso di legge, ed in dieci dante, e paghe nel modo, che siegue”
“La prima paga farla di docati cento quaranta 140, nel dì otto settembre di questo corrente anno mille otto centoventotto; la seconda paga farla di docati cento settanta 170 nel dì 15 gennaio del venturo anno mille ottocentoventinove 1829, La terza paga farla di docati cento quaranta 140 nel dì otto settembre di detto anno Milleottocento ventinove; La quarta eseguirla di ducati cento settanta 170 nel quindici gennaio milleottocento trenta 1830; La quinta nel dì otto settembre di detto anno mille ottocento trenta 1830, anche di docati centoquaranta 140; La seconda farla di docati cento settanta 170 nel dì 1 gennaio mille ottocentotrentuno1831; E nonastante in detto tempo terminasse detto affitto di detta Massaria, pure detto Nicola, per finalizzare il pagamento di ducati mille, e quaranta 1040, ed adempire alle dieci donde, come sopra, promette, e s'obbliga saguitare altre quattro donde, cioè tre di ducati trenta 30. Ciascuna in ogni 15gennaio degli anni sussecutivi, e la quarta, ed ultima di ducati venti, anche nel dì 15 gennaio dell'ultimo anno mille ottocento trentacinque, chiamandosi contento detto Nicola riceversi da detto Don Francesco semplice ricevo in tempo di ciascuna paga, promettendo però esso Signor Calvanese farla valere come pubblico atto; dovendo questo seguire all'ultimo pagamento de docati venti, come sopra stabilito”
“2° Si obbiga esso Nicola conduttore pagare il peso fondiario in ogni bimestre, infisso sù detta Massaria, durante detto affitto, promettendo esso Don Francesco, come se ne è obligato bonarli tutte le quote risulteranno da validi ricevi nel tempo che li farà le respettive paghe in ogni quindici 15 gennaio di ciascun anno.”
“3° Si obbiga pure Nicola conduttore, coltivare detta Massaria da buon colono, ed a norma dell'arte, senza farla deteriorare di rendita, e raccogliersi solamente la fronna primitiva de Gelsi, piantare delle mazze de salci, che sono necessari in detta corona, mantenerci le viti, e pioppitelle che sono necessarie, in detta porzione vitata.”
“4° Tutti gli alberi che cesserando ò saranno suelti dà venti sono di proprietà di esso Don Francesco, però tutto il legname atto al lavoro, ed il morto, ò sia quelo ad uso di legna, sono del sudetto conduttore Nicola”
“5° Si obliga pure detto Nicola conduttore, durante detto affitto, dare all'anzidetto Don Francesco rotola cinquanta di canape; otto 8 capponi in ogni Santo Natale, e numero duecento ova ogni Santa Pasqua di Resurrezione, tutto di buona qualità, e consegnarlo al proprio palazzo di detto Don Francesco, sito in Lanzara come sopra nominato”
“6° Resta interdetta, ad esso Nicola conduttore, la facoltà di poter affittare ad altri né in tutta, né in parte la Massaria locata, senza un preventivo consenso in scritto di detto Don Francesco locatore.”
“7° Ed all'incontro esso Don Francesco Calvanese s'obliga compre a proprie spese tutti li pali saranno necessari in detta Massaria, dovendosi però detti Nicola trasportare a sue proprie spese.”
“ ( per abaglio )Le spese portate al presente atto, sono tutte a carico di detto D. Francesco Calvanese perché così hanno tra loro convenuto.”
Ed a maggior cautela, e sicurtà di detto Signor Don Francesco, il suddetto Nicola Mascolo qui presente assoggetta a speciale, e convenzionale ipoteca un suo comprensorio di case, site in detta Comune di Scafati nel luogo detto via di Napoli, ascitto nel catasto Provvisorio di detta Comune nell'Articolo ottocento quattordici 814 sezione 4 numero centotredici 113, giusta l'estratto rilasciato da quel cancelliere, e vidimato dal Sindaco 21 aprile di questo corrente anno milleottocento ventotto, e registrati in Angri lì ventidue aprile detto anno al libro primo 1°, volume deciotto folio ottanta quattro verso, casella sesta, numero progressivo quattrocentocinquantasette 457 col pagamento di grana venti al Ricevitore Daniello, il quale è come siegue s'inserisce,”
“Le spese spese portate da presente atto sono a carico di detto Don Francesco Cavanese, perché così hanno tra essi convenuto.”
“E per l'esecuzione del presente contratto, dette parti hanno Eletto il loro domicilio nelle loro respettive abbiatzioni.”
“fatto, letto e publicato in questa sudetta Comune, e Provincia, e proprio nel citato nostro studio, dove venne firmato dal suddetto Don Francesco Calvanese locatore, e da Sabbato Fasolino fu Angelo Mastro falegname, Gaetano Fasolino fu Giuseppe colono, ambi testimoni presenti a noi Cogniti, conoscenti le parti, del detto Villaggio di Lanzara, godenti li diritti civili, non aventi alcuna legale eccezione, e non già dal indroscritto Nicola Mascolo fu Tomaso, il quale ha dichiarato non saper scrivere, i quali dopo aver detto averne ben il contenuto del presente contratto, mediante la lettura fattane, si sono con noi sottoscritti; In fede di che io Notaio sottoscritto ho apposto il segno del mio tabellionato.
Francesco Calvanese di Carmine
Sabbato Fasolino fu Angelo tesimonio presente
Gaetano Fasolino del fu Giuseppe tesimonio presente
Notar Giuseppe Antonio Rescigno di Sangiorgio
Registrato in Siano Circondario di San Giorgio
A 10 giugno 1828 L6 1° vol. 23 fol 87.0 cap. a 2 a
…. grana ottanta= 80
Donnarumma