dal Diario di " Mast' Emilio "
FESTA DI SAN BIAGIO
Da subito voglio spiegare perché mi sono dedicato in modo particolare alla realizzazione della festa del Santo Patrono.
San Biagio è stato per me un grande porto nel quale approdare nei momenti difficili, un faro che ha illuminato la mia strada e in Lui che ho trovato rifugio, conforto e serenità.
Ho sempre sperato e creduto in questo Santo che non mi ha mai deluso ne abbandonato. E' stato proprio grazie a questa fede che ho cominciato a collaborare per organizzare i festeggiamenti in onore del Santo Patrono che vennero ripresi, dopo la fine della guerra, il 3 febbraio del 1946, in quanto nel corso della stessa, per ovvie ragioni, furono sospesi.
PROCESSIONE DI SAN BIAGIO anni '50
Sono stati sempre forti la devozione e il richiamo verso questo Santo tanto è vero che dopo la guerra la festa registrò sempre di più la partecipazione di cittadini residenti in altri comuni del circondario. In carenza di mezzi di trasporto molti venivano a Lanzara a piedi da Nocera Inferiore e Nocera Superiore, da Sarno e da Mercato San Severino e un po' da tutti gli altri paesi. Alcuni raggiungevano Lanzara con il treno che fermava alla stazione di Fimiani.
PROCESSIONE ANNI '50
PROCESSIONE ANNI '50
All'epoca la festa era organizzata da un comitato cittadino, di cui ero stato nominato collaboratore, composto dai signori: Comm. Salvatore Barba, Presidente, Luigi Grimaldi, Dott. Giuseppe Lanzara, Gennaro Lauro, Gennaro Barba, Gennaro Sica, Gennaro Salvati e Alfonso Pecoraro. Presidente onorario era il parroco Mons. Aniello Grimaldi.
All'inizio l'illuminazione cittadina veniva realizzata solo nel tratto tra il Palazzo Calvanese di via Dante Alighieri a Lanzara e la cappella di Palazzo Calvanese a Taverna. La processione era accompagnata da una banda musicale di Roccapiemonte denominata “a band e Scalett”.
Le funzioni in chiesa venivano svolte con la partecipazione dei frati minori di Nocera Inferiore e di Materdomini. Le messe ed il triduo vedevano anche la partecipazione di un coro, composto da tutti giovani della Parrocchia, diretto dal maestro Agostino Pecoraro.
Nel 1949 vi fu l'elezione del nuovo Priore nella persona del Sig. Armando Fedele che abitava in via Ugo De Conciliis a Taverna. Il Priore eletto si presentò dall'Arcivescovo di Salerno per chiedere, a norma di statuto della Confraternita San Biagio, che l'organizzazione dei festeggiamenti in onore di San Biagio tornasse alla Confraternita. L'Arcivescovo di Salerno riconobbe legittima tale pretesa con una lettera inviata al Parroco, Mons. Aniello Grimaldi. Di conseguenza dal 1950 la Confraternita riprese in mano l'organizzazione della festa di San Biagio.
Fui chiamato dal nuovo Priore che mi disse che se volevo continuare a far parte dell'organizzazione della festa dovevo iscrivermi alla Confraternita, la qual cosa feci da subito il 6 novembre 1949.
In tutti questi anni ho partecipato attivamente all'organizzazione dei festeggiamenti in onore del Santo Patrono ad eccezione del 1951 anno in cui ero militare. Il 3 febbraio 1951 fu una giornata molto triste per me in quanto, il Comandante della caserma dove svolgevo il servizio militare mi aveva promesso qualche giorno di congedo nel periodo dei festeggiamenti, ma all'ultimo, tale congedo mi fu sorprendentemente rifiutato.
A partire dal 1950 il comitato organizzatore interno alla Confraternita era composto da almeno due rappresentanti per frazione, iscritti alla Confraternita, oltre al Parroco, al Priore, al Vice Priore, al Cassiere, al Secondo Assistente e al Segretario. Per le frazioni Lanzara e Taverna i componenti oltre me erano i signori: Pietro Apostolico, Antonio Apostolico e Enrico Alfano. Per la frazione Fimiani i signori: Gaetano Rimauro, Francesco Rimauro e Felice Avella. Per la frazione Castelluccio i signori: Gennaro Salvati, Aniello Fasolino e Luigi Adinolfi. Per la frazione Trivio il signor Matteo Fasolino ed altri di cui non ricordo il nome.
Per la carenza di fondi la festa era organizzata in modo molto spartano ovvero il giorno 2 febbraio si svolgevano solo le funzioni della Candelora con la benedizione e la distribuzione delle candele.
Il giorno 3 febbraio, oltre alla messa cantata e solenne delle ore 11 di mattina a cui partecipava un Canonico inviato dall'Arcivescovo di Salerno, si svolgeva la successiva e rituale processione che percorreva pressappoco il percorso dell'attuale processione. Alla stessa partecipava anche il Canonico accompagnato da altri due preti. La processione era accompagnata dalle marce della banda musicale di Roccapiemonte.
Durante le due giornate, come ancora oggi, si svolgeva nella Chiesa Parrocchiale la tradizionale unzione della gola con una penna di gallina imbevuta in olio benedetto.
Per le persone impossibilitate a recarsi in chiesa venivano messe a disposizione due tazzine da caffè, poste a destra e a sinistra della vecchia balaustra dell'altare maggiore, riempite con olio santo in cui i parenti degli infermi imbevevano con dell'ovatta che poi portavano a casa (questo sistema è stato usato fino al 1974; dal 1975 è stato sostituito con dei piccoli contenitori di vetro, detti “boccettini”, che vengono utilizzati ancora oggi).
A proposito di questi “boccettini” che contengono olio benedetto va ricordato che da quando sono stati introdotti se ne sono consumati oltre 400.000 tutti acquistati da una ditta di Busto Arsizio in provincia di Varese segnalatami all'epoca dal compianto compaesano Rag. Antonio Sica che viveva a Milano.
Fino al 1964 per portare a spalla San Biagio venivano nominati dalla Confraternita solo 8 portatori che si succedevano durante tutto il percorso della processione.
Nel 3 febbraio 1965 un episodio cambiò la precedente tradizione. Il Maresciallo dei Carabinieri Francesco Lauro di Lanzara fermò la statua al centro della Chiesa e avvicinandosi ai portatori disse che da quel momento si doveva cambiare perché il Santo Patrono era di tutto il popolo della parrocchia per cui tutti avevano diritto di essere portatori della statua anche se per un piccolo tratto.
L'unico ad opporsi fu il sacerdote Don Antonio Ferrentino, che portava la Reliquia di San Biagio, ma tutto il resto dei partecipanti alla processione concordò con quanto aveva richiesto il Maresciallo per cui da quel momento la statua di San Biagio viene portata a spalla durante la processione da chiunque ne faccia richiesta. Grazie a questo episodio negli anni successivi ebbe inizio la tradizione che dalla Chiesa San Biagio deve uscire con 4 portatori laureati in Medicina e Chirurgia.
Durante tutti questi anni la processione non si è svolta nella mattinata del 3 febbraio, come da tradizione, ma la domenica successiva in solo in 4 occasioni e precisamente:
nell'anno 1952 per un fortissimo vento;
nell'anno 1956 a causa di un'eccezionale nevicata;
nell'anno 1975 per una copiosa pioggia;
nell'anno 2012 sempre per un'abbondante pioggia ma lo spostamento fu fatto al pomeriggio della giornata stessa.
Nel corso degli anni si è introdotta la tradizione di svolgere ogni 10 anni una festa che oltre ad essere religiosa diventa anche civile. Il primo anno in cui si è svolta è stato il 1979.
In tali occasioni, oltre alla tradizionale processione del 3 febbraio, viene svolta un'altra processione il pomeriggio della domenica successiva che attraversa le strade di tutte le frazioni della Parrocchia ed inoltre vengono illuminate quasi tutti i centri delle frazioni stesse.
PROCESSIONE ANNO 1986
PROCESSIONE 1986
Nel 1989 il decennale non fu festeggiato a causa di interferenze e divieti posti dall'allora Arcivescovo di Salerno. Ci provai in tutti i modi, accompagnato dal Vicario Foraneo Mons. Francesco Balestrino, mi recai presso l'Arcivescovado di Salerno per parlare con l'Arcivescovo ma questi fu irremovibile e per ripicca non venne nemmeno per la tradizionale processione del 3 febbraio.
La tradizione riprese nel 1999 seguendo il programma di venti anni prima con la processione pomeridiana nella domenica successiva al 3 febbraio.
Nel 2009 oltre a festeggiare il decennale si festeggiò anche il 700esimo anniversario dell'arrivo della Reliquia di San Biagio nella Parrocchia di Lanzara (avvenuto si racconta nel 1309).
SAN BIAGIO 3 FEBBRAIO 2001
RELIQUIA DI SAN BIAGIO
Furono organizzati festeggiamenti eccezionali con la statua di San Biagio che fu portata in pellegrinaggio in diverse Parrocchie del circondario, accolta ovunque da numerosissimi fedeli, e precisamente:
il giorno 17/01/2009 nella Parrocchia di Santa Maria Maggiore a Nocera Superiore;
il giorno 18/01/2009 nella Parrocchia di Sant'Anna a Casali di Roccapiemonte;
il giorno 19/01/2009 nella Parrocchia di San Potito di Roccapiemonte;
il giorno 20/01/2009 nella Parrocchia di San Giovanni a Roccapiemonte;
il giorno 21/01/2009 nella Parrocchia di San Rocco a Castel San Giorgio;
il giorno 22/01/2009 nella Parrocchia della Santissima Annunziata a Siano;
il giorno 23/01/2014 nella Parrocchia di Maria Santissima di Costantinopoli ad Aiello di Castel San Giorgio.
La statua fece ritorno alla Chiesa parrocchiale di Lanzara il 24 gennaio per l'inizio della tradizionale novena. Durante la novena ci fu la visita di comunità parrocchiali il cui patrono è San Biagio (Maratea, San Marzano sul Sarno, Sicilì, Ottati) e delle comunità parrocchiali dove si era recata la statua del Santo nei giorni precedenti.
I festeggiamenti a Lanzara proseguirono nei giorni successivi in modo abbastanza tradizionale sia il giorno della Candelora che il giorno di San Biagio. Unica novità la ripresa televisiva della mattinata e della Santa Messa delle 11 effettuata dall'emittente Telecolore di Salerno che fu diffusa anche via satellite.
Nel pomeriggio del 5 febbraio si svolse una processione unica che percorse le strade principali di tutta la Parrocchia con la partecipazione delle statue dei Santi protettori delle altre frazioni ovvero San Michele Arcangelo per Trivio, San Giuseppe per Fimiani e la Santissima Annunziata per Castelluccio. A tale processione ci fu una partecipazione massiccia sia dei fedeli locali che di fedeli provenienti da altre parrocchie del circondario.
In occasione di questi festeggiamenti gli addobbi luminari furono estesi a molte altre strade delle singole frazioni. Inoltre si esibirono le Bande Cittadine di Castel San Giorgio, diretta dal maestro Antonio Esposito, gentilmente offerta dall'Amministrazione Comunale allora retta dal Sindaco Dott. Andrea Donato e di Bracigliano, diretta dal Maestro Marzio De Nardi, gentilmente offerta dall'Amministrazione Comunale allora retta dal Sindaco Dott. Ferdinando Albano.
Il comitato festa del VII anniversario era composto dai signori:
Don Giovanni Merola – Parroco – Presidente Onorario;
Biagio Apostolico – Priore – Presidente;
Emilio Grimaldi – Cassiere;
Giuseppe Grimaldi (detto Pino) – Cassiere;
Vincenzo Della Porta (detto Enzo)– Componente; Gerardo Ferrara - Componente;
Di Martino Antonio di Francesco – Componente; Raffaele Grimaldi – Componente;
Pasquale Mazzaro – Componente; Aniello Fimiani (detto Nello) – Componente;
Vincenzo Capaldo - Componente; Teresa Fiume – Componente; Ferdinando Pellegrino – Componente;
Giovanna Pellegrino – Componente; Giuseppe Settembre – Componente;
Antonio Apostolico fu Biagio – Componente.
Questo comitato è stato costituito nell'anno 2005 ed è tuttora operante nella sua ossatura cardine anche se ci sono state diverse sostituzioni. Voglio ringraziare tutte queste persone che hanno mantenuto la tradizione della festa del nostro Santo Patrono, a cui tengo ovviamente tanto, sia per il loro impegno che per la loro dedizione disinteressata.
Collegata alla festa dal 1987 è stata organizzata una sagra denominata “Degustazione della polpetta”. La polpetta di carne è il piatto tipico che in occasione della festa di San Biagio, unitamente alla lasagna, viene cucinata in tutte le famiglie della Parrocchia.
La sagra si svolge annualmente il sabato e la domenica dopo il 3 febbraio in Piazza Giuseppe Lanzara. Molte famiglie lanzaresi si sono rese disponibili, nel corso degli anni, per consentire la realizzazione della manifestazione mettendo a disposizione locali per la preparazione e la cottura delle polpette.
Attualmente la sagra è organizzata dal comitato che dal 2004 si interessa dei festeggiamenti per la festività di San Biagio.
Voglio far notare che vista la data di inizio (1987) la “Degustazione della polpetta” è tra le sagre più antiche di tutto il territorio circostante.