La Storia Tra Sacro e Profano
IL_FOLKLORE
DURANTE _LA _FESTA_ DI _SAN _BIAGIO
A Fiuggi , invece, la sera prima della festa, si bruciano nella piazza del paese davanti al municipio le stuzze, grandi cataste di legna a forma piramidale, in ricordo del miracolo avvenuto nel 1298 che vide San Biagio far apparire delle finte fiamme nella città, tanto da indurre le truppe nemiche, che attendevano fuori le mura pronte ad attaccare, a ripiegare pensando d'esser state precedute dagli alleati.
FIUGGI FESTA DELLE STUZZE
A Cannara , in provincia di Perugia, i festeggiamenti del Santo sono occasione per sfidarsi in antichi giochi di abilità popolani come, ad esempio, il simpatico gioco attestato già nel XVI secolo, del Ruzzolone, ossia far rotolare più a lungo possibile delle forme di formaggio per le vie del centro storico, o la famosa corsa dei sacchi e molti altri giochi, per concludersi con la solenne processione con la statua del Santo accompagnati dalla banda musicale del posto.
LA RUZZOLA B. PINELLI (1809)
Cannara: borgo umbro dove San Francesco parlò agli uccelli
A S. Lucia del Mela (Me), in occasione della festa, nell'area prospiciente la chiesa intitolata al Santo, vengono benedetti gli animali domestici e da lavoro e così pure cereali, sementi, attrezzi e mezzi agricoli.
SANTA LUCIA DEL MELA (ME)
Nella città di Salemi (Trapani) invece si narra che nel 1542 il Santo salvò la popolazione da una grave carestia, causata da un'invasione di cavallette che distrusse i raccolti nelle campagne, intercedendo ed esaudendo le preghiere del popolo che invocava il Suo aiuto. Da qui San Biagio, oltre ad essere protettore dei mali della gola, è anche protettore delle messi. Da quel giorno a Salemi, ogni anno il 3 febbraio, si festeggia il Santo preparando i cosiddetti cavadduzzi, letteralmente “cavallette”.
SALEMI I CAVADDUZZI
Da qualche anno (2008) sempre a Salemi viene organizzata, con la collaborazione di tutte le scuole e associazioni della città, una spettacolare rappresentazione del “Miracolo delle cavallette” che si conclude con l'arrivo alla chiesa del Santo per deporre i doni.
Riti e tradizioni nel Salernitano
Sempre nel giorno della ricorrenza, un rituale molto diffuso è quello dell' unzione con l'olio . Durante la celebrazione, dopo averlo benedetto, si unge la gola. Si porta anche a casa, nelle proprie famiglie, per estendere la protezione a tutti. E se il rituale che richiama la componente religiosa è ben articolato, non da meno è l'aspetto culinario. Tradizione vuole che per l'occasione si portino in tavola le polpette. È una consuetudine appartenente soprattutto al Cilento .
POLPETTE CILENTANE
(foto Giuseppe Conte)
A differenza di quelle classiche che richiamano il piatto della domenica, le polpette di San Biagio possono definirsi particolari considerato che hanno come base le patate. Ad esse si aggiunge pane raffermo e formaggio caprino. Secondo le usanze di ogni singolo nucleo poi, si aggiungono aromi e arricchimenti. Non di rado compare qualche pezzetto di salsiccia appena stagionata, tenendo presente che ci troviamo ancora nel cuore dell' inverno .
LE GIOSTRE ED IL DIVERTIMENTO
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